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Più di 550 scienziati chiedono per il clima una gestione sostenibile dei boschi

Più di 550 scienziati chiedono per il clima una gestione sostenibile dei boschi

La comunità scientifica si mobilita per sostenere la gestione sostenibile dei boschi e maggiore attenzione da parte delle istituzioni europee: 550 scienziati e ricercatori del settore ambiente-foreste-energia firmano una lettera per chiedere regole concrete e applicabili per preservare le foreste dall’incuria, mantenerle vive, sane, produttive e renderle protagoniste della transizione energetica.

Bioenergy Europe, il board europeo che raccoglie le associazioni dei vari paesi produttrici di energia da biomassa, diffonde questa lettera e auspica maggiore attenzione e sensibilità da parte delle istituzioni europee verso il settore.

Fiper si fa promotrice di questa campagna e si impegna per la diffusione della corretta informazione sulla produzione e sull’uso a cascata del legno e sulla filiera bosco-legno-energia, affinché diventi chiaro quanto importante sia questo settore per la realizzazione della transizione energetica in Italia e in Europa.

Bioenergy Europe accoglie con favore la lettera aperta mandata oggi ai presidenti europei Ursula Von der Leyen, Charles Michel e Roberta Metsola, nella quale viene indicato un ampio sostegno scientifico al settore forestale e della bioenergia.

Firmata da più di 550 scienziati, e con il supporto della comunità scientifica internazionale, la lettera chiede per il clima una gestione intelligente dei boschi. Infatti, i boschi giocano un ruolo fondamentale per il nostro ambiente, poiché immagazzinano carbonio e sono in grado di mitigare i cambiamenti climatici, aumentando al contempo la biodiversità. Tuttavia, il cambiamento delle condizioni climatiche, che mette sempre più a rischio i nostri boschi, può essere ridotto solo con una gestione sostenibile ed uso di prodotti, sottoprodotti e residui forestali, così da assicurare un’economia sostenibile e la produzione di energia rinnovabile.

La lettera sottolinea che è possibile evitare le emissioni di CO2 da combustibili fossili esclusivamente attraverso una corretta gestione dei boschi e dell’utilizzo a cascata del legname. La gestione dei boschi si concentra sul mantenimento della salute dei boschi stessi e sulla produzione del legno, ma un inevitabile sottoprodotto della raccolta, della lavorazione e della produzione, è la generazione di materiale di bassa qualità che ha un uso limitato o nullo oltre a quello energetico.

I vantaggi climatici dei prodotti in legno sono numerosi, in quanto possono essere utilizzati per creare oggetti di lunga durata, sostituendo materiali a più alta intensità energetica. Inoltre, possono costituire una fonte di energia rinnovabile, creando sinergie con altre industrie forestali e contribuendo in modo significativo alla politica climatica dei Paesi dell’UE. La transizione energetica è una componente integrale di un bosco ben gestito e dei relativi prodotti in legno, si legge nella lettera.

I negoziati in corso a livello europeo sulla direttiva sulle energie rinnovabili rappresentano una grande opportunità per aumentare le ambizioni ambientali. Tuttavia, un divieto dell’uso del legname proveniente da boschi gestiti in modo sostenibile, per la produzione di energia, non porterebbe ad alcun vantaggio per la biodiversità e ostacolerebbe una bioeconomia circolare.

La lettera conclude che una gestione forestale sostenibile, che mantenga costanti i volumi di boschi e ne utilizzi solo l’accrescimento per uso a fini produttivi ed energetici, è “intelligente dal punto di vista climatico”.

Secondo l’autore principale, il Prof. Roland Irslinger, il termine Climate Smart Forestry (CSF) integra gli obiettivi climatici con la gestione forestale. La CSF non significa soltanto immagazzinare carbonio negli ecosistemi forestali/boschivi, ma include la riduzione delle emissioni di gas serra, l’aumento della resilienza dell’ecosistema forestale, i criteri per la biodiversità e l’aumento sostenibile della produttività e del reddito dei proprietari forestali nella strategia di gestione forestale. Il QSC tiene conto delle peculiarità regionali, dei fattori naturali e delle circostanze socioeconomiche degli Stati membri dell’UE. Cerca sinergie con altre politiche che possono avere un impatto sul settore forestale, come le politiche rurali, industriali, energetiche e della biodiversità. 

Irene di Padova, direttore delle politiche di Bioenergy Europe, sottolinea: L’attuale discussione sulla gestione sostenibile dei boschi e sulla bioenergia è spesso guidata da pregiudizi e non riflette la realtà secondo la letteratura scientifica e forestale. Se vogliamo raggiungere gli obiettivi climatici dell’UE, dobbiamo trovare regolamenti e linee guida praticabili e applicabili che tengano conto della multifunzionalità dei boschi.

Leggi la lettera degli scienziati

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