Teleriscaldamento cogenerativo a biomassa di Dobbiaco entra nel mercato di bilanciamento di rete

Dobbiaco – La centrale di teleriscaldamento di Dobbiaco-San Candido, cooperativa storica della Val Pusteria, associata a FIPER, è tra i primi impianti di piccole e medie dimensioni della Regione Trentino-Alto Adige a mettere a disposizione energia rinnovabile per il bilanciamento della rete elettrica.

La centrale di teleriscaldamento a biomassa legnosa, produce oltre il calore anche energia elettrica in co-generazione, che immette nella rete elettrica nazionale.

Il servizio di bilanciamento offerto dalla FTI di Dobbiaco permette di compensare le oscillazioni della rete, perché è una fonte programmabile e garantisce la produzione di energia in forma continua a differenza del fotovoltaico o dell’eolico.

In passato, in Italia, solo le grandi centrali elettriche potevano partecipare al mercato del bilanciamento, dove è possibile spuntare prezzi più elevati rispetto alla vendita di energia ai clienti finali.

Oggi, nell’ambito di un progetto pilota, il gestore Terna ha ammesso a questo importante sistema di garanzia anche impianti con una potenza di allacciamento inferiore a dieci megawatt. Nel caso della centrale di teleriscaldamento di Dobbiaco-San Candido, SEV ha curato un’intensa fase di test, condizione per l’accesso a questo particolare mercato.

“Quando SEV ci ha presentato questa nuova opportunità, ci siamo subito mossi, verificando se il nostro impianto fosse tecnicamente idoneo a soddisfare gli elevati requisiti di Terna, e fortunatamente eravamo in regola”, ha spiegato Hanspeter Fuchs, presidente della centrale di Dobbiaco-San Candido e vicepresidente FIPER. “Il mio auspicio è che altri impianti di teleriscaldamento a biomassa co-generativo in Alto Adige e più in generale in Italia seguano il nostro esempio”.

DL Semplificazione: una grande opportunità per favorire l’agricoltura circolare e la flessibilità dell’impiego delle FER programmabili

Milano – FIPER ha presentato in collaborazione con il Consorzio Italiano Agricoltura Circolare una serie di proposte di emendamenti (in allegato) che vanno nella direzione di favorire una maggiore flessibilità degli impianti che producono energia elettrica rinnovabili da fonti programmabili (biomasse, biogas).

Maggiore flessibilità nella filiera a monte, attraverso la possibilità di diversificare l’impiego di sottoprodotti di origine agricola, flessibilità a valle del processo produttivo, ovvero la possibilità di produrre e immettere in rete energia elettrica a seconda delle esigenze del sistema elettrico nazionale e svolgere quindi un importante ruolo di bilanciamento di rete.

In particolare, le 2 macro-misure riguardano:
– misura 1 “reflui zootecnici”: intervento per favorire l’impiego dei reflui zootecnici nella digestione anaerobica in sostituzione delle colture dedicate ed incrementare processi virtuosi di economia circolare;
– misura 2 “flessibilità elettrica”: semplificazione per consentire, senza oneri aggiuntivi per lo Stato e per il sistema elettrico nazionale, l’erogazione di servizi di flessibilità alla rete elettrica da parte del parco installato di impianti a biogas, bioliquidi e biomasse. Questi impianti possono operare in assetto flessibile, tuttavia l’attuale quadro legislativo non consente di operare in tal senso.

Le due proposte di emendamenti sono a costo zero, ovvero non impattano in termini di gettito; vere misure di semplificazione che aumentano la performance energetica e ambientale di questi impianti.

Commenta Walter Righini, presidente FIPER:” l’adozione di queste due misure produrrebbe concreti effetti positivi sulla competitività del sistema agroalimentare made in Italy, sullo sviluppo e presidio delle aree rurali, nonché sulla riduzione dell’impatto ambientale dell’attività agricola, senza ulteriori oneri per il Paese”.

Conclude: “Flessibilità a costo zero per il Paese è, a nostro avviso, uno degli obiettivi principali del DL semplificazione”.