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Legge europea 2018: due importanti novità per il settore biomasse

Legge europea 2018: due importanti novità per il settore biomasse

Righini, FIPER: “finalmente ok all’impiego delle potature del verde a fini energetici; per l’abrogazione incentivi elettrici da biomasse, puntiamo a promuovere impianti cogenerativi in filiera corta”

Milano – Entrata in vigore la legge europea 2018 che introduce due importanti novità per il settore delle biomasse.

Esclusi dal regime rifiuti:” gli sfalci e le potature derivanti  dalla manutenzione del verde pubblico dei comuni, utilizzati in agricoltura, nella silvicoltura o per la produzione di energia da  tale biomassa, anche al di fuori del luogo di produzione ovvero con cessione a terzi, mediante processi o metodi che non danneggiano l’ambiente ne’ mettono in pericolo la salute umana(art.20).

Confermata inoltre l’abrogazione dell’art. 1 (commi 149-150,151) delle disposizioni introdotte dalla legge di stabilità 2016, che estendevano il periodo di incentivazione per gli impianti di produzione di energia elettrica alimentati a biomasse, biogas e bioliquidi (art.21).

Walter Righini, presidente FIPER, già lo scorso marzo all’indomani dell’approvazione del testo alla Camera, aveva criticato duramente la disposizione osservando che “per il Governo non c’è differenza tra i grandi impianti di sola produzione elettrica che acquisiscono biomassa con le navi e i piccoli impianti co-generativi abbinati a reti di teleriscaldamento a biomassa, che si approvvigionano di biomassa legnosa proveniente dalla manutenzione dei boschi circostanti nelle aree alpine e appenniniche del Bel Paese”.

Commenta oggi Righini: “il testo europeo approvato finalmente mette chiarezza sull’impiego delle potature del verde a fini energetici; una proposta portata avanti da FIPER da anni proprio per favorire concretamente un modello di “economia circolare virtuosa”. Continua Righini:” riguardo l’abrogazione della proroga dell’incentivi alla produzione elettrica da biomassa, ribadiamo che venga riconosciuto un supporto minimo agli impianti co-generativi abbinati al teleriscaldamento ai fini del raggiungimento del target previsto dal PNIEC; alla politica decidere in che modo, favorendo modelli di approvvigionamento derivanti dalla gestione dei boschi locali in filiera corta”

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