RED Agreement Reached by EU Legislators

Bioenergy Europe welcomes the outcome of the trilogue negotiations on the Renewable Energy Directive (RED) in reaching the EU’s climate goals. However, we regret the overcomplication of certain provisions which risks hindering the EU decarbonisation process and destabilising market actors.

Yesterday, EU legislators agreed on the revision of the Renewable Energy Directive, including provisions specific to the bioenergy sector. We applaud EU negotiators who avoided controversial approaches that would have jeopardised a large part of the sustainable biomass supply. The new overall binding target of 42,5% renewables by 2030 with an additional 2,5% indicative top up shows a strong ambition to reach 45% of renewables in the EU energy mix.

“The outcome of the negotiations shows that an emotionally driven debate, which was not based on facts, had no chance against the common sense, holistic and evidence-based approach which policymakers have decided to trust” says Bioenergy Europe’s Secretary General Jean-Marc Jossart.

However, we regret to see that local conditions were not duly considered when determining if support can be provided for biopower installations and certain feedstocks, as well as the fact that the threshold for the sustainability criteria has been lowered to 7,5MW. The overcomplication of certain provisions will result in an additional burden especially for smaller operators. The agreement rejected the conceptually flawed definition of primary woody biomass and introduced new provisions to ensure an economically and environmentally sound use of high-quality wood. The risk remains that it will still be business as usual by using fossil fuels. Bioenergy is by far the most important renewable solution that substitutes fossil fuels in the heating and transport sectors.

“We can only achieve our collective climate goals by agreeing that fossil fuels have no future and need to be phased out” added Christoph Pfemeter, President of Bioenergy Europe. “In their place, all renewable and sustainable solutions need to receive the required support to be further deployed across the EU as fast as possible.”

The outcome of the negotiations is welcomed by bioenergy stakeholders, as it reaffirms trust in bioenergy and guarantees stability for the sector overall. We need all available renewable solutions to ensure that the EU net-zero target can be achieved by 2050 – the recognition that bioenergy remains 100% renewable is a key step forward in that direction.

Read the full press release

BeCOOP in visita in trentino alla scoperta del modello di gestione integrata della filiera bosco legno energia della Val di Fiemme

Bolzano – Si è conclusa ieri sera il primo giorno della visita in Val Di Fiemme della delegazione  europea proveniente da Spagna, Gracia, Danimarca  e dalla delegazione valtellinese, che ha permesso di conoscere e approfondire  le buone pratiche della filiera bosco-legno-energia presenti sul territorio.

La field visit (visita sul campo) in Trentino è una delle azioni previste dal progetto europeo BeCOOP, di cui FIPER è partner per l’Italia, organizzata proprio da FIPER in collaborazione con SEV (Federazione Energia Alto Adige, socio FIPER), con il preciso scopo di promuovere lo scambio di buone pratiche tra diversi territori e stakeholder facenti parte del progetto.

La giornata si è aperta con la visita ad un cantiere forestale dell’azienda Ferrari, associato FIPER, che da circa tre anni lavora in Val di Fiemme e Val di Fassa nei versanti colpiti nel 2018 dalla tempesta Vaia e attualmente afflitte dalla diffusione del bostrico tipografo, un coleottero che sta inesorabilmente devastando le storiche foreste di abete rosso della valle: una situazione drammatica, in cui la natura corre più veloce dell’innovazione. Si stima che nei prossimi 3 anni il bostrico affetterà circa il 60% del patrimonio boschivo esistente. Occorre intervenire urgentemente e con efficacia, ragione per cui diversi sono i cantieri e le tecnologie impiegate per ridurre i danni e garantire azioni di prevenzione del rischio idrogeologico.

Tre strutture di cantieri diversi per ottimizzare costi di prelievo e logistica, con l’impiego di macchinari innovativi e l’impiego dell’elicottero a seconda della morfologia del territorio: il prelievo fino a 300 metri cubi/giorno con i processori, possibile in versanti accessibili con mezzi pesanti per il trasporto dei tronchi, i cantieri gestiti con l’utilizzo di teleferiche per il prelievo sino a 200 metri cubi e trasporto del legname a fondo valle su versanti particolarmente ripidi; e infine la gestione forestale delle zone più interne e meno accessibili, effettuata tramite l’utilizzo dell’elicottero per il trasporto dei tronchi sino a 150 metri cubi per giorno.

Il confronto con gli operatori ha permesso di approfondire le barriere e le opportunità di questo settore: l’utilizzo e di tecnologie all’avanguardia richiede un costo di investimento iniziale elevato per le imprese, la necessità di creare consorzi forestali e/o rete di imprese capaci di ammortizzare i costi. I dati dei cantieri confermano la sostenibilità economica degli interventi.

La seconda tappa della field visit è stata la visita alla segheria della Magnifica Comunità di Fiemme, durante la quale i partecipanti hanno potuto vedere il funzionamento di una delle più antiche e grandi segherie italiane, da sempre attenta alla protezione delle foreste, vero tesoro della valle, attraverso la doppia certificazione (FSC® e PEFC™) dei boschi e della catena di custodia per i propri prodotti, un costante contatto con gli operatori forestali e la Magnifica Comunità e il conferimento dei residui di lavorazione alla locale centrale di teleriscaldamento, nell’ottica dell’impiego dei residui di lavorazione e dell’eliminazione di ogni spreco.

Qui il ciclo bosco-legno-energia arriva a compimento, con la produzione di calore per le esigenze delle abitazioni e delle aziende del paese grazie all’utilizzo del cippato di legna provenienti dalla gestione forestale e dalle segherie. Con il motto “Tutto merita una seconda possibilità”, Bioenergia Fiemmesocio fondatore di FIPER, recupera e impiega il calore di scarto per produrre pellet certificato pressando la segatura proveniente dalle segherie.

Ma non finisce qui:  all’interno dell’impianto di teleriscaldamento è stata avviata la sezione di distillazione degli aghi degli abeti rossi per la produzione di olii essenziali  estratti attraverso l’utilizzo del vapore, che trovano applicazione cosmetiche, farmaceutiche e culinarie . Economia circolare reale, fattiva e marketing territoriale, visto che ogni prodotto è siglato con il brand “Magnifica essenza”.

Al termine di un’intensa giornata di visite, riunioni e scambi, la delegazione del progetto Becoop ha raccolto molte informazioni interessanti che potranno essere d’aiuto e di ispirazione per lo sviluppo del progetto nei diversi territori pilot, tra cui il Mortirolo.

“L’esempio della Val di Fiemme ci insegna che il patrimonio forestale va gestito accuratamente, con una pianificazione di medio-lungo periodo. Purtroppo le nostre foreste sono sempre più frequentemente colpite da calamità naturali o parassiti pertanto è prioritario investire nella gestione forestale sostenibile e mettere in atto le azioni previste dalla Strategia forestale nazionale, con adeguate risorse economiche” dichiara  Walter Righini, presidente di FIPER. “La filiera della bioenergia può giocare in questo campo un ruolo decisivo. Rivolgiamo quindi un appello al Governo nazionale e regionale affinché rimettano al centro dell’agenda la politica forestale”.

In partenza per la Val di Fiemme. I sindaci valtellinesi in visita a esempi di buone pratiche della filiera bosco-legno-energia

Lovero – Questa mattina i due sindaci di Mazzo e Lovero hanno lasciato la Valtellina in compagnia del presidente di FIPER Walter Righini, della Prof.ssa Paola Caputo del Politecnico di Milano e del presidente di Ambiente Valtellina ETS Fulvio Santarossa insieme ad altri membri dell’associazione. Destinazione: Val di Fiemme. Doveva essere presente anche il sindaco di Tovo Gianbattista Pruneri, ma all’ultimo minuto ha dovuto rinunciare per un imprevisto personale.

La delegazione valtellinese, insieme ai colleghi provenienti da Spagna, Polonia, Grecia, Danimarca aderenti al progetto europeo BeCOOP, sarà impegnata in una intensa giornata di visite sul campo a imprese e operatori della filiera bosco-legno-energia, che in quei territori vantano una lunga tradizione oltre che ottimi risultati.

In particolare, la delegazione internazionale avrà modo di vedere in azione gli operatori dell’impresa forestale Ferrari, aderente a FIPER, in tre cantieri differenti: prelievo con teleferica, processore e cippatura in campo, prelievo con elicottero sul versante di Predazzo colpito dalla tempesta Vaia. Dal bosco si passerà poi alla storica Magnifica segheria della Val di Fiemme, a Ziano di Fiemme, dove potranno seguire la prima fase logistica, selezione e lavorazione dei tronchi certificati in arrivo dalle foreste locali. In un’ottica di impiego a cascata, il percorso terminerà a Cavalese con la visita all’impianto di teleriscaldamento cogenerativo di Bioenergia Fiemme, associato FIPER-Trentino. All’interno dell’impianto dal recupero del calore del processo produttivo del teleriscaldamento vengono prodotti pellet certificato e olii utilizzando le essenze locali (abete rosso), in un’ottica di massimizzazione della risorsa legno in ogni suo aspetto, secondo i principi della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente. Nel pomeriggio, invece, prevista la visita all’impianto di biometano di Cadino, il cui utilizzo è impiegato nel trasporto pubblico (autobus) del comune di Trento.

Sarà una giornata intensa: obiettivo sarà quello di raccogliere informazioni e suggerimenti preziosi per il nostro progetto, prendendo esempio da un territorio che è da sempre considerato all’avanguardia in materia di sostenibilità” dichiarano i sindaci “Inoltre il viaggio e la permanenza insieme a FIPER e ad Ambiente Valtellina ci daranno anche modo di proseguire nei ragionamenti e negli approfondimenti necessari per i prossimi passi da compiere…primo tra tutti la prossima Assemblea pubblica prevista a Tovo in maggio.

Mentre dunque i sindaci lavorano agli aspetti normativi, finanziari e operativi del progetto, un secondo appuntamento con la popolazione è già in agenda: il 6 maggio; infatti, i tre primi cittadini saranno di nuovo in piazza insieme a FIPER per aggiornare gli abitanti dei tre comuni sullo stato di avanzamento dello studio di fattibilità e sulle possibili soluzioni rispetto alla governance della società di gestione dell’impianto.

Fiper ancora in università! A lezione di Bioenergia

Il sodalizio tra FIPER e le università milanesi si arricchisce di due nuove iniziative.

Lunedì 13 marzo, 70 studenti e studentesse del quarto anno della scuola AUIC del Politecnico di Milano, Corso di Architettura degli Interni hanno seguito, nell’ambito del corso di Fisica Tecnica e Impianti, la lezione/seminario della Prof. Paola Caputo (Dip. ABC) dal titolo “Teleriscaldamento: tutto ciò che serve sapere”, preceduta da una fase introduttiva a cura della Dottoressa Vanessa Gallo, Segretaria Nazionale di Fiper che ha illustrato l’iniziativa pilota “Mortirolo Energy” che coinvolge i Comuni di Tovo S. Agata, Mazzo e Lovero nell’ambito del progetto europeo “Unlocking the community Bioenergy Potential- BECOOP” di cui FIPER è partner italiano.  Tale momento di formazione si inserisce nella rassegna dei webinar del progetto BeCOOP. Per questo, altre 48 persone da tutta Europa si sono collegate online per seguire il webinar e partecipare al dibattito finale.

Nell’ambito degli interventi pilota del progetto BECoop, FIPER, con il supporto scientifico del Dip.to ABC del Politecnico di Milano, ha promosso lo studio di prefattibilità di un nuovo impianto di teleriscaldamento a biomasse legnose vergini a servizio di tre comuni della Valtellina. Tali attività rappresentano un’occasione di diffusione e approfondimento degli aspetti tecnico scientifici delle tecnologie legate alle bioenergie.

Questi ultimi sono stati oggetto di approfondimento anche mercoledì 15, questa volta presso l’Università degli Studi di Milano, e in particolare presso il corso di “Analisi, pianificazione e gestione sostenibile del territorio (APGEST)”, nel quale Vanessa Gallo, segretaria generale di FIPER, ha partecipato in qualità di relatrice, davanti ad un vivace ed interessato uditorio di una trentina di studenti.

FIPER ha infatti avviato una collaborazione con UNIMI per diffondere la conoscenza dei sistemi di teleriscaldamento efficienti a biomasse legnose, quali driver di sviluppo locale per  territori in cui sorgono. Un’occasione per gli studenti, futuri pianificatori territoriali, di apprendere il potenziale della filiera legno in termini economici, sociali e soprattutto di preservazione e tutela delle aree interne. 

Crediamo sia importante lavorare con le università e poterci confrontare con gli studenti; le nuove generazioni hanno una visione del mondo improntata alla sostenibilità, alla lotta ai cambiamenti climatici e volta alla transizione ecologica, che si sposa perfettamente con la nostra azione” commenta il Presidente di FIPER Walter Righini. “Riteniamo che il rapporto con gli studenti sia di continuo arricchimento reciproco: loro apprendono da noi gli aspetti concreti del più ampio tema delle rinnovabili, noi riceviamo da loro spunti, proposte e idee per il futuro”.

Aiel, Ebs e Fiper chiedono l’intervento sulla Direttiva REDIII del Commissario Gentiloni per tutelare le economie locali

In vista del prossimo incontro del 29 marzo per i negoziati europei sulla direttiva delle energie rinnovabili, le Associazioni della filiera foresta-legno-energia scrivono al Commissario europeo all’economia. Preoccupazione per i contraccolpi che l’attuale impostazione della REDIII, con la definizione di biomassa primaria, causerebbe sull’economia delle aree montane e interne, le comunità locali legate all’industria delle bioenergie e gli obiettivi di decarbonizzazione.

In una fase cruciale di revisione della Direttiva sulle energie rinnovabili (REDIII), le Associazioni della filiera italiana foresta-legno-energia Aiel, Ebs e Fiper scrivono al Commissario europeo all’economia, on. Paolo Gentiloni. L’obiettivo della lettera è chiedere l’intervento della Commissione, ritenuto fondamentale nel trilogo in programma il prossimo 29 marzo, per l’abrogazione della definizione di biomassa legnosa primaria (PWB) e per le relative proposte di emendamento.

Nella lettera inviata, Aiel, Ebs e Fiper esprimono forte preoccupazione per la definizione di biomassa primaria nell’attuale orientamento europeo che determinerebbe l’impossibilità di utilizzare la biomassa proveniente dalla corretta manutenzione e pulizia dei boschi per la produzione di energia termica ed elettrica. Tale decisione si ripercuoterebbe sulle filiere collegate al settore delle bioenergia, pregiudicando lo sviluppo economico delle aree montane e interne del nostro Paese, la cui economia del legno è uno dei driver principali di redistribuzione del reddito e di presidio del territorio, a svantaggio delle comunità locali.

Occorre considerare che la bioenergia rappresenta la principale fonte di energia rinnovabile prodotta sul territorio europeo (56,8% di tutte le rinnovabili) e produce quasi un milione di posti di lavoro in tutta l’UE (964.258 posti di lavoro equivalenti a tempo pieno). Se non abrogate, le attuali restrizioni proposte dal Parlamento sostenute dalla Commissione nel corso del trilogo, avrebbero un impatto negativo stimato in una riduzione del 20% dell’energia rinnovabile dell’UE. In un momento in cui, in Europa e in Italia in particolare, abbiamo un disperato bisogno di sostituire l’energia fossile importata, questo provvedimento ostacolerebbe la capacità dell’UE di raggiungere le sue ambizioni green e l’indipendenza energetica.

Le Associazioni sottolineano che: “Lattuale definizione di biomassa legnosa primaria non rappresenta un parametro adeguato a determinare la sostenibilità della biomassa legnosa stessa. Per il nostro Paese, inoltre, tale definizione ostacolerebbe la messa in atto della Strategia Forestale Nazionale di recente emanazione, del resto già condivisa anche a livello europeo. In tal senso si è già speso anche il Ministero dellAgricoltura, Sicurezza Alimentare e Forestale, esprimendo la propria contrarietà allattuale definizione in corso di negoziazione”.

Lettera allegata qui sotto.

AIEL-Associazione Italiana Energie Agroforestali è l’associazione delle imprese della filiera legno-energia che da 20 anni si occupa di promuovere la corretta e sostenibile valorizzazione energetica delle biomasse agroforestali, in particolare i biocombustibili legnosi. Lassociazione rappresenta circa 500 imprese della filiera, tra cui circa il 70% delle aziende italiane ed europee di costruzione di apparecchi domestici e caldaie e, sul fronte dei biocombustibili, circa 150 produttori di legna e cippato e 90 imprese italiane di produzione e distribuzione di pellet. AIEL ha fondato e gestisce in Italia tre sistemi di certificazione: ENplus® (pellet), Biomassplus® (legna, cippato e bricchette) e ariaPulita® (generatori a legna e pellet).

Associazione EBS raggruppa i principali produttori industriali di energia elettrica rinnovabile da biomasse solide, con 18 impianti di potenza superiore a 5 MWe collocati su tutto il territorio nazionale. In Italia il settore rappresenta la maggioranza della produzione elettrica da biomasse solide (1,8 TWhe/anno) che sono per oltre il 90% di provenienza nazionale. L’indotto diretto e indiretto del settore supera i 5 mila lavoratori che operano nei comparti agricolo, metalmeccanico, elettrico e della logistica.

FIPER, la Federazione Italiana dei Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili, dal 2001 riunisce 96 impianti di teleriscaldamento a biomassa legnosa, 28 operatori di filiera per un indotto di circa 6500 imprese coinvolte. 1250 MW la potenza termica installata e 110 MW elettrici, 1600 km di reti di teleriscadamento, un tessuto produttivo rappresentato da piccole e medie imprese radicate sui territori rurali e montani. In aggregato tra la filiera agricola e forestale, la biomassa impiegata a fini energetici corrisponde in media a 1,6 milioni di tonnellate/annue tra residui legnosi, e sottoprodotti agricoli, rigorosamente in filiera corta. FIPER è membro di FINCO, Bioenergy Europe ed EBA.

Volete riscaldare la vostra casa il prossimo inverno attraverso una comunità (bio)energetica? Chiedete il supporto di BECoop per crearla!

Amsterdam, 15 marzo 2023 – Sebbene la bioenergia detenga, in pratica, il più alto potenziale di sostituzione del calore (importato) da combustibili fossili e rimanga una tecnologia leader nel settore del riscaldamento a energia rinnovabile dell’UE, esiste un potenziale di assorbimento del mercato notevolmente non sfruttato. BECoop, un progetto finanziato dal programma Horizon 2020, ha studiato e accompagnato progetti di (bio)energia comunitaria, concentrandosi su 4 progetti pilota in Italia, Spagna, Polonia e Grecia, ed è ora pronto a offrire il suo supporto ad altre 4 comunità in fase di realizzazione!

I partner di BECoop hanno lavorato negli ultimi anni allo sviluppo di strumenti e risorse per sostenere la creazione e la crescita di comunità energetiche, concentrandosi sulla biomassa per il riscaldamento. Per garantire che la recente crescita di tali progetti continui e che sia i cittadini che il settore pubblico si uniscano al movimento verso una transizione energetica più efficace, equa, locale e democratizzata, BECoop lancia un invito aperto a trovare casi di comunità energetiche da seguire. Gli esperti del progetto sosterranno i casi selezionati durante i loro primi passi, replicando la guida del progetto e utilizzando gli strumenti del progetto.

Diverse barriere impediscono ai cittadini di diventare produttori di (bio)energia e ai progetti bioenergetici di essere più attraenti, tra cui la mancanza di preparazione delle comunità a sfruttare tutto il potenziale del mercato bioenergetico e la mancanza di consapevolezza da parte degli stakeholder bioenergetici del potenziale delle comunità. BECoop mira a superare queste barriere fornendo a 4 casi di follower un sostegno per sviluppare un progetto di riscaldamento a bioenergia nelle comunità. Le candidature sono benvenute da tutta Europa, esclusi i 4 Paesi pilota del progetto dove il sostegno è già attivo (Italia, Polonia, Grecia e Spagna).

La biomassa contribuisce per il 60% al raggiungimento degli obiettivi dell’UE in materia di clima ed energia (Eurostat, 2021) ed è una soluzione flessibile e affidabile che può supportare sia i cittadini che l’industria, in un ciclo virtuoso. La bioenergia per il riscaldamento è abbastanza competitiva se utilizzata in modo efficiente e può ridurre ulteriormente la povertà energetica: può essere fino a quattro volte più economica rispetto al gas naturale o al riscaldamento elettrico. È un’alternativa disponibile, immagazzinabile, locale e rinnovabile, che consente alle economie locali di prosperare. Oltre a ridurre la povertà e la dipendenza energetica, la bioenergia consente anche la creazione di posti di lavoro (locali) e di entrate per i comuni. Le comunità bioenergetiche, in un approccio di comunità circolare, danno potere agli individui e ai territori che le abbracciano, aumentando l’indipendenza energetica, la sicurezza e la resilienza attraverso le risorse locali. Consentono di risparmiare sui costi di riscaldamento a fronte di un minore impatto ambientale (riduzione delle emissioni di CO2), aumentando i benefici sociali in termini di benessere, creazione di posti di lavoro e riduzione della povertà energetica. L’interesse per questi modelli sta crescendo in tutta Europa, sia da parte di attori privati che pubblici.

Le iniziative della comunità energetica in tutta Europa riceveranno un’ampia introduzione su come applicare le metodologie, gli strumenti e i servizi BECoop (tecnici e commerciali) e la guida alla replica del progetto. I partner di BECoop guideranno i progetti premiati nell’implementazione della Guida alla replica di BECoop, in modo da sostenerli nei primi passi dello sviluppo di un progetto di riscaldamento bioenergetico comunitario e aiutarli a progettare una rispettiva tabella di marcia. Una volta chiuso l’invito aperto, le domande ricevute saranno valutate dai nostri partner esperti del consorzio BECoop. I servizi di supporto tecnico, finanziario e commerciale dovrebbero essere forniti nel periodo aprile/maggio – settembre/ottobre 2023. Il bando è aperto dal 1° febbraio al 31 marzo.

Per rispondere al bando: https://www.becoop-project.eu/project-news/open-call-become-a-follower-case-and-get-support-to-develop-a-community-bioenergy-heating-project/

PRESS CONTACT Marine FABER PERRIO – Email: marine@ieecp.org  – Phone: +33 6 10 04 75 64

Sustainable Carbon Cycles

The report on Sustainable Carbon Cycles was adopted by the European Parliament’s ENVI Committee with 64 votes against 6 and 8 abstentions. MEPs recognise the potential of this initiative to contribute to the EU net carbon removal target of at least net 310 megatons (Mt) by 2030 while stressing that carbon removals should complement and never replace legally binding emissions reductions. For more information, please contact Ennio Prizzi.

Updates on RED Revision

The latest REDIII political trilogue took place on 6 March. The co-legislators decided not to exclude bioenergy and hydroelectricity from the “go-to areas” (now called “acceleration areas”) for the deployment of renewables. Member States have the option to exclude or request an environmental assessment on a specific bioenergy project. Co-legislators reiterated their commitment to close the RED negotiations by the end of March. For more information, please contact Daniel Reinemann.

Ecodesign and Energy Labelling Forum

On 7 March the EU Commission presented the latest updates on the Ecodesign and Energy Labelling revision to Member States and stakeholders. The proposal of ENER Lot10 and Lot20 is still on the table but raises the concerns of some national experts. Bioenergy Europe circulated a joint letter pushing against the merger. For more information, please contact Irene di Padua.

EU Bioeconomy Assessment

An assessment of the progress and the trends in the EU bioeconomy, carried out by the JRC, confirms the findings of the EU Bioeconomy Progress Report that a better policy coordination is needed to tackle the multiple pressures on land from biomass demand. For more information, please contact Jérémie Geelen.