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S.O.S. filiera bosco-legno-energia: il Movimento 5 Stelle abroga incentivi su produzione elettrica, la LEGA tace. Chi difende l’economia della montagna?

S.O.S. filiera bosco-legno-energia: il Movimento 5 Stelle abroga incentivi su produzione elettrica, la LEGA tace. Chi difende l’economia della montagna?

Tirano – S.O.S. filiera bosco-legno-energia: un altro colpo per l’economia di montagna è stato dato dalla scelta del Governo di tagliare gli incentivi per la produzione di energia elettrica da biomasse, biogas e bioliquidi sostenibili”, commenta Walter Righini, presidente FIPER in seguito dell’abrogazione delle disposizioni recanti estensione del periodo di incentivazione per gli impianti a biomasse, biogas e bioliquidi, sancita dalla Camera dei Deputati, su proposta del Governo, all’interno della Legge Europea.

Già perché per il Governo non c’è differenza tra i grandi impianti di sola produzione elettrica che acquisiscono biomassa con le navi (vedasi recente incendio a Cirò Marina) da piccoli impianti co-generativi abbinati a reti di teleriscaldamento a biomassa, che si approvvigionano di biomassa legnosa proveniente dalla manutenzione dei boschi circostanti nelle aree alpine e appenniniche del Bel Paese.

Stupisce la scelta del Governo di non occuparsi in modo strategico della filiera bosco-legno-energia come una priorità per l’economia del Paese, nonostante l’invito del Presidente Mattarella, in visita nei giorni scorsi a Belluno rivolto alla politica di “rimettere al centro” la gestione e il presidio del territorio che solo queste filiere possono garantire.

A maggior ragione è assordante il silenzio della Lega su questa partita; eppure l’elettorato delle cosiddette “Terre Alte” è un bacino caro a Salvini e ai suoi.

Nonostante i buoni propositi dei Ministri Di Maio e Fraccaro nell’aver convocato un tavolo “legno” post tempesta Vaia, per favorire la concertazione tra gli operatori e trasformare questa “tragedia” in un’opportunità di sviluppo locale, i segnali che giungono dal Governo vanno controcorrente. Un “cortocircuito” i cui effetti si registrano in una grave disattenzione alla questione “aree interne e montane” che riguarda tutti!

Questo provvedimento non rappresenta purtroppo un caso isolato; già sul fondo di efficienza energetica, FIPER aveva denunciato al Ministero dello Sviluppo Economico l’impossibilità di accedere per le reti di teleriscaldamento a biomassa a causa del requisito di cogenerazione ad alto rendimento così come l’assenza delle linee guida del GSE riguardo il riconoscimento dei titoli di efficienza energetica e l’attesa da quasi due anni del Decreto FER 2 per la produzione di energia elettrica da biomasse/biogas. A conferma di questa “disaffezione” l’assenza del teleriscaldamento efficiente all’interno del progetto Incentivi.gov.it, che raccoglie le opportunità di finanziamento per imprese, startup e cittadini, presentato lo scorso 12 marzo 2019 dal Ministro Di Maio.

In vista del Recepimento della Direttiva RED 2 e della Consultazione pubblica sul Piano Clima Energia, ci auspichiamo, pur avendo forti dubbi, che il Governo faccia chiarezza sul tema biomasse e favorisca l’avvio e il consolidamento di questi impianti, delle comunità energetiche rinnovabili proprio in questi territori ai “confini dell’Impero” che già sono per la maggior parte rinnovabili al 100% e forniscono energia pulita alle aree urbane e centrali.

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