Piano Nazionale 2010: biomasse alla riscossa?
Intervista al presidente FIPER, Walter Righini
E’ calato il sipario sulla Conferenza di Copenaghen, evento clou a livello globale per la lotta ai cambiamenti climatici nel 2009.
Diverse e molto contrastanti sono le interpretazioni e le visioni di questo importante evento. Di fatto non è stato raggiunto l’impegno vincolante a livello globale nella riduzione dei gas serra per il periodo successivo al 2012, rinviando l’assunzione di responsabilità dei diversi Stati alla prossima conferenza COP 16 di Città del Messico prevista a fine 2010. Tuttavia la Conferenza di Copenaghen, pur non avendo raggiunto accordi per ora vincolanti, è sicuramente un punto di partenza per i prossimi incontri: a partire dall’appuntamento di Bonn in Giugno 2010.
La maggior responsabilità di questa mancata occasione è stata attribuita agli USA dove otto anni di Presidenza Bush hanno condizionato i negoziati. L’amministrazione Obama necessita del “via libera” del Senato atteso nei prossimi mesi per dar seguito alle dichiarazioni di intenti sul’impegno fattivo statunitense nello sviluppo e consolidamento della green economy. Anche i Paesi emergenti quali Cina ed India hanno ritenuto opportuno, e si può ben comprenderne le motivazioni, di rinviare decisioni definitive ad un prossimo futuro.
Ciò non di meno non si può prendere atto con soddisfazione dell’importante partecipazione di 119 Capi di Stato e di Governo, di 40.000 addetti ai lavori accreditati alla Conferenza in rappresentanza dell’82% della popolazione mondiale e del 90% delle emissioni di gas serra.
Siamo fiduciosi che l’Europa, con Francia e Germania in testa, come già dichiarato da Sarkozy e da Merkel, sostenga quel “rilancio” subito annunciato in previsione dell’imminente incontro di Bonn. E ci auguriamo che anche l’Italia giochi un ruolo da protagonista, abbandonando l’attuale indecisione, entro tempi accettabili, non essendo ulteriormente procrastinabile il raggiungimento di obbiettivi e traguardi vincolanti. Fondamentale in tal senso la messa a punto dei piani d’azione nazionali che ogni stato membro dovrà presentare a Bruxelles in giugno 2010.
Dedichiamo l’editoriale di gennaio ad un bilancio del 2009 e alle prospettive che Fiper lancia per il 2010. Ne parliamo con il Presidente Fiper, Walter Righini.
D. Questioni ancora aperte nel 2009 a cui gli operatori del teleriscaldamento a biomassa dovranno far fronte nel 2010?
R. Senza dubbio, gli aspetti più critici sono rappresentati dal blocco delle schede 21-22 dei titoli di efficienza energetica e dall’inaspettato ed incomprensibile innalzamento dell’aliquota Iva dal 10% al 20% per il cippato di legna quale combustione.
A partire dall’ultima sentenza del Consiglio di Stato del 31 maggio 2008, che ha rigettato l’appello presentato dall’Autorità per le schede tecniche n.21 e n.22 relative ai sistemi di co-generazione e teleriscaldamento in ambito civile, i tempi di sbocco per le schede 21-22 sono ancora in via di definizione.
L’entrata in vigore della Legge n.99 del 23 Luglio 2009 ha ulteriormente complicato l’iter delle schede 21-22 per il riconoscimento dei Titoli di Efficienza Energetica di tipo III. Infatti, l’art. 30 comma 11 della legge citata, prolunga il riconoscimento dei Titoli di Efficienza Energetica provenienti da interventi di cogenerazione ad alto rendimento a 10 anni. Questo provvedimento complica il calcolo del risparmio della nuova scheda 22 che contempla sia la co-generazione che gli impianti a teleriscaldamento per uso civile. Il problema riguarda gli impianti avviati dopo l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 8 febbraio 2007, n. 20 per i quali si registra una decorrenza diversa sul calcolo del risparmio energetico: sarebbero previsti 10 anni per la co-generazione ad alto rendimento e 5 anni per il teleriscaldamento a uso civile. La pubblicazione della scheda n.22 prevista in un primo momento per fine aprile 2009, posticipata a novembre 2009, è slittata a marzo 2010, secondo le ultime dichiarazioni dell’AEGG. Di fatto sono bloccati presso l’Autorità richieste per circa 100.000 TEE, tra cui quelli dei nostri associati, per un valore di circa 7 milioni di Euro.
Auspichiamo che nel corso del 2010 l’AEEG provveda a fornire gli strumenti operativi per il calcolo dei TEE in tempi precisi.
Per quanto riguarda la biomassa ed in particolare il cippato la risoluzione 124 E del 6 maggio 2009 dell’Agenzia delle Entrate, ha innalzato l’aliquota IVA dal 10 al 20% sul cippato per combustione,rappresentando un duro colpo per i bilanci delle società di teleriscaldamento a biomassa. La caratterizzazione dell’Agenzia delle Dogane definita per il legno cippato “ come legno in piccole placche o in particelle, di conifere” ha indotto l’Agenzia delle Entrate a non riconoscere il cippato in nessuna categoria definita nella tabella A parti II e III allegata al DPR 633/72 (IVA 10%) e pertanto ha reso applicabile l’IVA ordinaria al 20%.
Fiper si sta attivando affinché nel 2010 venga ripristinata l’aliquota IVA corrispondente al legname da ardere pari al 10%.
D. Le principali azioni positive del Governo nel 2009?
R. Il 2009 ha segnato l’entrata in vigore della Legge n.99 del 23 Luglio 2009 che riconosce 28 Cent Euro/ kWh in tariffa omnicomprensiva per l’energia elettrica immessa in rete prodotta da biomassa e biogas agli impianti con potenza inferiore ad 1 MW; questa misura può favorire l’avvio e il consolidarsi degli impianti di biogas e di teleriscaldamento a co-generazione, nell’ottica di promuovere la produzione distribuita di energia termica ed elettrica ed incentivare la diversificazione produttiva delle aziende agricole.
Anche per gli impianti con potenza superiore ad 1 MW di potenza elettrica, il coefficiente di 1,8 per la definizione dei Certificati Verdi offre margini importanti per le aziende. Irrisolto però a tutt’oggi l’enigma della filiera corta per usufruire di detto coefficiente.
Gli operatori attendono da mesi il Decreto Attuativo del Ministero dell’Agricoltura in accordo alle indicazioni enunciate dalla Commissione Europea.
Rammarico invece nell’aver attribuito ai rifiuti biodegradabili e alle biomasse generiche non di filiera e/o provenienti dagli altri continenti il coefficiente di 1,3 anziché di 1,1 come previsto in Finanziaria 2008. Viene così disatteso il principio iniziale di valorizzare le biomasse locali del territorio.
D. A Giugno 2010 il governo italiano presenterà a Bruxelles il piano di azione nazionale per raggiungere gli obiettivi della Direttiva 2008/28/CE. Quali le aspettative Fiper per il 2010?
R. La definizione del Piano Nazionale è piuttosto complessa. A partire dall’attendibilità dei dati sui potenziali delle diverse fonti si ricordano le priorità di Governo affinché nel 2010 si acceleri lo sviluppo e il consolidamento degli impianti a fonti rinnovabili. Il vincolo del 17% di produzione di energia da fonti rinnovabili è determinato sugli usi finali, quindi una grande attenzione riveste sicuramente il tema dell’efficienza energetica e la capacità di soddisfare la domanda crescente di energia (questione reti).
1. Efficienza Energetica
Per incentivare l’efficienza energetica negli usi finali, si invita il governo a prorogare anche per il prossimo futuro la detraibilità del 55% ai cittadini che decidano di attuare interventi di riqualificazione energetica, quali per esempio l’allacciamento a reti di teleriscaldamento a biomassa. Inoltre, risulta prioritario per il settore del calore rinnovabile, come già detto, lo sblocco delle schede 21-22 e relativa commercializzazione dei Certificati Bianchi riattivando il comparto dell’industria del calore con una boccata di ossigeno ai bilanci delle aziende, favorendo indirettamente l’ampliamento delle reti.
Il recupero del calore è caro anche agli imprenditori del biogas agricolo, in attesa delle schede tecniche per il calcolo del risparmio e il riconoscimento dei titoli di efficienza energetica. In termini di efficienza produttiva, Fiper da tempo attende il decreto governativo sulla co-generazione ad alta efficienza in riferimento alla legge 239/04, alla Finanziaria 2007, al d.lgs. 115/2008, D.L. 78/2009 e alla legge 99/2009. L’emanazione del Decreto sulla co-generazione ad alto rendimento permetterebbe di risolvere il calcolo del risparmio della scheda 22. Da sottolineare che in termini di risparmio di fonti energetiche primarie, la cogenerazione è uno degli sistemi produttivi che permette di raggiungere l’indice di risparmio energetico intorno al 20-30%.
2. Burden sharing e Autorizzazione unica
Sul fronte dell’offerta, l’imminente emanazione del decreto sul “burden sharing” regionale introdotto dalla Finanziaria 2009, può rappresentare un’occasione importante nel mettere chiarezza e definire procedure uniformi degli iter autorizzativi. Il decentramento decisionale della politica energetica presuppone un’assunzione di responsabilità diretta delle istituzioni regionali e provinciali, a condizione che il governo promulghi la legge sullo svolgimento del procedimento di autorizzazione unica, come previsto dal decreto legislativo 387/2003. Questo testo permetterebbe di uniformare il procedimento autorizzativo a livello nazionale. Attualmente, l’iter per l’autorizzazione e la connessione dell’impianto costituiscono le principali esternalità negative allo sviluppo dell’industria rinnovabile. A livello di economia di impresa le inefficienze e le incertezze burocratiche annullano in gran parte l’effetto positivo degli incentivi.
3. Rete e dispacciamento
L’obiettivo del 17% di produzione di energia da fonti rinnovabile è strettamente correlato allo sviluppo e all’adeguamento della distribuzione dell’energia su scala europea. Alla produzione di energia, deve seguire una pianificazione e gestione della rete chiara e puntuale, in particolare per le fonti non programmabili.
In Italia è prioritario che il Governo incentivi la messa in atto delle reti intelligenti, le cosiddette “smart grid” adatte alle fonti non programmabili, capaci di assorbire l’elettricità prodotta spesso a bassa e media tensione, che cresce in molti aree a ritmi vertiginosi. In secondo luogo, richiamo l’attenzione governativa sullo stoccaggio dell’energia. Altrimenti il rischio è che, in un prossimo futuro,l’attuale rete elettrica non riesca ad assorbire tutta l’energia elettrica prodotta da rinnovabili. In Spagna, ad esempio, Red Eléctrica de España, dal 2014 non riuscirà a garantire la distribuzione della totalità di energia eolica prodotta, se il governo spagnolo non interviene immediatamente sul potenziamento delle reti.
Anche sul tema del dispacciamento, bisogna ragionare sull’analisi potenziale di domanda ed offerta di energia da rinnovabile, per capire come garantire la massima efficienza produttiva.
Argomento a noi particolarmente caro riguarda poi lo sviluppo delle reti di teleriscaldamento.
La pubblicazione della Direttiva 2008/28/CE del 23 Aprile 2009, comunemente denominata “Direttiva RES”, rappresenta un’importante conquista per gli operatori della filiera biomassa-energia. Per la prima volta viene riconosciuto a livello europeo il valore strategico della produzione di energia termica da rinnovabili, quale strumento per combattere i cambiamenti climatici.
E per il raggiungimento degli obbiettivi di riduzione delle emissioni la produzione di calore con le biomasse ha un valore quadruplo rispetto alla produzione di energia elettrica. Ne è testimonianza il recente rapporto pubblicato da ENEA sugli usi termici delle rinnovabili.
Per ultimo, ma non certo per importanza, ci preme sottolineare come il settore necessita di una politica finanziaria nazionale e/o regionale che favorisca la definizione di accordi quadro con il sistema bancario, capaci di promuovere fondi di garanzia, credito agevolato per garantire uno sviluppo costante delle reti di teleriscaldamento. Ciò permetterebbe agli imprenditori di ammortizzare l’investimento in un orizzonte temporale in linea con il ritorno dell’investimento stesso, ed alleggerire i Bilanci dall’indebitamento di breve periodo.
In giugno 2010 il Governo italiano presenterà a Bruxelles il piano di azione della Direttiva 2008/28/CE; ci auguriamo sia l’occasione per redigere un testo unico certo e stabile che definisca la strategia di medio lungo periodo per il comparto delle rinnovabili. Il Paese non si può permettere di perdere ulteriore tempo a colpi di emendamenti presentati e ritirati come avvenuto recentemente sulla proposta di abbassare il valore dei certificati verdi rettificata in 48 ore.
D. Consolidamento della filiera biomassa energia: priorità?
R. L’impiego a fini energetici di scarti e residui agricoli e forestali merita una maggiore attenzione poiché consente la valorizzazione di matrici altrimenti destinate a smaltimento e come effetto indiretto consente di risparmiare materia prima vergine. Anche in questo caso, si tratta di incentivare l’efficienza produttiva. Per esempio, le ceneri di combustione di legno vergine non sono ancora riutilizzabili in campo agricolo, nonostante le caratteristiche fisico- chimiche evidenziate nello studio del Comitato Termotecnico Italiano, perché definite a livello legislativo “rifiuto non pericoloso”.Le ceneri al momento rappresentano un costo per l’azienda. Obiettivo di Fiper nel 2010 rimane quello di riaprire il confronto con il Ministero competente sull’analisi agronomica ed economica degli effetti dell’uso dei sottoprodotti, per trasformare ceneri e digestato, in un fertilizzante agricolo naturale che chiuda la filiera biomassa-energia.