Giornata internazionale delle foreste: puntiamo sulla gestione forestale sostenibile! Righini Fiper: “Le biomasse rappresentano un’alternativa ecologica per ridurre le importazioni di gas”

L’associazione sottolinea l’importanza di valorizzare il patrimonio agroforestale italiano per la produzione di bioenergie nell’ambito di modelli virtuosi capaci di rilanciare il territorio e sfruttare risorse disponibili a kilometro zero, il tutto aumentando l’autonomia e la sicurezza energetica nazionale

Milano –  “Le biomasse rappresentano un’alternativa ecologica per ridurre la dipendenza dal gas, in particolare dalla sua importazione dalla Russia, aumentando l’autonomia e la sicurezza energetica nazionale e valorizzando risorse disponibili a kilometro zero”. A sottolinearlo è il presidente di Fiper (Federazione Italiana di Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili) Walter Righini che, oggi, in occasione della Giornata internazionale delle foreste, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, ricorda l’importanza della gestione forestale sostenibile e la necessità di “coltivare” in modo programmato e continuativo patrimonio boschivo esistente.

”Aumentare i prelievi a fini produttivi ed energetici – ricorda Righini – significa prendersi cura del bosco. Attualmente in Italia si preleva intorno al 25% della crescita annuale, siamo fanalino di coda in Europa! E dire che l’economia del legno ha rivestito per i territori montani una grande ricchezza e fonte di reddito. Valorizzare il settore delle biomasse legnose nel mix energetico del Paese – aggiunge il presiedente di Fiper – è, a nostro avviso, una grande opportunità da cogliere a partire proprio dalla grave crisi energetica legata al conflitto Ucraina-Russia. Queste risorse, anche se ampiamente disponibili in Italia, sono infatti sottoutilizzate e non riescono a dispiegare appieno il loro potenziale green”.

Qualche numero
Nel suo complesso, il settore delle biomasse, se opportunamente indirizzato, sarebbe in grado di evitare annualmente l’importazione di almeno 13 miliardi di metri cubi di gas naturale. Il tutto a costi ben più bassi di quelli che oggi il sistema nazionale sta pagando, con una ricaduta finanziaria molto importante sul sistema economico nazionale. Nello specifico, puntando sulle biomasse si arriverebbe a coprire il 35/40% dell’importazione di gas dalla Russia nel 2021, che oggi corrisponde a un valore di 27-40 miliardi euro/anno.
L’associazione sottolinea come, nello specifico, la quantità complessiva annua di biomassa potenzialmente disponibile sul territorio nazionale per la produzione di energia termica ed elettrica superi di gran lunga i 30 milioni di ton/anno, un quantitativo che permetterebbe al Sistema Paese di ridurre l’importazione di un valore compreso tra 7 a 10 miliardi di mc/anno di gas. Il nostro patrimonio boschivo rappresenta, infatti, il 36% dell’intero territorio nazionale, per una superficie complessiva di oltre 11 milioni di ettari. A queste risorse si aggiungono poi gli scarti agricoli (paglia, potature di vigneti, frutteti, uliveti) che normalmente vengono bruciati in campo, ma anche i cascami legnosi della gestione del verde urbano (parchi, giardini e viali). Si tratta di un quantitativo di materiale che potrebbe dare un contributo importante all’approvvigionamento energetico del Paese, ma che, nel suo complesso, rimane ampiamente inutilizzato.

Lo stesso scenario caratterizza anche il comparto agricolo. Il nostro Paese dispone, infatti, attualmente di poco meno di 2000 impianti a biogas agricolo che garantiscono energia elettrica e calore rinnovabile. Si tratta di strutture che, se adeguatamente valorizzate, potrebbero dispiegare appieno il loro potenziale, diminuendo la dipendenza dalle importazioni di gas. In quest’ottica è fondamentale investire sull’ammodernamento e la riconversione di una quota parte di impianti verso il biometano, ma anche sull’aggiornamento delle attuali normative e sulla costruzione di nuovi impianti alimentati da scarti agricoli, zootecnici e agroalimentari. In questo modo si permetterebbe un’ulteriore riduzione di importazione di gas sino a 6-10 miliardi di mc/anno.

Le richieste di Fiper al Governo
Alla luce di questo scenario, Fiper sottolinea come puntare sulle biomasse sia una delle carte vincenti a disposizione del nostro Paese per affrontare in modo efficace il “terremoto energetico” scatenato dall’aumento dei prezzi di energia elettrica e gas, una questione su cui pesa la guerra Ucraina-Russia.

“Per far fronte all’emergenza energetica e ridurre la dipendenza dall’estero dei combustibili fossili – sottolinea il presidente di Fiper Walter Righini – chiediamo al Governo di attuare con urgenza, aggiornando opportunamente il P.N.R.R., tutte quelle misure strutturali, normative e burocratiche che riorientino concretamente in tempi brevissimi gli investimenti verso la reale ed opportuna economia circolare rappresentata dalle bioenergie, un settore che genera notevoli risparmi e benefici economici per il Paese”.

Teleriscaldamento a biomassa contro il caro-bollette
La guerra in corso, sottolinea Fiper, sta dimostrando, dati alla mano, che i 96 Comuni montani dotati di sistemi di teleriscaldamento a biomassa, siano autonomi e indipendenti dalle fluttuazioni dei prezzi dei combustibili fossili sui mercati internazionali. Un aspetto strategico della biomassa energetica che negli anni passati è stato forse sottovalutato da molti, ma che oggi risulta evidente. E’ chiaro, dunque, come questo modello locale di produzione-consumo di energia proveniente dai boschi circostanti funzioni e crei reddito sul territorio. Si tratta di un’alternativa concreta per ridurre la dipendenza dal gas, in particolare dalla sua importazione dalla Russia, aumentando l’autonomia e la sicurezza energetica nazionale e valorizzando le bioenergie disponibili a kilometro zero.

 

Fiper for Ukrainian children – il settore delle biomasse lancia una raccolta fondi per aiutare i bambini colpiti dalla guerra

L’associazione sottolinea il ruolo chiave delle biomasse nell’affrontare in modo efficace il “terremoto energetico” scatenato dall’aumento dei prezzi dell’energia elettrica e del gas, una questione che il conflitto ucraino ha posto drammaticamente al centro dell’agenda internazionale

Milano – F.I.P.E.R. desidera esprimere la propria solidarietà alla popolazione ucraina, ed in particolare ai bambini, i più gravemente colpiti da questa inaudita azione di guerra, destinando un contributo a loro favore, nell’ambito di una raccolta fondi.

I clienti allacciati alle reti di teleriscaldamento a biomassa sono forse gli unici a non aver subito il rincaro della bolletta per il riscaldamento in questa stagione invernale, a differenza di chi, invece, si riscalda con il gas. Pertanto, F.I.P.E.R. ha invitato le Aziende associate ad aderire all’iniziativa e a promuovere un’azione di solidarietà presso tutti i propri clienti, facendo una donazione sul seguente conto corrente appositamente costituito dall’associazione presso la Banca Popolare di Sondrio:

IT24Z0569652290000033652X62 Fiper for Ukrainian children

L’importo raccolto verrà devoluto direttamente ad Ente od Istituzione che provvederà ai fabbisogni dei bambini ucraini.

La guerra in corso sta dimostrando, dati alla mano, come i Comuni montani dotati di sistemi di teleriscaldamento a biomassa, siano autonomi e indipendenti dalle fluttuazioni dei prezzi dei combustibili fossili sui mercati internazionali. Un aspetto strategico della biomassa energetica che negli anni passati è stato forse sottovalutato da molti, ma che oggi risulta evidente a tutti. I dati raccolti in 96 Comuni sono la prova concreta che questo modello locale di produzione-consumo di energia proveniente dai boschi circostanti funziona e crea reddito sul territorio. Un’alternativa concreta per ridurre la dipendenza dal gas, in particolare dalla sua importazione dalla Russia, aumentando l’autonomia e la sicurezza energetica nazionale, valorizzando le bioenergie disponibili a cilometro zero!

Si ricorda al Governo italiano che, considerando il nostro patrimonio boschivo in continua crescita e ampliamente sottoutilizzato – che interessa ormai il 36% dell’intero territorio nazionale per una superficie complessiva di oltre 11 milioni di ettari – gli scarti agricoli (paglia, potature di vigneti, frutteti, uliveti) che normalmente vengono bruciati in campo, con ulteriore aggravio dell’inquinamento, e i cascami legnosi della gestione del verde urbano (parchi, giardini e viali), materiale anch’esso inutilizzato, la quantità complessiva annua di biomassa potenzialmente disponibile sul territorio nazionale per la produzione di energia termica ed elettrica supera di gran lunga i 30 milioni di ton./anno, e permetterebbe al Sistema Paese di ridurre l’importazione di un quantitativo compreso tra 7 a 10 Miliardi di mc/anno di gas.

Dal settore forestale passiamo all’agricolo. In questo comparto disponiamo attualmente di poco meno di 2000 impianti a biogas agricolo che garantiscono energia elettrica e calore rinnovabile. Investendo sull’ammodernamento, la riconversione di una quota parte di impianti verso il biometano, sull’aggiornamento delle attuali normative e sulla costruzione di nuovi impianti alimentati da scarti agricoli, zootecnici e agroalimentari, si permetterebbe un’ulteriore riduzione di importazione di gas sino a 6-10 miliardi di mc/anno.

Complessivamente quindi, il settore delle biomasse, energeticamente programmabile, se opportunamente indirizzato, sarebbe in grado di evitare annualmente l’importazione di almeno 13 miliardi di metri cubi di gas naturale, a costi ben più bassi di quelli che oggi il sistema nazionale sta pagando, e con una ricaduta finanziaria molto importante sul sistema economico nazionale (35/40% dell’importazione di gas dalla Russia nel 2021 e che oggi corrisponde a un valore di 27-40 miliardi euro/anno.)

Per far fronte all’emergenza e ridurre la povertà energetica e la dipendenza dall’estero dei combustibili fossili, chiediamo al Governo di attuare con urgenza – aggiornando opportunamente il P.N.R.R. alla luce anche degli ultimi avvenimenti – quelle misure strutturali, normative e burocratiche che concretamente riorientino in tempi brevissimi gli investimenti verso la reale ed opportuna economia circolare rappresentata dalle bioenergie, con notevoli risparmi e benefici economici.

EU Innovation Fund

The second call for the EU Innovation Fund’s large-scale projects closed on 3 March 2022. The total amount of applications was 138 and the total funding requested amounts to EUR 12,1 billion. The projects are now being evaluated. A second call for small-scale projects is planned to be launched end of March 2022.

RePowerEU Communication in ITRE Committee

On Tuesday, the ITRE committee discussed about the recently released RePowerEU Communication by the Commission. Committee members welcomed the communication and Commissioner Kadri Simson answered questions regarding an emergency plan if imports from Russia would stop tomorrow and faster permitting. The question why bioenergy was not included as a solution in the communication was left unanswered. For more information, please contact Irene di Padua.

AGRI Draft Opinion on EU Deforestation Regulation

The Agriculture and Rural Development Committee published its draft opinion on the proposal for a regulation on commodities and products associated with deforestation and forest degradation. In the draft opinion, the rapporteur, Mazaly Aguilar (ECR, ES) proposed removing “soya” from the list of relevant commodities and adding “cane sugar, pigmeat and poultry”. She also proposed removing the requirement that in order for wood to be deforestation-free, it must have “been harvested from the forest without inducing forest degradation after December 31, 2020”. Additionally, she proposes reframing the risk categories from standard, low, and high risk to zero, low, and high risk. For more information, please contact Daniel Reinemann.

IEA publishes Plan to Reduce Dependency on Russian Energy

The International Energy Agency (IEA) prepared A 10-Point Plan to Reduce the European Union’s Reliance on Russian Natural Gas. A series of measures include an encouragement to increase the use of bioenergy in the EU (point 5). The European Commission is also planning to disclose a plan to reduce the import of energy carriers from Russia: oil, gas and coal. Measures related to gas would decrease Russian gas imports by 80%. For more information, please contact Michal Dlugosz.

Amendment to the MRR published by Official Journal

The Official Journal published Implementing Regulation 2022/388 on 8 March, which amends the Monitoring and Reporting Regulations for the Emissions Trading Scheme. The text states that Member States “may consider as fulfilled the sustainability and GHG emissions saving criteria referred to in that paragraph for biofuels, bioliquids and biomass fuels used for combustion from 1 January 2022 to 31 December 2022”. This was done to ensure that biomass can maintain its zero rating in the ETS without the voluntary schemes necessary to verify the sustainability criteria in REDII due to delays in the necessary delegated acts from the Commission. For more information, please contact Daniel Reinemann.

Joint European Action for more affordable, secure and sustainable energy

On Tuesday, the European Commission released a Communication to accelerate the deployment of renewables, while ensuring the affordability and security of EU energy supply by decreasing fossil gas imports from Russia. Bioenergy Europe has published an initial reaction to the communication which lacks a clear path forward for how bioenergy will be integrated as part of the solution to decrease the dependency on Russian fossil fuels. For more information, please contact Irene di Padua.