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A Bozza di Decreto Legge: Caro-energia, ecco le misure del Governo

A Bozza di Decreto Legge: Caro-energia, ecco le misure del Governo

Roma – Taglio oneri anche sopra 16,5 kW e credito d’imposta per gli energivori (con 1,740 mld € da aste CO2), intervento su prezzi cessione Fer. Poi stretta su frodi Superbonus e potenziamento Commissione Pnrr-Pniec

Sono questi gli interventi del Governo contro il caro-energia contenuti nella bozza del DL Sostegni entrata oggi in Cdm, conclusosi a fine mattinata e preceduto da una riunione della cabina di regia con i capi delegazione della maggioranza (Titolo III).

Tra gli altri interventi di interesse si segnalano una stretta sulle frodi legate al Superbonus e il potenziamento della Commissione Pnrr-Pniec.

Resta invece senza testo un articolo che ha come titolo “Riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi”.

Le misure contro il caro energia

Il Titolo III “Misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica” della bozza prevede “la riduzione degli oneri di sistema per il primo trimestre 2022 per le utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW”.

In particolare, l’Arera “provvede ad annullare, per il primo trimestre 2022, con decorrenza dal 1° gennaio 2022, le aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico”.

Poi c’è la riduzione delle bollette per gli energivori. “Alle imprese a forte consumo di energia elettrica di cui al decreto del Ministro dello sviluppo economico 21 dicembre 2017 – si legge nella bozza – i cui costi per kWh della componente energia elettrica, calcolati sulla base della media dell’ultimo trimestre 2021 ed al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, hanno subìto un incremento del costo per KWh superiore al 30 per cento relativo al medesimo periodo dell’anno 2019, valutato anche tenuto conto di eventuali contratti di fornitura di durata stipulati dall’impresa, è riconosciuto un contributo straordinario a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, sotto forma di credito di imposta, pari al 20 per cento delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel primo trimestre 2022”.

Le risorse per entrambe le misure (rispettivamente 1,2 mld € e 540 mln € per il 2022) sono coperte dai proventi delle aste CO2.

Ulteriore intervento è poi quello sull’elettricità prodotta da impianti a fonti rinnovabili.

Si prevede in particolare l’applicazione a partire dal 1° febbraio 2022 e fino al 31 dicembre 2022 di un meccanismo di compensazione a due vie sull’energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici di potenza superiore a 20 kW che beneficiano di tariffe fisse derivanti dal meccanismo del Conto Energia, non dipendenti dai prezzi di mercato, nonché sull’energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonte idroelettrica, geotermoelettrica ed eolica che non accedono a meccanismi di incentivazione tariffaria per differenza.

A tal fine il Gse calcola la differenza tra un prezzo di riferimento pari alla media dei prezzi zonali orari registrati dalla data di entrata in esercizio dell’impianto fino al 31 dicembre 2020 e il prezzo zonale orario di mercato dell’energia elettrica.

Qualora la differenza sia positiva, il Gestore eroga il relativo importo al produttore. Se negativa, “il Gse conguaglia o provvede a richiedere al produttore gli importi corrispondenti”. L’attuazione dovrà essere disposta dall’Arera entro trenta giorni, con apposito fondo istituito presso la Csea a riduzione del fabbisogno a copertura degli oneri di sistema.

Le disposizioni non si applicano all’energia oggetto di contratti conclusi prima della data di entrata in vigore del decreto, a condizione che non siano collegati all’andamento dei prezzi dei mercati spot dell’energia e che, comunque, non siano stipulati a un prezzo medio superiore del 10 per cento rispetto al valore medio precedentemente citato.

Come detto, nel testo figura anche un articolo privo di testo dal titolo “Riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi”.

Le altre misure di interesse

Sul fronte Commissione Tecnica Pnrr-Pniec, è previsto un potenziamento “al fine di accelerare ulteriormente i processi autorizzativi degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e incrementare il livello di autosufficienza energetica del Paese”.

In particolare, i componenti dovranno svolgere tale attività a tempo pieno e fino a un massimo di 6 potranno coincidere con quelli della Commissione Via-Vas.

Inoltre, “quanto previsto dall’articolo 73, comma 2, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, si applica anche ai lavori istruttori svolti dai Commissari nell’ambito delle Sottocommissioni e dei Gruppi istruttori”.

La Commissione è inoltre affiancata da “un contingente di quattro unità del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dell’Arma dei carabinieri”.

Riguardo alla stretta contro le frodi sui bonus edilizi, compreso il Superbonus, la bozza prevede che il credito di imposta sia cedibile una sola volta. Per i crediti già oggetto di cessione al 7 febbraio si potrà procedere con una sola ulteriore cessione. I contratti che violeranno le nuove norme saranno considerati nulli.

All’art. 9 bis c’è poi il “Piano transizione 4.0” secondo cui “per la quota superiore a 10 milioni di euro degli investimenti inclusi nel Pnrr, diretti alla realizzazione di obiettivi di transizione ecologica individuati con decreto del ministro dello Sviluppo economico, di concerto con il ministro della Transizione ecologica e con il ministro dell’Economia e delle finanze, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 5 per cento del costo fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 50 milioni di euro”. A tal fine “è autorizzata la spesa di 30 milioni di euro annui”.

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