Skip to content

Società benefit: economia al servizio del territorio

Società benefit: economia al servizio del territorio

Le società benefit sono già qualche migliaio in Italia, ma ancora in pochi sanno cosa sono e soprattutto conoscono le loro potenzialità nel settore delle comunità dell’energia. Ne abbiamo parlato con l’On. Mauro Del Barba, Presidente di Assobenefit – Associazione Nazionale per le Società Benefit.

1. Cos’è esattamente una società benefit? Tutte le aziende possono diventare società benefit?

Le Società Benefit sono le società del futuro, quelle sostenibili per DNA! L’Italia, come Stato sovrano, le ha introdotte per prima attraverso la Legge di Stabilità 2016, che definisce Società Benefit quelle società che nell’esercizio di una attività economica, oltre allo scopo di dividerne gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interesse. Mentre le società tradizionali perseguono l’unico scopo di profitto, le Società Benefit sono espressione di un paradigma diverso, caratterizzato dal cosiddetto double purpose, dal duplice scopo, includendo il benessere delle persone e dell’ambiente nel proprio operato, pur restando l’impresa for profit

Secondo la normativa, tutti i tipi societari previsti dal codice civile possono utilizzare il modello della Società Benefit modificando il proprio Atto costitutivo/Statuto e inserendo nell’oggetto sociale gli scopi di beneficio comune generale (operare in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti degli stakeholder) e specifico (il perseguimento una o più specifiche finalità di beneficio comune). 

2. Quali sono gli aspetti peculiari della società benefit rispetto a un’impresa che già attua la responsabilità sociale di impresa – CSR?

Essere una Società Benefit vuol dire inscrivere l’impegno a favore dell’ambiente e della società e la propria etica nello statuto aziendale. Ha le sue origini certamente nella Responsabilità Sociale d’Impresa ma ne rappresenta un’evoluzione che la rinnova del tutto: la finalità sociale è obiettivo vincolante, connesso al core business imprenditoriale. Si tratta quindi di una profonda innovazione del concetto stesso di impresa: la Società Benefit, infatti, deve avere una governance differente, che persegua entrambi gli obiettivi e una gestione più allargata e responsabile che, oltre a misurare il valore economico prodotto, valuti l’impatto operato sulla società e lo comunichi in modo trasparente.

3. Perché un’azienda dovrebbe scegliere di trasformarsi in una società benefit? Quali sono i vantaggi?

Oggi le aziende sono tempestate da richieste di sostenibilità e gli imprenditori hanno capito che non si tratta di una moda passeggera, però non sanno bene quali scelte compiere né dove investire. Diventare SB significa scegliere un assetto, giuridico prima di tutto, organizzativo di conseguenza, che consente di affrontare meglio le sfide. Intanto quella del “purpose of corporate”, che chiaramente è pervasivo: nessuna società oggi può permettersi di qualificarsi sul mercato per la sua sola buona Trimestrale. E’ una rivoluzione copernicana! Definire il corporate purpose non è un esercizio di compliance e molte imprese balbettano nel racconto su quale sia il proprio scopo sociale o ambientale rischiando di sfociare continuamente nel greenwashing. Le società benefit, invece, ne fanno una ragione costitutiva, protetta dalla legge; con questo assetto risultano più solide e strutturate nella nuova competizione sostenibile e per questo più attrattive sotto diversi aspetti: dal vantaggio reputazionale e di brand awareness, attraverso la valorizzazione dell’impatto positivo di carattere non finanziario, al talent attraction delle risorse umane; e ancora, tra i benefici, vi rientrano un maggior peso nelle relazioni con banche e investitori finanziari, la possibilità di favorire l’attuazione del modello organizzativo ex D.lgs. 231/2021 e la spinta al miglioramento, che nelle società benefit è continuo e prende in considerazione le proprie performance a 360 gradi.

Chiaramente è importante che cresca anche la disciplina della misura delle valutazioni e dell’impatto, che è uno degli obblighi cui sono sottoposte le società benefit. È un tema a cui si stanno dedicando università, centri studi e di ricerca pubblici e privati e nel futuro siamo certi rivestirà un ruolo importante sia per le società benefit che per le società che ancora non hanno scelto di adottare questa qualifica giuridica.

4. Quante sono le società benefit in Italia? E nel resto d’Europa?

Al 31 dicembre 2022, sono state rilevate 2.626 Società Benefit in Italia (elaborazione basata sull’estrazione dell’Osservatorio Società Benefit Infocamere – Camera di commercio di Taranto, ndr).

5. Quali possono essere le applicazioni delle società benefit nel campo delle bioenergie e delle energie rinnovabili?

Le bioenergie e le energie rinnovabili costituiscono un settore chiave per avanzare sugli aspetti di sostenibilità ambientale, non a caso la tassonomia dell’UE vi ha dedicato una parte preponderante del proprio lavoro di classificazione. Come Assobenefit riteniamo che le società benefit possano qualificare nel modo migliore le imprese che operano allo scopo di promuovere la produzione ed il consumo di energia prodotta da fonti rinnovabili, anche ai fini della costituzione di Comunità energetiche rinnovabili (CER), e non necessariamente solo nella forma di società cooperative. C’è una reale possibilità che anche le società benefit (società S.p.A. SB) possano diventare CER e stiamo lavorando sull’opzione. In ogni caso, come per tutte le imprese, la qualifica di società benefit garantisce una governance più attenta e trasparente rispetto alla gestione dei rischi ambientali e sociali cui le società del settore sono esposte. Inoltre, oltre ai tipici vantaggi, possono godere di maggiore attrattività degli investimenti, maggiore bancabilità, legami col territorio più solidi e capacità di attrarre i giovani talenti al proprio interno.

6. Quali sono gli sviluppi futuri, a livello legislativo, che possono riguardare le società benefit?

Il tema dell’evoluzione normativa è un tema che, come Assobenefit, abbiamo presente da sempre: siamo stati promotori della legge per il public procurement che ha previsto di valorizzare questo tipo di imprese nelle forniture e appalti pubblici, con la possibilità per le stazioni appaltanti di dare dei punti aggiuntivi alle società benefit. Abbiamo inoltre incentivato una norma che assegna al Governo il compito di promuovere le società benefit nella consapevolezza che sia necessario diffondere questa nuova cultura imprenditoriale su tutto il territorio italiano, verso le altre imprese “tradizionali”, gli operatori finanziari e di mercato. Ci proponiamo di presidiare temi che rappresentino la frontiera su cui le società benefit sono chiamate a competere e che potrebbero divenire oggetto anche di evoluzione normativa. Sicuramente con l’arrivo della Direttiva sulla comunicazione societaria sulla sostenibilità (Direttiva CSRD, Corporate Sustainability Reporting Directive) e con la sua adozione nella legislazione italiana sarà utile, se non necessario, porsi il tema di come adeguare gli allegati “A” e “B” della legge sulle società benefit, avendo ben presente un obiettivo: le società benefit vogliono porsi come un modello all’avanguardia nel panorama delle imprese vocate alla sostenibilità e, quindi, devono rimanere nella parte avanzata di questo dibattito. Ciò comporta che di fronte ad uno standard europeo, tutte le società benefit dovranno fare una valutazione d’impatto che sia almeno pari, se non superiore, allo standard europeo.

Condividi

Vuoi restare in contatto con FIPER e ricevere notizie e aggiornamenti?