Fit-for-55 Package

On 14 July the European Commission published a package of legislative proposal collectively called “Fit-for-55″, designed to help the EU meet its climate goals. In addition to a communication on the package, the package includes revisions to: the EU ETS (including changes to aviation and how it will interact with CORSIA), the Effort Sharing Regulation, the LULUCF RegulationREDIIIEED, CO2 standards for cars and vansalternative fuel infrastructureREFuelEU AviationFuelEU Maritime, the ETD, and the creation of the CBAM. All of the documents are available on the EU’s website.

Renewable Energy Directive Review – Biomass Sustainability

The proposal includes important changes to the criteria including a lower exemption threshold (above 5MW); establishment of NO-GO areas with the extension of existing land criteria for agricultural biomass also to forest biomass (including primary, highly biodiverse forests and peatlands). Furthermore, new elements have been added to Article 29(6) to minimise the negative impact of harvesting on soil quality and biodiversity inspired by the JRC report on woody biomass for energy. Article 29(10) REDII is amended applying the existing greenhouse gas saving thresholds for electricity, heating and cooling production from biomass fuels retroactively to existing installations: 70% until end of 2025 and 80% from beginning of 2026 (not only new installations). The way biomass support is granted is also addressed by the proposal: Beginning in 2027, support will no longer be allowed for biomass-power only electricity generation unless the plant produces electricity with BIO-CSS or it is located in a region with a European Commission approved just transition plan. Specific feedstock categories are also excluded from support (saw logs, veneer logs, stumps and roots). Finally, the Commission proposes to draft a Delegated Act on how to apply the cascading principle for biomass. The Secretariat has drafted the REDIII Policy Brief to summarise the main changes. The public consultation is open until midnight (Brussels time) 10 September. Bioenergy Europe will submit a reply and encourages members to submit individual replies. For more information, please contact Giulia Cancian.

Renewable Energy Directive Review – Heating & Cooling

The text rightly promotes the switch from fossil fuel heating systems to RES and stresses the need for consistency with the EPBD. The shortage of RHC installers is recognised as a barrier to phasing out fossil fuel systems. Nevertheless, the renewable heat targets in Article 23 remain disproportionally low, setting a business-as-usual approach which will not be enough to achieve the new 49% renewables in buildings target set out in Article 15. For more information, please contact Irene di Padua.

Energy Taxation Directive

The European Commission released the legislative proposal for a revision of Energy Taxation Directive. As one of the main changes, the scope was extended on solid wood products within categories within CN codes 4401 and 4402 which include: fuel wood, briquettes, pellets etc. Moreover, it replaces also the general rule of taxation of energy products based on its volume by their energy content. The Secretariat has drafted the ETD Policy Brief which will guide you through the main building blocks of the revision. The public consultation is open until midnight (Brussels time) 10 September. Bioenergy Europe will submit a rely and encourages members to submit individual replies. For more information, please contact Michal Dlugosz 

Stupore e disappunto da parte del mondo della ricerca per la lettera su Nature pubblicata dal WWF che critica l’impiego delle biomasse a fini energetici

Roma 16 luglio 2021. Giuseppe Scarascia Mugnozza (professore Università La Tuscia, socio fondatore e past-president Sisef) pubblica una lettera aperta per fare chiarezza e dissipare pregiudizi, preconcetti sulla gestione forestale sostenibile e sull’impiego delle biomasse a fini energetici.

Di seguito i riferimenti all’articolo di Nature e la risposta di Scarascia Mugnozza.
https://www.nature.com/articles/d41586-021-01923-x. La risposta è indirizzata al Comitato Scientifico WWF 

Caro Direttore,

mi sembra opportuno rispondere alla lettera da poco pubblicata su Nature (Italy: Forest harvesting is the opposite of green growth) da alcuni colleghi del Comitato scientifico del WWF e che ci hai inoltrata.

Le lettera si riferisce al IV Rapporto Nazionale sul Capitale Naturale, a cui ho direttamente partecipato insieme a diversi amici e colleghi del nostro Comitato Scientifico WWF; francamente, devo confessarti la mia sorpresa, e anche un po’ il dispiacere, nello scoprire che il Rapporto viene presentato in modo non veritiero ai lettori di Nature nel mondo, come un piano per una nuova politica delle biomasse del Paese, addirittura in opposizione con la “crescita verde” e la Strategia della Biodiversità europea.

In realtà, se gli autori della lettera l’avessero collegata al testo dell’Executive summary in inglese, sarebbe stato più agevole mostrare ai lettori internazionali di Nature che il Rapporto ha il compito di descrivere lo stato attuale e i recenti cambiamenti tendenziali del capitale naturale in Italia, e quindi anche delle foreste.

Così, sarebbe stato possibile mostrare, su Nature, la crescita, anzi il raddoppio della superficie forestale italiana, negli ultimi decenni, che ha raggiunto l’estensione di circa 12 milioni di ettari pari quasi al 40% del territorio nazionale, con oltre il 35% delle foreste italiane protette, mentre le successioni secondarie coprono 40.000 ettari in più ogni anno, nobile e fondamentale processo ecologico di rewilding che riguarda tante foreste considerate a “dinamica naturale”. Un altro dato altamente significativo è il forte aumento del ruolo di mitigazione degli ecosistemi forestali italiani che hanno accumulato circa 4,5 Gt (miliardi di tonnellate) di CO2 e assorbono annualmente il 12% di tutte le emissioni del nostro Paese. Inoltre, le foreste italiane sono tra i boschi con più elevata biodiversità in Europa mentre la vera minaccia alla biodiversità del nostro Paese è rappresentata dalla scomparsa delle aree aperte e degli spazi rurali a causa del consumo di suolo e per l’espansione purtroppo incontrollata delle aree urbane e delle infrastrutture.

Infatti, al contrario di quanto affermato nella lettera su Nature, nel Rapporto non viene indicato alcun piano per “step up the harvesting of forest biomass” mentre la “visione” contenuta nel Rapporto è quella di far sì che “la nostra deve essere la prima generazione capace di lasciare i sistemi naturali e la biodiversità dell’Italia in uno stato migliore di quello che abbiamo ereditato”.

E’ certamente vero che ci sia bisogno, anche in Italia, di un potenziamento e di una riorganizzazione del quadro informativo sul Capitale naturale e quindi anche sull’utilizzo delle risorse forestali italiane, soprattutto in un momento di accelerazione degli impatti dei cambiamenti climatici e ambientali. Va tuttavia ricordato, per evitare pericolosi allarmismi, che il prelievo di biomassa (stimato) dalle foreste italiane é, comunque, molto al di sotto della media dell’Unione Europea e molto inferiore alla crescita e alla produttività ecologica delle nostre foreste, e anche questo è un rilevante indicatore di sostenibilità. Peraltro, un uso più efficiente e “a cascata” delle biomasse forestali, come raccomandato nel Rapporto, potrebbe ridurre l’impatto negativo delle nostre importazioni di legname da ecosistemi forestali a rischio in diverse parti del mondo.

Il Rapporto sul Capitale naturale si conclude con una serie di raccomandazioni tra cui sicuramente molto significativa è quella che riguarda il potenziamento del sistema di monitoraggio e di inventariazione di tutte le varie componenti del Capitale naturale, e in particolare per gli ecosistemi forestali, per consentire una più efficiente pianificazione ecologica e una maggiore resilienza agli impatti climatici, purtroppo in via di accelerazione.

In conclusione, anche se la lettera è motivo di disappunto per diversi di noi, componenti del Comitato scientifico, poiché sarebbe stato più semplice ed efficace avere una discussione scientificamente approfondita, anzitutto all’interno del nostro Comitato, per chiarire i vari contenuti del Rapporto molto articolato e aperto a competenze diversificate, spero almeno che il dibattito generato possa essere utile affinché il tema del monitoraggio e delle osservazioni quantitative sulla natura sia assunto come tema prioritario in questa cruciale fase di transizione ecologica del nostro Paese.

Fit for 55

Bruxelles – La Comunicazione “Fit for 55”, pubblicata recentemente dalla Commissione Europea è un pacchetto di misure per rendere le politiche dell’UE in materia di clima, energia, uso del suolo, trasporti e fiscalità idonee a ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990.

Il raggiungimento di tale riduzione, oltre ad essere un obiettivo politico è ora anche un obbligo legale, ha ricordato il Presidente Von Der Leyen. Con le proposte odierne, la Commissione presenta gli strumenti legislativi per conseguire gli obiettivi concordati nella legge europea sul clima e trasformare la nostra economia e società “per un futuro equo, verde e prospero”.

Il Vicepresidente Timmermans ha affermato che il principio cardine alla base del quale si è costruita l’intera architettura del pacchetto è quello di attribuire un prezzo al carbonio e dare un premio alla de-carbonizzazione.

Di seguito gli elementi principali contenuti nelle proposte.

  • Sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS). Il sistema ETS ha ridotto con successo le emissioni della produzione di energia e delle industrie ad alta intensità energetica del 42,8% negli ultimi 16 anni. Oggi la Commissione propone di abbassare ulteriormente il limite complessivo delle emissioni e di aumentare il tasso annuo di riduzione. La Commissione propone inoltre di eliminare gradualmente le quote di emissione gratuite per il trasporto aereo e di allinearsi al sistema globale di compensazione e riduzione delle emissioni di carbonio per l’aviazione internazionale (CORSIA) e di includere per la prima volta le emissioni dei trasporti marittimi nell’EU ETS. Per far fronte alla mancanza di riduzioni delle emissioni nel trasporto stradale e negli edifici, è stato istituito un nuovo sistema separato di scambio delle emissioni per la distribuzione del carburante per il trasporto stradale e gli edifici. La Commissione propone inoltre di aumentare le dimensioni dei fondi per l’innovazione e la modernizzazione.
  • Per integrare la spesa per il clima nel bilancio dell’UE, gli Stati membri dovrebbero spendere la totalità delle entrate derivanti dallo scambio di quote di emissioni in progetti relativi al clima e all’energia. Una parte dedicata delle entrate del nuovo sistema per il trasporto su strada e gli edifici dovrebbe affrontare il possibile impatto sociale sulle famiglie vulnerabili, le microimprese e gli utenti dei trasporti.
  • Regolamento ESR sulla condivisione degli sforzi. Il nuovo regolamento assegna a ciascuno Stato membro rafforzati obiettivi di riduzione delle emissioni per gli edifici, il trasporto stradale e marittimo nazionale, l’agricoltura, i rifiuti e le piccole industrie. Riconoscendo i diversi punti di partenza e le capacità di ciascuno Stato membro, questi obiettivi si basano sul loro PIL pro capite, con adeguamenti effettuati per tenere conto dell’efficienza dei costi. La proposta può essere consultata qui: https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/proposal-amendment-effort-sharing-regulation-with-annexes_en.pdf
  • Regolamento su uso del suolo, silvicoltura e agricolturaIl regolamento fissa un obiettivo generale dell’UE per la rimozione del carbonio da parte dei pozzi naturali, equivalente a 310 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 entro il 2030. Il target proposto dalla Commissione per l’Italia è di -35 758 tonnellate. Gli obiettivi nazionali richiederanno che gli Stati membri Stati si impegnino ad espandere i propri pozzi di carbonio per raggiungere questo obiettivo. Entro il 2035, l’UE dovrebbe mirare a raggiungere la neutralità climatica nei settori dell’uso del suolo, della silvicoltura e dell’agricoltura, comprese anche le emissioni agricole non di CO2, come quelle derivanti dall’uso di fertilizzanti e dall’allevamento. La strategia forestale dell’UE mira a migliorare la qualità, la quantità e la resilienza delle foreste dell’UE. La proposta può essere consultata qui: https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/revision-regulation-ghg-land-use-forestry_with-annex_en.pdf
  • Direttiva Energie Rinnovabili. La direttiva sulle energie rinnovabili fisserà un obiettivo maggiore per produrre il 40% della nostra energia da fonti rinnovabili entro il 2030. Tutti gli Stati membri dovranno contribuire a questo obiettivo e vengono proposti obiettivi specifici per l’uso delle energie rinnovabili nei trasporti, nel riscaldamento e raffreddamento, negli edifici e nell’industria . I criteri di sostenibilità per l’uso della bioenergia sono rafforzati e gli Stati membri dovranno progettare qualsiasi schema di sostegno per la bioenergia in modo da rispettare il principio a cascata degli usi per la biomassa legnosa. La proposta può essere consultata qui: https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/amendment-renewable-energy-directive-2030-climate-target-with-annexes_en.pdf
  • Direttiva Efficienza Energetica. Per ridurre il consumo energetico complessivo, ridurre le emissioni e affrontare la povertà energetica, la direttiva sull’efficienza energetica fisserà un obiettivo annuale vincolante più ambizioso per ridurre il consumo energetico a livello dell’UE. Guiderà il modo in cui vengono stabiliti i contributi nazionali e quasi il doppio dell’obbligo annuale di risparmio energetico per gli Stati membri. Il settore pubblico sarà tenuto a rinnovare il 3% dei suoi edifici ogni anno per guidare l’ondata di ristrutturazioni, creare posti di lavoro e ridurre il consumo di energia e i costi per i contribuenti. La proposta può essere consultata qui: https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/amendment-energy-efficiency-directive-ambition-2030-climate-target-with-annexes_en.pdf
  • Trasporti su strada. È necessaria una combinazione di misure per affrontare l’aumento delle emissioni nel trasporto su strada per integrare lo scambio di emissioni. Standard più rigorosi sulle emissioni di CO2 per auto e furgoni mirano ad accelerare la transizione verso una mobilità a emissioni zero richiedendo che le emissioni medie delle nuove auto diminuiscano del 55% dal 2030 e del 100% dal 2035 rispetto ai livelli del 2021. Di conseguenza, tutte le nuove auto immatricolate a partire dal 2035 saranno a emissioni zero. Per garantire che i conducenti siano in grado di caricare o rifornire i propri veicoli in una rete affidabile in tutta Europa, il regolamento riveduto sulle infrastrutture per i combustibili alternativi richiederà agli Stati membri di espandere la capacità di ricarica in linea con le vendite di auto a emissioni zero e di installare punti di ricarica e rifornimento presso intervalli regolari sulle principali autostrade: ogni 60 chilometri per la ricarica elettrica e ogni 150 chilometri per il rifornimento di idrogeno.
  • Trasporti aerei e marittimi. Il regolamento sulle infrastrutture per i combustibili alternativi richiede che gli aerei e le navi abbiano accesso a forniture di elettricità pulita nei principali porti e aeroporti. L’iniziativa per l’aviazione ReFuelEU obbligherà i fornitori di carburante a miscelare livelli crescenti di carburanti sostenibili per l’aviazione nel carburante per aerei trasportato a bordo negli aeroporti dell’UE, compresi i carburanti sintetici a basse emissioni di carbonio, noti come e-fuel. Allo stesso modo, l’iniziativa marittima FuelEU stimolerà l’adozione di combustibili marittimi sostenibili e tecnologie a emissioni zero fissando un limite massimo al contenuto di gas serra dell’energia utilizzata dalle navi che fanno scalo nei porti europei.
  • Tassazione dell’energia. La revisione della direttiva sulla tassazione dell’energia propone di allineare la tassazione dei prodotti energetici alle politiche energetiche e climatiche dell’UE, promuovendo tecnologie “pulite” e rimuovendo esenzioni obsolete e aliquote ridotte che attualmente incoraggiano l’uso di combustibili fossili. Le nuove regole mirano a ridurre gli effetti dannosi della concorrenza fiscale sull’energia, aiutando a garantire agli Stati membri entrate dalle tasse verdi, che sono meno dannose per la crescita rispetto alle tasse sul lavoro. La proposta può essere consultata qui: https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/revision_of_the_energy_tax_directive_0.pdf
  • Meccanismo di aggiustamento del carbonio alle frontiere (CBAM). Il nuovo meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere fisserà un prezzo del carbonio alle importazioni di una selezione mirata di prodotti per garantire che un’azione ambiziosa per il clima in Europa non porti a una “rilocalizzazione delle emissioni di carbonio”. Ciò garantirà che le riduzioni delle emissioni europee contribuiscano a un calo delle emissioni globali, invece di spingere la produzione ad alta intensità di carbonio al di fuori dell’Europa. Mira inoltre a incoraggiare l’industria al di fuori dell’UE e i nostri partner internazionali a compiere passi nella stessa direzione. La proposta può essere consultata qui: https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/carbon_border_adjustment_mechanism_0.pdf

La Commissione propone inoltre un nuovo Fondo sociale per il clima per fornire finanziamenti dedicati agli Stati membri per aiutare i cittadini a finanziare investimenti in efficienza energetica, nuovi sistemi di riscaldamento e raffreddamento e mobilità più pulita. Il Fondo sociale per il clima sarebbe finanziato dal bilancio dell’UE, utilizzando un importo equivalente al 25% delle entrate previste dello scambio di quote di emissioni per i carburanti per l’edilizia e il trasporto stradale. Fornirà 72,2 miliardi di euro di finanziamenti agli Stati membri, per il periodo 2025-2032, sulla base di una modifica mirata del quadro finanziario pluriennale. Con una proposta di attingere ai finanziamenti corrispondenti degli Stati membri, il Fondo mobiliterebbe 144,4 miliardi di euro per una transizione socialmente equa.

Focus su Regolamento su Uso del Suolo, Silvicoltura ed Agricoltura

La Commissione propone di rivedere il regolamento sull’uso del suolo, il cambiamento di uso del suolo e la silvicoltura per fornire incentivi agli Stati membri affinchè aumentino e migliorino i loro serbatoi naturali di carbonio. La Commissione propone di passare a un quadro politico integrato che copra le attività relative all’agricoltura, alla silvicoltura e all’uso del suolo (AFOLU), nell’ambito di un unico strumento di politica climatica oltre il 2030.

La Commissione propone di istituire obiettivi vincolanti per gli Stati membri per aumentare la loro rimozione netta di carbonio nel settore dell’uso del suolo e della silvicoltura per il periodo dal 2026 al 2030 e per semplificare le norme di conformità. I nuovi obiettivi degli Stati membri si sommeranno a rimozioni nette di carbonio di -310 Mt di CO2 equivalente nell’Unione per il 2030, con un aumento di circa il 15% rispetto a oggi.

La Commissione propone inoltre di puntare a un obiettivo a livello dell’UE per raggiungere la neutralità climatica nel settore combinato dell’uso del suolo, della silvicoltura e dell’agricoltura entro il 2035, comprese le emissioni agricole diverse da CO2, come quelle derivanti dall’uso di fertilizzanti e dal bestiame. La produzione primaria di cibo e biomassa dovrebbe diventare climaticamente neutra entro il 2035, avviando l’UE verso la neutralità climatica nel 2050.

Inoltre, la proposta punta a migliorare il monitoraggio, la comunicazione e la verifica delle emissioni e degli assorbimenti, ad esempio attraverso un maggiore uso di dati geografici e il telerilevamento, in modo che i progressi degli Stati membri verso il raggiungimento dei loro obiettivi possano essere seguiti con maggiore precisione e accuratezza (anche per le aree sensibili ad alta biodiversità o ad alti stock di carbonio). Le norme proposte copriranno anche meglio gli impatti negativi delle perturbazioni naturali (ad esempio incendi boschivi, scolitidi) sul rispetto degli obiettivi degli Stati membri. Infine, viene proposto un quadro di incentivi per lo stoccaggio del carbonio nei prodotti del legno a uso circolare e di lunga durata.

La Commissione propone un approccio in tre fasi:

  • Le regole attuali restano in vigore fino al 2025.
  • Nuovi obiettivi per una maggiore rimozione netta di carbonio per il 2026-2030. La proposta fissa un obiettivo a livello dell’Unione per l’assorbimento netto di carbonio pari a -310 Mt di CO2 equivalente entro il 2030. Gli Stati membri saranno soggetti a obiettivi vincolanti per il periodo 2026-2030 in linea con l’ambizione generale per il 2030. Gli obiettivi degli Stati membri si baseranno sul livello medio di assorbimenti o emissioni dal 2016 al 2018, nonché sul loro potenziale aumento basato su la superficie gestita disponibile in ciascuno Stato membro.
  • Neutralità climatica nel settore dell’uso del suolo, della silvicoltura e dell’agricoltura entro il 2035. La proposta mira a un obiettivo a livello dell’UE per la neutralità climatica per l’intero settore del territorio nel 2035, bilanciando tutte le emissioni di gas serra derivanti dall’uso del suolo, dalla silvicoltura e dall’agricoltura con gli assorbimenti da questi tre settori a livello dell’UE. Gli Stati membri sono obbligati a contribuire al raggiungimento dell’obiettivo collettivo e entro la metà del 2024 presenteranno nei loro piani nazionali per l’energia e il clima come intendono raggiungere questo obiettivo. Alla luce dei piani presentati e della relativa valutazione d’impatto, la Commissione proporrà obiettivi per gli Stati membri entro la fine del 2025 e possibili misure a livello dell’UE.

La Commissione sta lavorando a ulteriori misure, come l’iniziativa Carbon Farming e la Certificazione di Assorbimenti di Carbonio, che dovrebbero creare nuovi modelli di business e premiare gli agricoltori e i silvicoltori che adottano pratiche più rispettose del clima.

Fonte: European Commission

Joint Statement on REDIII

Bioenergy Europe published a joint statement with associations representing the forest and forest-based sectors titled: Improper Sustainability Framework for Forest Biomass Could Challenge the EU’s Renewable Energy Ambitions and Harm the Rural Economy. The paper expresses concern regarding the rigid application of the cascading principle, the creation of no-go areas for forest biomass, the application of retroactive measures, and short review timelines. The statement was also signed by CEPF, Cepi, Copa-Cogeca, ELO, EOS, and Eustafor. For more information, please contact Daniel Reinemann.

Fit-for-55 Position Paper

Yesterday, Bioenergy Europe’s Secretariat published a position paper on the Fit-for-55 package calling on policy makers to consider 5 guiding principles when crafting legislation: increase our climate ambition, create non-discriminatory legislation, limit the growth of regulatory burden, include all aspects of sustainability, and do not discriminate on energy feedstocks. For more information, please contact Daniel Reinemann.

Letters on Forestry Strategy by EPP and Member States

The European People’s Party (EPP) wrote an open letter to President Ursula von der Leyen, Executive Vice President Vladis Dombrovskis, and Commissioner Mairead McGuinness, and 11 Member States signed a letter sent to Executive Vice President Frans Timmermans. Both letters highlight the concern with the upcoming EU Forest Strategy which neglects the social and economic aspects of sustainability and that it is an unacceptable expansion of EU competence by proposing a common EU forest policy that violates the subsidiarity principle. For more information, please contact Daniel Reinemann.

Biomass Support Schemes for Heat and Electricity in EU

The report on Biomass Support Schemes for Heat and Electricity in all EU Member States for 2021 is available for our members. The detailed report outlines all existing support schemes currently available for the Heat and Electricity industries, including investment, operational, market-based support and more. See the report in the Members Area. For more information, contact our team.