Bolzano – Si è conclusa ieri sera il primo giorno della visita in Val Di Fiemme della delegazione europea proveniente da Spagna, Gracia, Danimarca e dalla delegazione valtellinese, che ha permesso di conoscere e approfondire le buone pratiche della filiera bosco-legno-energia presenti sul territorio.
La field visit (visita sul campo) in Trentino è una delle azioni previste dal progetto europeo BeCOOP, di cui FIPER è partner per l’Italia, organizzata proprio da FIPER in collaborazione con SEV (Federazione Energia Alto Adige, socio FIPER), con il preciso scopo di promuovere lo scambio di buone pratiche tra diversi territori e stakeholder facenti parte del progetto.
La giornata si è aperta con la visita ad un cantiere forestale dell’azienda Ferrari, associato FIPER, che da circa tre anni lavora in Val di Fiemme e Val di Fassa nei versanti colpiti nel 2018 dalla tempesta Vaia e attualmente afflitte dalla diffusione del bostrico tipografo, un coleottero che sta inesorabilmente devastando le storiche foreste di abete rosso della valle: una situazione drammatica, in cui la natura corre più veloce dell’innovazione. Si stima che nei prossimi 3 anni il bostrico affetterà circa il 60% del patrimonio boschivo esistente. Occorre intervenire urgentemente e con efficacia, ragione per cui diversi sono i cantieri e le tecnologie impiegate per ridurre i danni e garantire azioni di prevenzione del rischio idrogeologico.
Tre strutture di cantieri diversi per ottimizzare costi di prelievo e logistica, con l’impiego di macchinari innovativi e l’impiego dell’elicottero a seconda della morfologia del territorio: il prelievo fino a 300 metri cubi/giorno con i processori, possibile in versanti accessibili con mezzi pesanti per il trasporto dei tronchi, i cantieri gestiti con l’utilizzo di teleferiche per il prelievo sino a 200 metri cubi e trasporto del legname a fondo valle su versanti particolarmente ripidi; e infine la gestione forestale delle zone più interne e meno accessibili, effettuata tramite l’utilizzo dell’elicottero per il trasporto dei tronchi sino a 150 metri cubi per giorno.
Il confronto con gli operatori ha permesso di approfondire le barriere e le opportunità di questo settore: l’utilizzo e di tecnologie all’avanguardia richiede un costo di investimento iniziale elevato per le imprese, la necessità di creare consorzi forestali e/o rete di imprese capaci di ammortizzare i costi. I dati dei cantieri confermano la sostenibilità economica degli interventi.
La seconda tappa della field visit è stata la visita alla segheria della Magnifica Comunità di Fiemme, durante la quale i partecipanti hanno potuto vedere il funzionamento di una delle più antiche e grandi segherie italiane, da sempre attenta alla protezione delle foreste, vero tesoro della valle, attraverso la doppia certificazione (FSC® e PEFC™) dei boschi e della catena di custodia per i propri prodotti, un costante contatto con gli operatori forestali e la Magnifica Comunità e il conferimento dei residui di lavorazione alla locale centrale di teleriscaldamento, nell’ottica dell’impiego dei residui di lavorazione e dell’eliminazione di ogni spreco.
Qui il ciclo bosco-legno-energia arriva a compimento, con la produzione di calore per le esigenze delle abitazioni e delle aziende del paese grazie all’utilizzo del cippato di legna provenienti dalla gestione forestale e dalle segherie. Con il motto “Tutto merita una seconda possibilità”, Bioenergia Fiemme, socio fondatore di FIPER, recupera e impiega il calore di scarto per produrre pellet certificato pressando la segatura proveniente dalle segherie.
Ma non finisce qui: all’interno dell’impianto di teleriscaldamento è stata avviata la sezione di distillazione degli aghi degli abeti rossi per la produzione di olii essenziali estratti attraverso l’utilizzo del vapore, che trovano applicazione cosmetiche, farmaceutiche e culinarie . Economia circolare reale, fattiva e marketing territoriale, visto che ogni prodotto è siglato con il brand “Magnifica essenza”.
Al termine di un’intensa giornata di visite, riunioni e scambi, la delegazione del progetto Becoop ha raccolto molte informazioni interessanti che potranno essere d’aiuto e di ispirazione per lo sviluppo del progetto nei diversi territori pilot, tra cui il Mortirolo.
“L’esempio della Val di Fiemme ci insegna che il patrimonio forestale va gestito accuratamente, con una pianificazione di medio-lungo periodo. Purtroppo le nostre foreste sono sempre più frequentemente colpite da calamità naturali o parassiti pertanto è prioritario investire nella gestione forestale sostenibile e mettere in atto le azioni previste dalla Strategia forestale nazionale, con adeguate risorse economiche” dichiara Walter Righini, presidente di FIPER. “La filiera della bioenergia può giocare in questo campo un ruolo decisivo. Rivolgiamo quindi un appello al Governo nazionale e regionale affinché rimettano al centro dell’agenda la politica forestale”.