1. Se si cerca online Andrea Puffo si trova un ragazzo giovanissimo che ha aperto un progetto social di informazione per raccontare il suo territorio e l’ambiente. Ci racconti chi sei e come sono nati Tg Suich e Verde Puffo?
Ciao! Sì, sono un giovane ragazzo che ha, da sempre, la passione per il proprio territorio e che vuole trasmetterla a chi mi ascolta e mi segue sui social. Il progetto del Tg Suich (Suich sarebbe il nome di Sovico, in dialetto brianzolo) è nato domenica 25 aprile 2021, durante il lockdown, proprio perché non sapevo più cosa fare a casa… è nato tutto un po’ per gioco, nel gruppo WhatsApp di famiglia, poi abbiamo aperto i canali social e da lì sono arrivati i primi followers, fino ad oggi dove contiamo più di 3.000 seguaci. L’obiettivo del Tg è di raccontare il territorio della Brianza, tramite notizie, proposte, quiz, curiosità. Da settembre sto anche cercando di creare un team di persone che collaborino con il Tg e, per ora, collabora con noi una ragazza che, il giovedì, parla di realtà brianzole che hanno a che fare con il riciclo, l’ambiente e la sostenibilità.
Verde Puffo é, invece, il mio programma radiofonico che va in onda ogni sabato pomeriggio in una radio della zona, dove tratto esclusivamente argomenti green, di sostenibilità e di riciclo legati all’Italia ed al mondo intero.
2. Sei nato nel 2007, sei un perfetto rappresentante della Gen Z. Che interesse hanno i tuoi coetanei per il territorio in cui vivono?
Onestamente, penso che molti miei coetanei, non tutti, non abbiano un grande interesse per il territorio in cui vivono. Spesso si dà la colpa a Internet o ai social, ma secondo me non è solo quello il problema. È vero, possono distrarre, ma allo stesso tempo sono strumenti utilissimi se usati bene: io, ad esempio, li uso per raccontare Sovico e la Brianza, e mi aiutano a far conoscere quello che succede… se non ci fosse stato Internet, avrei dovuto fare un giornalino cartaceo e tutto sarebbe stato molto più complicato.
Il punto è che spesso mancano iniziative pensate davvero per i giovani. Ci sono eventi o progetti, ma tante volte non sono adatti a noi, non coinvolgono davvero o sembrano lontani. E quando non ti senti rappresentato, indipendentemente dall’età, è difficile appassionarti o partecipare. Non è disinteresse, è mancanza di occasioni giuste.
Io credo che servano più spazi (anche virtuali) in cui possiamo dire la nostra, creare, proporre. Se ci viene data fiducia e libertà di esprimerci, possiamo davvero portare un punto di vista nuovo e giovanile sul territorio, l’ambiente e su quello che ci circonda. La voglia c’è, solo che a volte manca chi ci dà la possibilità di concretizzarla.
3. Perché hai scelto di parlare soprattutto di tematiche ambientali? La tua sensibilità in merito a questa tematica è a tuo avviso condivisa dai ragazzi della tua età?
Io, forse perché ho la fortuna di abitare in una casa con un grande giardino, mi sono sempre appassionato a tutto ciò che ha a che fare con l’ambiente, semplicemente perché mi piace. Crescendo ho cercato di rendere questa passione più concreta: tramite il Tg e il mio programma radio, ma anche nella vita di tutti i giorni. Infatti, pianto e curo i fiori in giardino, gestisco l’orto di famiglia, ho adottato un’arnia che seguo insieme a un apicoltore, e ho anche adottato una mucca in Valle d’Aosta, vicino alla nostra casa di vacanza, dove ogni estate andiamo a rilassarci in mezzo alla natura. Sul tema della sostenibilità penso che la maggior parte dei giovani, ma non solo, siano piuttosto distaccati. Molti vedono queste tematiche come qualcosa di lontano, vecchio o poco importante. Altri, invece, magari sono interessati ma non ne parlano per timidezza o per paura di sembrare impopolari agli occhi degli altri. Il risultato è che se ne discute troppo poco, anche se in realtà riguarda tutti noi, da molto vicino.
4. Dal tuo punto di osservazione, che futuro vedi in materia di politiche ambientali in Italia?
Penso che parlare di politiche ambientali sia fondamentale. Spero che chi ci governa, a prescindere dall’orientamento politico, possa finalmente dare la giusta importanza a queste tematiche, facendo scelte concrete e responsabili. Mi fa un po’ sorridere vedere i big del mondo che continuano a dare lezioni a noi cittadini su come comportarci e come ridurre l’inquinamento. È vero che ognuno di noi può migliorare il proprio stile di vita per contribuire a una situazione ambientale migliore, ma alla fine sono loro, con il potere politico ed economico, a poter ed a dover fare la differenza.
Per questo credo che dovrebbero essere loro i primi a mettersi in gioco, a cambiare le loro scelte e ad adottare comportamenti concreti che possano davvero fare la differenza. Mi auguro che sempre più realtà e progetti legati alle tematiche green nascano e crescano, in modo da dare sempre maggiore visibilità a queste questioni per migliorare i comportamenti nella società.
5. Quanto conta la comunicazione per diffondere consapevolezza sul tema della sostenibilità? Quali sono gli strumenti a tuo avviso più efficaci per raggiungere i giovani?
La comunicazione è tutto. Secondo me, deve essere semplice, giovanile, concreta ed efficace. Non bisogna solo parlare dei temi, ma riuscire a farlo in un modo che arrivi davvero alle persone, senza annoiarle. Deve essere interessante e comprensibile, in modo che anche i più giovani possano capire e sentirsi coinvolti. E questa è una delle sfide più grandi, soprattutto quando si tratta di tematiche complesse come la sostenibilità. Io, ad esempio, la vivo ogni giorno con il Tg Suich e con il mio programma radio, cercando di raccontare l’ambiente in modo che chi mi ascolta possa sentirsi parte della storia, spesso non solo a parole ma con video ed immagini.
Gli strumenti giusti per comunicare con il pubblico giovane sono, senza dubbio, quelli tecnologici: telefoni, pc, tablet e computer. Sono questi i mezzi che usiamo tutti i giorni, quindi è fondamentale sfruttarli al meglio. E per avvicinarsi davvero a noi ragazzi, bisogna puntare su piattaforme come Instagram e TikTok, dove tutto è immediato e veloce. Ogni generazione ha il suo modo di ascoltare… questo è il nostro, quindi bisogna adeguarsi, anche se non è sempre facile (lo dico da rappresentante della Gen Z) senza però perdere di vista i valori e i messaggi che si vogliono trasmettere.
Grazie per il tempo che mi avete dedicato! Visto che sono giovane, ed il futuro è in mano a noi, vi aspetto sui social del Tg Suich: Instagram e Facebook!