Skip to content

Convegno FIPER: Piano Clima Energia: una sfida per l’economia italiana

Convegno FIPER: Piano Clima Energia: una sfida per l’economia italiana

FIPER: Biomasse/biogas una grande opportunità per garantire presidio del territorio, fornire servizi di bilanciamento della rete elettrica e riduzione delle emissioni inquinanti”

I risultati dello Studio “biogas: driver della filiera agroalimentare” confermano il ruolo di primo piano del settore agricolo nel cambiamento climatico e creazione di reddito.

Milano – In occasione del convegno FIPER: “Piano Clima-Energia: una sfida per l’economia italiana” tenutosi venerdì a presso il Castello di Grinzane Cavour sono stati presentati i risultati dello studio “biogas: driver della filiera agroalimentare” realizzato in collaborazione con il Politecnico di Milano e il Consorzio Monviso. Un’opportunità per riflettere sulle prospettive di sviluppo delle FER identificate all’interno del Piano Clima Energia inviato nei giorni scorsi dall’Italia a Bruxelles.

Nella prima tavola rotonda, si è affrontato il ruolo del settore primario nella transizione. Walter Righini, presidente FIPER, ha posto l’attenzione sull’importanza della filiera biogas/biomasse per il presidio e la gestione dei territori montani e rurali, enfatizzando l’importanza di queste filiere anche in termini ambientali di riduzioni delle emissioni e polveri, auspicando la messa a punto di comunità dell’energia. Sebastiano Villosio, presidente del CMA, ha ribadito l’urgenza di delineare il futuro degli impianti a biogas post periodo di incentivazione, auspicando una rivisitazione degli strumenti di supporto.

Raffaele Tiscar, esperto di politica ambientale, riconosce nel Piano Clima-Energia lo sforzo da parte del Governo italiano di “fare sintesi” tra politica industriale, energetica e ambientale. Si tratta di un salto di paradigma industriale che presuppone la gestione della complessità; mancano invece gli strumenti operativi per conseguire gli obiettivi delineati. Francesco Giardina, in rappresentanza del sottosegretario Manzato del Ministero delle Politiche Agricole, sottolinea che la produzione di energia rappresenta il 20% del fatturato dell’attività agricola; un valore che permette alle aziende agricole di consolidare la propria attività e aumentare di competitività sul mercato. Giorgio Ferrero, assessore all’agricoltura di Regione Piemonte, evidenzia l’importanza della filiera biogas anche nella produzione di sottoprodotti di eccellenza, quali il digestato, nutrienti biologici che aumentano la fertilità dei suoli. Marco Bussone, presidente UNCEM, ha posto invece l’attenzione sulla gestione delle risorse rinnovabili presenti nei comuni montani, in particolare biomasse e idroelettrico e sulla possibilità di rendere autonomi dalle fonti fossili questi territori.

Nella seconda tavola invece l’analisi si è orientata verso ricerca, innovazione e competitività.
Davide Crippa, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, ha fornito la visione del Governo riguardo lo sviluppo delle FER, garantendo la continuità degli incentivi attraverso la proroga dell’attuale decreto in vista della messa a punto del DM FER 2 che punta alla promozione dell’economia circolare.

Francesco Vetrò, presidente del GSE, in una delle sue prime uscite sul territorio, ha rimarcato da un lato l’importanza del Gestore nel favorire lo sviluppo delle FER seguendo la traiettoria europea, dall’altro di garantire il rispetto delle procedure e la legalità nell’erogazione degli incentivi.Luigi Mazzocchi, direttore Dip. Energia di RSE, ha evidenziato il ruolo delle biomasse/biogas per la versatilità di utilizzo, il servizio di flessibilità nella produzione funzionale ai bilanciamenti di rete, auspicando un’evoluzione delle regole per immissione dell’energia elettrica immessa in rete e facilitare gli utenti all’autoconsumo. Francesco Ferioli, funzionario della DG Energia in video conferenza da Bruxelles, ha illustrato gli obiettivi europei al 2050 che prevedono un incremento significativo delle fonti rinnovabili in linea con gli Accordi di Parigi.

Fabrizio Adani, professore all’università di Milano, invita a considerare il biogas agricolo quale una biotecnologia in grado di risolvere il problema della gestione dei reflui producendo fertilizzanti di pronto uso e/o trasportabili e al contempo ridurre drasticamente l’impatto dell’attività agricola sull’ambiente e la società.

Sintesi risultati dello Studio: “biogas: driver della filiera agroalimentare”

Il target dello studio ha riguardo l’analisi di 7 filiere di biogas agricolo ubicate in Regione Piemonte. L’analisi effettuata è stata per ogni singola azienda, che compone la filiera agricola e agroalimentare. Paola Caputo, professoressa del Politecnico di Milano, evidenzia un bilancio energetico che consegue un risparmio dell’80% di energia fossile. Riguardo il bilancio ambientale, il risparmio di CO2 equivalente è superiore al 60%.

A livello nazionale il risparmio energetico è di circa 23.000 GWh/anno corrispondente a 1,6% dei consumi finali lordi di energia nazionali1; il risparmio di CO2 equiva­lente supera i 6 milioni di t/anno, pari a oltre il 5% delle emissioni del settore energe­tico nazionale2.

Dall’elaborazione dei dati economici e finanziari delle aziende coinvolte nell’indagi­ne, Paolo Garbellini, economista Poyry, evidenzia che per ogni euro aggiuntivo fatturato dagli impianti si genera un impatto complessivo sul sistema economico di circa 2,1 €. Estendendo i risultati ottenuti su scala nazionale, le ricadute degli impianti di biogas agricolo esistenti corrispondono a circa 3.400 milioni di €/anno e oltre 12.000 ULA.  In termini monetari rappresenta l’11% del valore della produzione agricola nel 2017 relativa alle sole attività che rientrano nella filiera del biogas (coltivazioni erbacee, foraggere e allevamenti zootecnici) e al 3,5% della relativa occupazione. Il valore dell’impatto fiscale a livello nazionale si attesta intorno ai 4,6 Milioni di euro/anno (impianti esistenti).

Federica Galleano, vicepresidente FIPER, ha illustrato gli assi di intervento della Strategia 2014 che presuppone un’evoluzione degli impianti di biogas agricolo esistenti anche nell’erogazione di servizi alla rete elettrica e in un ulteriore diversificazione produttiva, ottimizzando l’impiego del calore di processo; sono stati evidenziati una serie di vincoli giuridici e regolatori da rimuovere a tal fine.

1 Al 2016
2 Nel 2017

Condividi

Vuoi restare in contatto con FIPER e ricevere notizie e aggiornamenti?