Urgenti nuove misure per assicurare l’importante contributo delle biomasse nel mix energetico al 2030

Roma – Le Associazioni delle biomasse siglano per la prima volta un documento unitario per chiedere al Governo di rimettere al centro dell’agenda politica il comparto delle bioenergie. Un settore che produce energia rinnovabile e soprattutto promuove sviluppo locale e presidio del territorio nelle aree cosiddette “interne e marginali”.

Le Associazioni esprimono forte preoccupazione per il futuro del settore. Secondo AIEL, Associazione Italiana Energie Agroforestali, EBS, Associazione italiana dei produttori di Energia da Biomasse Solide, Elettricità Futura, la principale Associazione del mondo elettrico italiano e FIPER, Federazione Italiana dei Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili, risulta prioritario un intervento per il mantenimento dell’attuale capacità di generazione e per lo sviluppo di nuova capacità delle biomasse. Intervento cruciale per la programmazione delle rinnovabili al 2030 e il raggiungimento dei target delineati dal Governo nel Piano Nazionale Energia e Clima (PNIEC) inviato a Bruxelles.

Nel Manifesto “Proposte per la continuità e lo sviluppo degli impianti a biomasse legnose” (link al doc), le Associazioni auspicano azioni concrete, a partire dall’emanazione dell’atteso “DM FER2”, ma più in generale di provvedimenti, correlati all’attuazione del PNIEC e del Green Deal europeo, che siano in grado di riconoscere il necessario sostegno ad un settore in grande sofferenza. In mancanza di provvedimenti, le difficoltà attuali nel realizzare nuove iniziative, nonché la progressiva dismissione di un parco impianti ancora performante, renderanno ancora più difficile traguardare gli obiettivi prefissati.

In questa delicata fase di ripartenza per il nostro Paese, la produzione di energia da biomasse (termica, elettrica, climatizzazione) assicura lo sviluppo delle filiere locali, con benefici ambientali, sociali ed economici: dalla gestione e manutenzione del patrimonio forestale, alla valorizzazione dei terreni marginali e all’impiego dei sottoprodotti fino alla redistribuzione del reddito sul territorio. Inoltre, nella produzione di tecnologie e servizi per il settore delle biomasse, l’industria nazionale esprime realtà dinamiche e innovative.

Infine, la programmabilità caratteristica di questa fonte e la possibilità di impiegarla per tutti gli usi energetici, sia in applicazioni utility scale che residenziali, la rendono particolarmente utile nella transizione verso un modello caratterizzato dalla diffusione di fonti intermittenti e di soluzioni di generazione distribuita basate sull’interazione tra produttori-distributori-consumatori (comunità energetiche).

È quindi necessario, ora più che mai, puntare su questa filiera attraverso un contributo più ambizioso di quello proposto dal PNIEC.

Ciac si gira: al via il Consorzio Italiano per l’Agricoltura Circolare

In linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dettati dall’Unione Europea.

Torino – Ripristinare il rapporto autentico tra agricoltura e ambiente, dove nulla si butta e tutto si recupera, facendolo rientrare in ciclo sotto forma di materia o di energia, e dove il rispetto per la terra e per la salute delle persone è al centro.

Da sempre questo è stato e continua a essere l’obiettivo comune del CMA, il Consorzio Monviso Agroenergia, che nel tempo ha costruito “una filiera agricola che rappresenta un esempio invidiabile di economia circolare”; così definita dal Prof. Angelo Frascarelli, docente di economia e politiche agricole dell’Università degli Studi di Perugia e membro del Comitato di redazione della rivista Agriregionieuropa.

Il costante impegno profuso dal settore agricolo nella produzione di cibo, nella valorizzazione di scarti e sottoprodotti, nella produzione di energia rinnovabile e di fertilizzanti organici (il digestato) e nella riduzione delle naturali emissioni degli effluenti zootecnici si sta concretizzando in una visione di progetto più strutturata. È arrivato il momento di capitalizzare e mettere a sistema questo grande patrimonio di tecnologie e know-how per indirizzarlo verso un modello economico sostenibile, nel più ampio quadro di riferimento del Green Deal europeo.

FIPER condivide lo spirito dell’iniziativa promossa da CMA che rappresenta all’interno della Federazione il comparto biogas agricolo. Un percorso che rappresenta la naturale evoluzione per la transizione verso un’economia a basse emissioni, in cui le filiere agricole e forestali ricoprono un ruolo di primo piano.

Solo un grande sforzo in questa direzione e una corretta comunicazione alle persone, ai consumatori e al decisore politico consentirà al nostro settore di avere, anche in futuro, un forte appoggio e un sostegno per il nuovo sviluppo dell’attività. Questo percorso è fortemente promosso dalla Commissione Europea, la quale ritiene che la filiera del biogas sia un tassello importante e centrale nella futura agricoltura circolare europea, rinnovabile e sostenibile, dove nulla diventa un rifiuto e tutto ritorna un valore, in termini di energia e nutrienti.

Afferma Luca Remmert, neopresidente del Consorzio Italiano per l’Agricoltura Circolare (CIAC): “stiamo già costruendo l’agricoltura circolare, quel sistema virtuoso che le istituzioni mondiali, europee e nazionali si sono prefissate di realizzare entro il 2030.

Stiamo già impostando un percorso per diventare sempre più sostenibili, circolari, innovativi, tutelando l’ambiente, le produzioni agricole di qualità e il reddito delle aziende agricole. Stiamo già rispondendo alle richieste di qualità, ambiente, territorio da parte delle persone, dei consumatori.”.

Per proseguire a fare ancora meglio tutto questo, è necessario aggregare tutti gli attori della filiera agroalimentare (aziende agricole, agro industria, imprese dell’indotto), forestale e occorre un “contenitore nazionale” che lavori per unire il settore in questa direzione. Per questo motivo è nato il Consorzio Italiano per l’Agricoltura Circolare, CIAC, e il CMA è uno dei suoi fondatori.

Il primiero selezionato da Legambiente nel progetto europeo multiply

Il Primiero è stato selezionato da Legambiente come uno dei migliori territori a livello europeo nel campo energetico ed urbano.

La prestigiosa nomina è stata effettuata nell’ambito del progetto Europeo “Multiply” finanziato dal programma di Ricerca ed Innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea. Si tratta di un progetto al quale partecipano, oltre che Legambiente, altri 6 partner in rappresentanza di altrettanti stati europei: Germania, Polonia, Ungheria, Austria, Svezia e Olanda.

Il Progetto MULTIPLY si pone l’obiettivo di incoraggiare le autorità locali a sviluppare azioni integrate di pianificazione urbana, coinvolgendo i territori in un programma di apprendimento peer-to-peer dove potranno condividere e discutere i metodi per combinare elementi di mobilità sostenibile, energia e pianificazione territoriale al fine di rendere le città coinvolte più “Climate friendly” e quindi luoghi confortevoli in cui vivere.

Nell’ambito di tale iniziativa, il Primiero, per tramite della locale municipalizzata ACSM S.p.A. avrà il compito di condividere la propria esperienza nel campo energetico e di pianificazione integrata a livello comunale. I suoi risultati, unitamente a quelli di altri 17 territori di eccellenza selezionati a livello europeo (Città Multiply) saranno messi a disposizione di 24 città europee che aderiscono al progetto con l’obiettivo di raccogliere le buone pratiche per introdurle nei propri territori al fine di migliorare significativamente le proprie performance in ambito energetico e di pianificazione urbana (città on the Road).

L’attività di scambio di buone pratiche tra citta Multiply e città On the Road sarà attuata mediante incontri specifici, scambi di dati ed informazioni nonché visite conoscitive.
Grazie a tale progetto si prevede quindi un’ampia visibilità del Primiero in ambito europeo e l’organizzazione in loco di momenti di approfondimento ad alto livello nonché occasioni di reciproca conoscenza ove condividere e conoscere le migliori soluzioni adottate a livello europeo in campo energetico ed urbano.
Il Gruppo ACSM intende mettere a disposizione tutte le risorse necessarie per sfruttare al massimo questa ed altre iniziative che sicuramente nasceranno su scala europea e nazionale per valorizzare le potenzialità che il territorio del Primiero può certamente offrire e ulteriormente sviluppare.
Questo riconoscimento ne è certamente una prima conferma.

Ulteriori informazioni sul progetto sono reperibili sul sito dedicato http://www.citiesmultiply.eu/it/

Piano Lombardia sostenibile: FIPER, transizione energetica all’insegna delle rinnovabili e riduzione delle emissioni

Milano – Nel corso del tavolo tecnico istituzionale del 9 luglio 2020 promosso da Raffaele Cattaneo, assessore al Clima e Ambiente di Regione Lombardia, a cui hanno partecipato anche importanti stakeholder nazionali è stato presentato il percorso che la Regione intende intraprendere per la ripresa all’insegna della sostenibilità. Le due principali linee di programmazione: promozione dell’economia circolare e transizione energetica.

Commenta Righini:” Accelerare la transizione energetica verso l’obiettivo di produzione di FER tra il 31%-33% in Regione Lombardia al 2030 rappresenta una grande opportunità per avviare nuove progettualità correlate alle bioenergie, consolidare il parco impianti esistenti, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili, in particolare dal gas metano a partire dal settore civile e agricolo”.

Fiper ha ribadito l’importanza del teleriscaldamento efficiente quale strumento per ridurre le emissioni e promuovere filiere virtuose a livello locale.

In particolare, ha richiesto maggior chiarezza nell’azione nazionale e regionale in relazione alla strategia energetica che si intende intraprendere per le aree montane; se da un lato, si promuove il teleriscaldamento a biomassa, dall’altro continua il processo di metanizzazione di alcuni Comuni montani. Fiper ha plaudito al ruolo riconosciuto al teleriscaldamento nel Piano Regionale Energia e Clima- PREAC, invitando la Regione a farsi parte attiva, come del resto già avvenuto nell’interlocuzione con il Governo, di estendere il bonus all’allaccio del teleriscaldamento efficiente sull’intero territorio regionale/nazionale.

Altro aspetto saliente oggetto di confronto ha riguardato la promozione dell’economia circolare. A riguardo FIPER evidenzia che il piano di azione di economia circolare è strettamente correlato anche al settore agro-alimentare e al ruolo che la filiera del biogas può svolgere in termini di servizi ambientali.

Pertanto, la Federazione auspica una maggiore interazione e integrazione tra il sottogruppo biogas-biometano e filiere agroalimentari legate al tema dell’economia circolare e una stretta sinergia con la DG Agricoltura.

Altra priorità, proprio a partire dalla forte vocazione agricola del territorio lombardo, favorire la transizione secondo la Strategia europea “farm to fork”, dal produttore al consumatore, per ridurre le emissioni di gas serra nel comparto agricolo-zootecnico e promuovere nuovi stili di produzione e consumo più sostenibili.

Conclude Righini: “ Regione Lombardia in primis si è posta degli obiettivi molto ambiziosi e sfidanti per la ripresa, consapevole che cambiamento climatico, lotta all’inquinamento, sviluppo economico e salute pubblica necessitino di un’unica visione di medio lungo periodo. E’ un momento storico in cui proprio dal territorio più colpito, può partire una strategia che implementi fattivamente il green deal”.

Introdotto l’Ecobonus 110% anche per l’allaccio al teleriscaldamento efficiente nei comuni montani

Righini: “un risultato importante per consolidare e promuovere la filiera bosco-legno-energia”

Milano – È stata approvata dalla Commissione Bilancio della Camera la proposta di inserire l’allaccio ai sistemi di teleriscaldamento efficienti negli interventi oggetto di bonus 110%.
Commenta Walter Righini, presidente FIPER:” questa misura va a premiare la filiera bosco-legno e l’abbinamento delle fonti rinnovabili all’efficienza energetica nelle aree montane garantendo la continuità della gestione dei nostri boschi; esprimiamo invece un certo rammarico per non aver esteso la misura su tutto il territorio nazionale”.

Questa misura nelle aree montane permetterà ai cittadini di sostituire le attuali caldaie a gasolio e gli obsoleti impianti a legna attraverso l’allaccio alle reti di teleriscaldamento a biomassa presenti sul territorio.

Conclude Righini: “un forte apprezzamento ai parlamentari che hanno appoggiato la proposta FIPER e portato avanti con tenacia l’interlocuzione a livello governativo. Ne va del presidio del territorio e dello sviluppo delle aree interne, nonché della coesione sociale e ambientale soprattutto in questo momento di ripartenza post Covid”.