Tempesta Vaia: un’occasione di cambiamento di rotta nella politica forestale italiana?
Intervista con Carmelo Puntel, presidente dei Consorzi Forestali della Lombardia, membro del Consiglio Direttivo di Federforeste e rappresentante FIPER al tavolo del MIPAAF sulla filiera legno.
A tre mesi dopo la tempesta Vaia che ha colpito il Veneto, il Friuli-Venezia Giulia, il Trentino-Alto Adige e più marginalmente la Lombardia, cosa è cambiato e sta cambiando nella politica forestale nazionale?
Ricordiamo che la tempesta Vaia ha causato lo schianto di circa 8 milioni di metri cubi di legname: circa 3 milioni in regione Veneto, nelle province di Belluno e Vicenza, altrettanti nel Trentino, circa 1 milione nella provincia di Bolzano, qualche centinaio di migliaia nella regione Friuli-Venezia Giulia.
Approfondiamo il tema con Carmelo Puntel, presidente dei Consorzi Forestali della Lombardia, membro del Consiglio Direttivo di Federforeste e rappresentante FIPER al tavolo del MIPAAF sulla filiera legno.
1) Dal suo osservatorio, nella gestione dell’evento Vaia in tutte le sue implicazioni, si è creata un’unica regia tra Regioni, Mipaaf, Mise, protezione civile per il recupero del legname e l’individuazione congiunta delle priorità?
Sicuramente l’evento Vaia ha risvegliato le coscienze di molti operatori di tutti i settori, pubblici, privati e soprattutto politici che da troppo tempo avevano abbandonato il mondo forestale. Questo grande evento calamitoso ha “obbligato” Regioni, Mipaaf, Mise e protezione civile a unire le forze e creare una cabina di regia unica, mettendo a disposizione i primi finanziamenti per far fronte alle esigenze primarie, e i risultati si sono già visti. L’auspicio è che la collaborazione fra questi enti continui, la cabina di regia prosegua il lavoro intrapreso e non venga abbandonato, perché purtroppo questo è quello che accade spesso in Italia.
2) È stato evitato il rischio di speculazione e caduta vertiginosa dei prezzi del legname e suoi residui a causa di un eccesso di offerta?
Al momento è troppo presto per dire se il rischio di speculazione e la caduta dei prezzi del legname sia in corso; quello che posso dire è che tutti gli attori che gravitano intorno a questo mondo hanno il dovere di non approfittare di questa grande abbondanza di materiale legnoso, per non mettere in crisi il sistema, in modo particolare le imprese boschive, i Consorzi Forestali e tutto l’indotto, ma soprattutto per il ripristino del territorio e dell’ambiente; qui faccio un appello alle segherie che hanno un ruolo importante affinché il prezziario non venga stravolto e diano una mano in questo momento così delicato e difficile.
3) Questo evento è stata l’occasione per accelerare i decreti attuativi relativi alla messa in atto del nuovo testo di riforma forestale?
Io spero che questo grave evento sia di stimolo e sia un’occasione da non perdere per accelerare e rendere attuativi questi decreti che da troppo tempo aspettiamo. Speriamo che la Dott.ssa Stefani dia una spinta per concludere una volta per tutte e far diventare operativi queste bozze di decreti che riguardano tutto il patrimonio forestale nazionale da decenni abbandonato. Posso solo aggiungere che per adesso le uniche realtà che stanno operando a pieno regime sul proprio territorio sono il Trentino-Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia, regioni a statuto speciale che non devono aspettare le leggi nazionali come noi che, compresa la mia grande regione Lombardia, purtroppo siamo ancora al palo, salvo qualche piccolo intervento che la burocrazia ci permette.
4) Che ruolo possono e devono a suo avviso giocare i Consorzi Forestali in questa partita?
Non voglio tirare l’acqua al mio mulino, ma dobbiamo ammettere che in questo momento così delicato i Consorzi Forestali, dove presenti, sono stati fondamentali mettendo a disposizione della collettività mezzi operativi, operai, attrezzature forestali, e collaborando al ripristino della viabilità silvo agro pastorale e non. Gli uffici tecnici con i suoi dipendenti dopo pochi giorni hanno provveduto sul territorio gestito a rilevare tutti i danni, quantificare le piante cadute ed inviare tutta la documentazione alla direzione agricoltura e foreste di Regione Lombardia; un lavoro eccellente, anche considerando le difficoltà ad operare sul territorio. Come Associazione Regionale dei Consorzi Forestali Lombardi facciamo parte della cabina di regia voluta da Regione Lombardia; il nostro ruolo è molto importante in quanto gestiamo i patrimoni boschivi pubblici e privati, collaboriamo con tutte le comunità montane interessate, con Ersaf, con i Comuni e le Province lombarde. In questa partita così importante siamo in grado di fa fronte alla situazione attuale fornendo tutta l’assistenza tecnica, monitorando tutti quei settori di criticità e aiutando a gestire senza speculazioni tutto questo patrimonio legnoso creato da Madre Natura nel migliore dei modi.