Il chiodo fisso del gas, anche per i comuni montani non metanizzati

Il rischio di metanizzare comuni delle Province Autonome di Trento e Bolzano e dell’area della Valtellina è stato segnalato dalle associazioni Fiper ed Aiel. Una misura contraria al processo di decarbonizzazione e inefficiente economicamente e socialmente. Le alternative.

Che questo sia il paese che non riesce a prendere le distanze dal gas, lo vediamo anche per quelle aree, oggi non metanizzate, che rischiano di essere collegate ai tubi, secondo alcuni piani regionali

Aree che invece potrebbero trovare soluzioni pulite nelle fonti energetiche rinnovabili, valorizzare il territorio e procedere verso il loro naturale processo di decarbonizzazone.

Dopo la Sardegna, adesso è il caso delle aree montane (Comuni in fascia climatica F) delle Province Autonome di Trento e Bolzano e dell’area della Valtellina.

A mettere in evidenza questo rischio sono FIPER e AIEL, due associazioni che si occupano di utilizzo della biomassa per il riscaldamento.

FIPER lo scorso 5 maggio aveva inviato una segnalazione ad ARERA per evidenziare il rischio di metanizzazione di queste aree montane a scapito dello sviluppo e penetrazione del teleriscaldamento a biomassa.

FIPER ha evidenziato che gli obiettivi di decarbonizzazione impongono l’abbandono delle misure di sostegno agli interventi di metanizzazione in quei contesti in cui sono disponibili soluzioni alternative a basso impatto ambientale, che creano reddito e occupazione sul territorio, quali le reti di teleriscaldamento a biomassa legnosa vergine.

Inoltre, nella revisione della Direttiva sull’efficienza energetica, la Commissione europea ha avanzato la proposta di definire teleriscaldamento efficiente quando alimentato esclusivamente da fonte rinnovabile (attualmente è il 50%), a testimonianza della volontà di valorizzare maggiormente le fonti rinnovabili disponibili sul territorio.

Il presidente Walter Righini confida in un intervento di ARERA, che si era già espressa in tal senso chiedendo una profonda riconsiderazione dell’art. 114-ter del decreto rilancio n.34/2020 che sanciva un obbligo a carico del Regolatore di riconoscere una integrale copertura tariffaria degli investimenti relativi al potenziamento o alla costruzione di nuove reti in comuni metanizzati e/o da metanizzare in fascia climatica F o specifiche zone del mezzogiorno.

Il Consiglio di Stato ha di recente convenuto che “l’obiettivo della metanizzazione non può essere raggiunto ad ogni costo, scaricando sulla collettività spese del tutto inefficienti; e che, quindi, è opportuno che per le zone del Paese dove le reti potrebbero essere realizzate solo a costi spropositati, si valutino soluzioni alternative ugualmente efficaci ma meno costose” (Cons. Stato, 30 gennaio 2020, n. 780).

FIPER ha presentato la proposta di avviare reti di teleriscaldamento a biomassa in 458 Comuni attualmente non metanizzati in fascia climatica E-F per una potenza tra 1-1,5 GW termici che contribuirebbero a conseguire un risparmio di 0,43Mt CO2 e di 0,16 Mtep nei prossimi 5 anni.

Il valore dell’impatto economico risulta compreso tra 450 e 680 milioni di €/anno e tra 5.300-8.000 unità lavorative annue a seconda dello scenario identificato.

Viene poi ricordato da FIPER che il PNRR prevede all’interno della “Missione M2 componente C3” la promozione del teleriscaldamento efficiente.

Righini spiega, a titolo di esempio, che “se un amministratore pubblico o una società privata decidesse di avviare una rete di teleriscaldamento a biomassa di 10 MWt, significherebbe produrre un impatto monetario lunga la filiera mediamente pari a 4,6 milioni di €/annuo”.

Ricordiamo che in Olanda dal 2018 è vietato posare nuove reti di metano; in Francia da gennaio 2021 nei nuovi edifici unifamiliari è vietato l’uso del metano; in Germania dal 2021 chi utilizza il gas deve pagare una tassa che servirà a favorire la transizione verso l’elettrico e dal 2025; in Gran Bretagna nelle abitazioni non si potranno più installare boiler a gas.

Anche secondo AIEL, gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dall’Unione Europea impongono un graduale abbandono delle misure di sostegno alle fonti fossili e agli interventi di metanizzazione, specialmente in quei contesti territoriali in cui sono disponibili soluzioni alternative a basso impatto ambientale, in grado di creare reddito e occupazione sul territorio.

Per l’associazione è quindi urgente, partendo proprio dalle aree non metanizzate, sostituire le fonti fossili con le rinnovabili, biomassa legnosa inclusa, impiegata in impianti tecnlogici moderni e performanti in grado anche di migliorare la qualità dell’aria di queste.

La strategia energetica nelle zone rurali e montane dovrebbe fondarsi su piccoli-medio impianti centralizzati a biomassa legnosa, impianti di micro e minicogenerazione, teleriscaldamento e calore di processo, ma anche sulle moderne stufe/caldaie che, grazie ai progressi tecnologici degli ultimi anni, garantiscono alto rendimento, efficienza energetica e basse emissioni di particolato.

“La filiera legno-energia può essere protagonista di una riconversione green dell’economia contrastando i fenomeni di povertà energetica che purtroppo caratterizzano anche il nostro paese, non solo nelle cosiddette aree marginali”, ha detto Annalisa Paniz, Direttrice affari generali e relazioni internazionali di AIEL.-

“Fulcro delle nostre proposte è l’attuazione di filiere energetiche locali rinnovabili, per sostenere la crescita economica dei territori. L’uso sostenibile della risorsa ‘legno locale’, può ridurre in queste aree il tasso di dipendenza dalle fonti fossili, stimolare l’iniziativa economica e l’occupazione. Per farlo è importante supportare l’intera filiera, promuovendo lo sviluppo di imprese forestali moderne, migliorando i tassi di prelievo boschivi secondo il principio della gestione forestale sostenibile e dell’utilizzo ‘a cascata’ del materiale forestale, cioè assicurando priorità nella gerarchia d’uso dei prodotti legnosi, privilegiando il materiale per la falegnameria, l’uso edilizio e industriale e a seguire la valorizzazione energetica. Un esempio virtuoso di economia circolare”.

Utilizzare legna da ardere, pellet e cippato per il riscaldamento sia civile sia di piccole-medie imprese comporta anche benefici socio-economici per i territori, poiché innesca la creazione di filiere locali di approvvigionamento del biocombustibile legnoso.

Uno studio condotto in Austria (Austrian Energy Agency, 2015) ha dimostrato che per riscaldare una casa con il legno sono necessarie 23 ore di lavoro locale all’anno, mentre con i combustibili fossili questo dato si abbassa a 3 ore all’anno nel caso del gasolio e a 1,5 ore/anno nel caso del metano.

Nonostante il patrimonio forestale italiano sia cresciuto in modo consistente negli ultimi 50 anni, arrivando oggi ad occupare il 38% del territorio, è necessario programmare una sua gestione più accorta e intelligente: gli utilizzi rappresentano meno del 30% della crescita annua dei boschi, una quota ben al di sotto della media europea (RAF, 2019) che se aumentata contribuirebbe a ridurre le importazioni dall’estero.

Le bioenergie impiegate nel settore del riscaldamento residenziale in forma di legna da ardere e pellet, sono già oggi la principale fonte energetica rinnovabile impiegata nel nostro Paese, ma molto si può ancora fare per una migliore valorizzazione del patrimonio boschivo nazionale, investendo sul taglio boschivo e la prima lavorazione, e soprattutto sulle filiere corte.

Fonte: qualenergia.it

Dal Gse la terza edizione del rapporto “Teleriscaldamento e teleraffrescamento in Italia”

I sistemi in esercizio in Italia nel 2019 sono circa 330, diffusi in oltre 280 comuni, per un’estensione complessiva delle reti di 5.000 km e 9,6 GW di potenza installata

È online la terza edizione del rapporto “Teleriscaldamento e teleraffrescamento in Italia”, nel quale il GSE traccia il quadro statistico dello sviluppo e della diffusione dei sistemi di teleriscaldamento e di teleraffrescamento in esercizio in Italia, con approfondimenti dedicati alle diverse tipologie di reti, di impianti e di volumetrie servite.

I sistemi in esercizio in Italia nel 2019 sono circa 330, diffusi in oltre 280 comuni, per un’estensione complessiva delle reti di 5.000 km e 9,6 GW di potenza installata; considerando il solo settore residenziale, queste reti soddisfano il 2% circa della domanda complessiva di prodotti energetici per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria del Paese.

La maggior parte degli impianti a servizio delle reti (83% della potenza) è alimentata da fonti fossili, il restante 17% da fonti energetiche rinnovabili (biomassa, geotermia, ecc.) e rifiuti; l’incidenza degli impianti alimentati da rinnovabili diminuisce man mano che cresce la taglia degli impianti. Nel 2019 l’energia complessivamente immessa nelle reti è stata pari a circa 11,9 TWh termici (oltre 1 Mtep), di cui il 63% prodotta da gas naturale, il 25% da fonti rinnovabili, il restante 12% dalle altre fonti fossili.

Le reti di teleriscaldamento sono oggi ancora largamente prevalenti; negli anni si è tuttavia diffusa anche la presenza di reti di teleraffrescamento, sempre associate a quelle di teleriscaldamento.

Il 72% dei sistemi di teleriscaldamento e il 52% dei sistemi di teleraffrescamento in esercizio in Italia sono efficienti secondo la definizione della Direttiva 2012/27/CE.

Il documento è disponibile nella sezione Statistiche del sito istituzionale GSE.

Fonte: casaeclima.com

FIPER ad ARERA: segnalazione per rischio metanizzazione aree montane

Righini: “l’invito a seguire le indicazioni del Consiglio di Stato: “l’obiettivo della metanizzazione non può essere raggiunto ad ogni costo, scaricando sulla collettività spese del tutto inefficienti”

FIPER ha inviato nei giorni scorsi (5 maggio) una segnalazione ad ARERA (in allegato) per evidenziare il rischio di metanizzazione delle aree montane previsto in alcuni piani regionali a scapito dello sviluppo e penetrazione del teleriscaldamento a biomassa. Fiper si è rivolta ad ARERA in virtù della competenza affidatale dal legislatore di promuovere il teleriscaldamento efficiente e quindi alimentato a fonte rinnovabili ai sensi del d.lgs. 102/2014. In diversi contesti montani, in particolare nelle province autonome di Trento e Bolzano, in Alta Valtellina, si sono avanzate proposte per la metanizzazione di Comuni ubicati in fascia climatica F.

FIPER ha evidenziato che gli obiettivi di decarbonizzazione impongono l’abbandono delle misure di sostegno agli interventi di metanizzazione in quei contesti in cui sono disponibili soluzioni alternative a basso impatto ambientale, che creano reddito e occupazione sul territorio, quali le reti di teleriscaldamento a biomassa legnosa vergine. Inoltre, nella revisione della Direttiva sull’efficienza energetica, la Commissione europea ha avanzato la proposta di definire teleriscaldamento efficiente quando alimentato esclusivamente da fonte rinnovabile (attualmente è il 50%), a testimonianza della volontà di valorizzare maggiormente le fonti rinnovabili disponibili sul territorio.

Afferma Righini:” confidiamo in un intervento di ARERA che si era già espressa in tal senso a Governo e Parlamento chiedendo una profonda riconsiderazione dell’art. 114-ter del decreto rilancio n.34/2020 che sanciva un obbligo a carico del Regolatore di riconoscere un integrale copertura tariffaria degli investimenti relativi al potenziamento o alla costruzione di nuove reti in comuni metanizzati e/o da metanizzare in fascia climatica F o specifiche zone del mezzogiorno”. Prosegue Righini:” del resto anche il Consiglio di Stato ha di recente convenuto che “l’obiettivo della metanizzazione non può essere raggiunto ad ogni costo, scaricando sulla collettività spese del tutto inefficienti; e che, quindi, è opportuno che per le zone del Paese dove le reti potrebbero essere realizzate solo a costi spropositati, si valutino soluzioni alternative ugualmente efficaci ma meno costose” (Cons. Stato, 30 gennaio 2020, n. 780).

Peraltro, per raggiungere gli obiettivi previsti al 2030 e 2050 di riduzione delle emissioni climalteranti (-55%) dovute all’impiego delle fonti fossili, diversi Paesi europei hanno già legiferato in tal senso.

Righini, nel corso dell’incontro avuto con il Ministro Cingolani all’interno della delegazione Finco, ha sottoposto all’attenzione del Ministro stesso la sottovalutazione del potenziale di sviluppo del teleriscaldamento efficiente, in particolare a biomassa legnosa nelle aree montane e il rischio della metanizzazione delle stesse.

FIPER ha presentato la proposta di avviare reti di teleriscaldamento a biomassa in 458 Comuni attualmente non metanizzati in fascia climatica E-F per una potenza tra 1-1,5 GW termici che contribuirebbero a conseguire un risparmio di 0,43Mt CO2 e di 0,16Mtep nei prossimi 5 anni. Il valore dell’impatto economico risulta compreso tra 450 e 680 Milioni di euro/anno e tra 5.300-8.000 Unità Lavorative Annue (ULA) a seconda dello scenario identificato.

Il PNRR prevede all’interno della Missione M2 componente C3 la promozione del teleriscaldamento efficiente.

Aggiunge Righini:” Realizzare nuove reti di teleriscaldamento a biomassa risponde pienamente all’obbiettivo 2” previsto dal PNRR di migliorare la sostenibilità e la resilienza del sistema economico, visto che si tratta di un intervento strutturale di primario interesse generale, per pianificare il rilancio delle zone rurali e montane. A titolo di esempio, se un amministratore pubblico o una società privata decidesse di avviare una rete di teleriscaldamento a biomassa di 10 MWt, significherebbe produrre un impatto monetario lunga la filiera mediamente pari a 4,6 milioni di Euro/annuo”.

Se non ora, quando?
Altri Paesi europei si sono già mossi in tal senso: in Olanda dal 2018 è vietato posare nuove reti di metano; in Francia da gennaio 2021 nei nuovi edifici unifamiliari è vietato l’uso del metano; in Germania dal 2021 chi utilizza il gas deve pagare una tassa che servirà a favorire la transizione verso l’elettrico e dal 2025; in Gran Bretagna nelle abitazioni non si potranno più installare boiler a gas.

E in Italia?
Conclude Righini: ci auspichiamo che il Regolatore usi coerentemente i propri poteri per promuovere presso gli organi competenti la generazione e distribuzione di calore attraverso reti di TLR alimentate da fonti rinnovabili, disincentivando gli interventi di metanizzazione nella penisola. Significherebbe conseguire un obiettivo congiunto di transizione ecologica e di sgravio del costo della metanizzazione sulle bollette dei cittadini”.

Incontro FIPER- FINCO – Roberto Cingolani, Ministro della transizione ecologica

Righini, FIPER : “apertura al confronto, con l’obiettivo comune di incremento dalla produzione di energia da FER”   

Roma In data odierna si è tenuto il primo incontro on line tra i rappresentanti della filiera rinnovabili di FINCO e il Ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani.

Hanno partecipato all’incontro:  il Dr. Walter Righini, Presidente FIPER, l’Ing. Massimo Poggio, Presidente FIAS; ed il Dr. Paolo Taglioli, Direttore Generale Assoidroelettrica, l’ing. Caterina Epis, Presidente Fondazione Promozione Acciaio; nonché il Direttore Generale FINCO Dr. Angelo Artale.

E’ stata l’occasione per avviare un confronto con il neocostituito dicastero sulle prospettive correlate alla futura messa in atto del Piano Nazionale Resilienza e Clima presentato ieri al Parlamento.

Diverse le tematiche affrontate nel corso del confronto; FIPER ha posto l’attenzione sul potenziale di sviluppo del teleriscaldamento efficiente (abbinato all’impiego delle biomasse legnose), sulle prospettive degli impianti a biogas agricolo in un’ottica di promozione di economia circolare e sulla produzione di idrogeno verde.

“Priorità assoluta incrementare la produzione di energia da FER anche attraverso azioni mirate di semplificazione per attirare nuovi investimenti nel settore”, in estrema sintesi il feed back del Ministro.

Commenta Righini:” siamo molto soddisfatti dell’incontro con il Ministro Cingolani, che ha dimostrato grande interesse, competenza e pragmatismo nella disamina delle proposte. Siamo fiduciosi che con la sua guida al nuovo Dicastero si possa concretamente mettere in atto l’auspicata transizione ecologica e conseguire i relativi obiettivi previsti da Green Deal, vincolanti per ogni Paese Membro”.

Assemblea FIPER 2021: confermato Walter Righini alla presidenza

“Continuità nell’azione: favorire fattivamente il passaggio verso l’economia circolare attraverso la promozione e consolidamento delle bioenergie!”

Si è appena conclusa l’Assemblea nazionale di FIPER tenutasi in modalità on line. È stata l’occasione per definire le prossime linee programmatiche della Federazione a partire dal rinnovo delle cariche elettive.

L’assemblea composta dai gestori di teleriscaldamento a biomassa, imprese agricole produttrici di biogas, operatori filiera legno ha deciso di “dar continuità” agli assi di intervento definiti dal Consiglio uscente nel corso delle interlocuzioni con le istituzioni, in particolare in riferimento alle proposte presentate all’interno del Piano Ripresa e Resilienza.

Confermato alla guida della Federazione all’unanimità, Walter Righini in qualità di presidente al suo 7° mandato. In qualità di vicepresidenti Federica Galleano del CMA e Hanspeter Fuchs rispettivamente rappresentanti il comparto biogas e il teleriscaldamento. In Consiglio Direttivo si conferma la presenza di: Lutzu Alessia (Gruppo Engie) Galliano Paolo (Gruppo Egea), Rienzer Rudi (Unione energia Alto Adige), Sartori Luigi (Anaunia Energia), Ventre Tony (Unione Comuni Valdarno e Valdisieve). Si aggiungono tre nuove presenze: Mischi Gustaf (Azienda multiservizi Brunico), Ghidella Riccardo (Gruppo Edison) e Puntel Carmelino (Associazione Consorzi Forestali Lombardia).

L’Assemblea ha ribadito l’urgenza di favorire fattivamente azioni e provvedimenti che stimolino il passaggio verso l’auspicata economia circolare.

In particolare:

– gestione sostenibile forestale, quindi la messa in atto della Strategia Forestale che favorisca l’incremento dei prelievi legnosi a fini produttivi ed energetici per una migliore cura degli stessi;

– riconoscimento degli impianti a biogas agricolo e teleriscaldamento a biomassa quali strumenti/driver per promuovere la sostenibilità ambientale ed economica del settore primario;

– disincentivare la metanizzazione delle aree montane e promuovere l’avvio di 458 impianti di teleriscaldamento alimentati a fonti rinnovabili (in particolare biomasse legnose);

– consolidare la capacità esistente a biogas/biomasse attraverso la diversificazione di servizi/prodotti: biometano, idrogeno verde;

– costituire le comunità dell’energia rinnovabile a partire dai territori già 100% rinnovabili.

Questi punti saranno oggetto di confronto con il ministro Cingolani nell’incontro, organizzato da Finco, che la Federazione terrà il 28 aprile presso il neocostituito Ministero della transizione ecologica.

In questo scenario emerge l’importanza di investire in comunicazione e in un’evoluzione culturale riguardo le potenzialità offerte dal comparto delle bioenergie, andando oltre il pregiudizio e le campagne di disinformazione.

Conclude Walter Righini: “ringrazio l’Assemblea per la fiducia e avermi confermato alla guida della Federazione; le prospettive post Covid e gli ambiziosi obiettivi europei, rappresentano una nuova sfida per le nostre aziende e per la Federazione. Un’occasione per innovarsi ed evolvere preservando le proprie radici e identità territoriali”.

News dal Terroritorio: Intervista Magnifica Essenza

Che cos’è Magnifica Essenza?
Magnifica Essenza è una SRL Benefit, una giovane realtà nata nel 2019 che produce e distilla oli essenziali in corrente di vapore.
E’ un progetto che nasce nel cuore della Valle di Fiemme, in Trentino, grazie alla sinergia di quattro realtà del territorio che rappresentano, ciascuna, un pezzo della nostra storia e della nostra tradizione e che hanno a cuore gli stessi ideali: l’amore per l’ambiente, l’attenzione alla persona e la ricerca della qualità.
Nasce in val di Fiemme e non a caso visto che è proprio la val di Fiemme a fare da mamma al progetto fornendo la principale fonte di materia prima, le conifere, di cui la vallata è particolarmente ricca: abete rosso in primis, ma anche abete bianco, cirmolo e pino mugo.
Magnifica Essenza è un esempio di azienda che fa del principio di economia circolare davvero la sua essenza.

La distillazione degli oli avviene infatti recuperando il calore di scarto proveniente dai fumi di Bioenergia Fiemme Spa, primo impianto di teleriscaldamento a biomassa in Trentino e socio Fiper, in grado di fornire il calore all’abitato di Cavalese. Questo calore di scarto viene trasformato in vapore e utilizzato per l’estrazione degli oli essenziali dalle matrici verdi delle conifere. E’ dunque a impatto zero.  

Grazie a un processo in corrente di vapore si estraggono gli oli essenziali delle conifere e delle piante officinali, che sprigionano attraverso di esso le loro proprietà benefiche.

La distillazione in corrente di vapore è uno dei pochi metodi naturali di estrazione degli oli essenziali. Gli oli essenziali che vengono estratti con questo metodo sono 100% puri, non avviene alcun processo chimico, si estrae l’olio dalla pianta in tutta la sua purezza.

Qual è il significato del motto “Tutto merita una seconda possibilità”?
E’ il principio base della nostra azienda.
Come già accennato si recupera il vapore di scarto ma viene fatto anche un passettino in più. La parte delle conifere che viene utilizzata attraverso il processo di distillazione è quella che normalmente viene scartata nel processo di lavorazione del legno. Si recupera infatti la parte verde della pianta, quella che viene lasciata dai boscaioli perché non utilizzabile nelle segherie o quella delle fronde schiantate dalla neve e dal vento durante la stagione invernale.
In questo senso “Tutto merita una seconda possibilità”: ciò che viene ritenuto normalmente materiale di scarto diventa fonte di oli pregiatissimi: gli aghi sprigionano, attraverso la distillazione, il loro olio essenziale trasportando l’essenza dei boschi nelle nostre case.

Per cui la vostra produzione è esclusivamente legata alle conifere?
Le conifere sono il nostro cuore, fanno parte del nostro dna: abbiamo la fortuna di avere fuori dalle nostre case dei boschi meravigliosi, rappresentano la caratteristica del nostro territorio.
La nostra produzione non si limita però a questo: nella sede di Cavalese vengono distillate anche piante officinali come la lavanda di montagna, lavanda intermedia, achillea, santoreggia, issopo.
 
A completare la nostra gamma di prodotti ci sono poi gli immancabili agrumati e i profumi della macchia del Mediterraneo – rosmarino, mirto, origano per citarne alcuni, che possiamo offrire alla nostra clientela grazie a una fidata rete di partner selezionati.

Ogni olio essenziale viene scelto e distillato secondo le disponibilità stagionali, valutando attentamente la materia prima e la sua provenienza.

Le proprietà degli oli essenziali sono sempre più apprezzate nell’aromaterapia e nella cura della persona.Forse non è immediato comprenderne le possibilità di utilizzo ma sono in realtà molteplici anche ad uso casalingo. Come con i suffumigi, mettendone alcune gocce in acqua calda per curare i mali di stagione; come profumatori di ambiente, nebulizzandoli nei luoghi che amiamo; nel massaggio, veicolati sempre con oli neutri di qualità; in cucina, per aromatizzare le nostre pietanze, come anche nei bagni caldi, nelle saune, per l’aufguss, nel bagno turco.

Magnifica Essenza propone i suoi oli essenziali come oli puri ma anche all’interno di altri prodotti che ne esaltano le loro proprietà. Per fare alcuni esempi: i gel igienizzanti mani, gli spray profumatori per l’ambiente, gli unguenti balsamici e altri prodotti per il benessere, tutti prodotti di altissima qualità.
Cerchiamo di mantenere saldi gli ideali alla base del nostro progetto attivando inoltre collaborazioni con cooperative sociali del territorio e associazioni che sposano i nostri valori.

Dove si possono acquistare i prodotti Magnifica Essenza?
Siamo una realtà giovane e la nostra rete vendita è al momento legata perlopiù al nostro territorio dove siamo rappresentati in alcune erboristerie e farmacie. Gestiamo inoltre la vendita diretta sul nostro shop online https://shop.magnificaessenza.it/   spedendo su tutto il territorio italiano.  

Per un utilizzatore profano perché comprare un olio essenziale?
Per tornare a respirare. Anche non volendo addentrarsi nelle proprietà benefiche degli oli essenziali che sempre più vengono riconosciute, gli oli essenziali hanno il potere di aprire gli angoli della nostra memoria. Pensate a quanto l’olfatto sia in grado in solo pochi secondi di far affiorare emozioni, ricordi, sensazioni. Poche gocce di un olio essenziale nebulizzate nell’ambiente possono riportarci alle passeggiate in montagna, possono farci addentrare nel bosco, percepirne la purezza dell’aria, ci possono riportare a quel benessere, a quella serenità d’animo che viviamo nella natura.
E forse in tempi come questi tornare a “respirare” è quantomai importante per riportarci a uno stato di benessere.

Mara Guglielmi, ufficio commerciale

Consultazione Piano Energetico Ambientale provincia di Trento: FIPER, puntiamo sulle bioenergie!

Fiper ha partecipato alla consultazione pubblica promossa dalla provincia di Trento in riferimento al Piano Energetico Ambientale 2021-2030.

La Federazione invita il governo provinciale a promuovere il teleriscaldamento a biomassa nei 66 comuni attualmente non metanizzati, a favorire lo sviluppo delle comunità dell’energia rinnovabile nei comuni già 100% rinnovabili. Nel comparto biogas, invece, l’attenzione verso i servizi di flessibilità al mercato elettrico e l’impiego del biogas per favorire la mobilità sostenibile (biometano- idrogeno) e diversificare i servizi nel Piano Energetico Ambientale provinciale 2021-2030 –Consultazione Pubblica

Teleriscaldamento a biomassa: quali prospettive per i comuni montani non metanizzati?

Si è svolto questa mattina il webinar “Teleriscaldamento a biomassa: quali prospettive per i comuni montani non metanizzati?” nell’ambito del progetto europeo “ Unlocking the community bioenergy potential” in cui FIPER rappresenta un caso pilota per l’avvio delle comunità di energia rinnovabile.

Walter Righini, presidente FIPER ha aperto i lavori e introdotto le diverse categorie rappresentate nel corso del confronto in un approccio botton-up: cittadini, professionisti, amministratori locali, istituzioni regionali (Rolfi, assessore agricoltura Regione Lombardia e Corgnati, tecnico forestale regione Piemonte), imprese boschive, consorzi forestali, Ricerca Sistemi Energetici -RSE (Armanasco), istituti di ricerca (ENEA, Itabia), la rappresentante delle Politiche Agricole e Forestali (Stefani- direttrice generale foreste), UNCEM (Bussone- presidente). 48 voci accumunate dall’interesse per le bioenergie.

Dai territori montani e dalla aree rurali è emerso un forte interesse da parte degli operatori della filiera e monte e degli amministratori locali a valutare nuove progettualità di mini/ reti di teleriscaldamento a biomassa a kilometro zero. Le principali barriere emerse ed evidenziate: rischio di metanizzazione delle aree montane, come emerso negli ultimi mesi, seppur dotate di ingenti risorse rinnovabili, pregiudizio culturale sull’impiego delle biomasse, mancanza di linee di finanziamento dedicate, oltre agli aspetti tecnici e operativi (ex. parcellizzazione forestale, mancanza di formazione specifica di installatori e tecnici, ect).

E’ stata anche l’occasione per presentare due case history, rispettivamente l’esperienza ventennale bosco-legno energia Valtellina (Tirano, Sondalo, S. Caterina Valfurva) e l’esperienza ultradecennale della mini rete del comune di Marchirolo (VA) per illustrare gli effetti economici, occupazionali di questi progetti che vanno oltre la dimensione tipicamente energetica e ambientale. Un incoraggiamento, una testimonianza per gli amministratori e imprenditori presenti per condividere l’esperienza vissuta nell’affrontare le diverse problematiche che si sono incontrate nel corso del tempo.

Da parte del MIPAAF la disponibilità ad aprire un confronto sugli attuali “effetti distorsivi” delle politiche attualmente in atto da condividere all’interno del tavolo filiera legno nazionale.

Da Regione Lombardia, l’impegno a promuovere iniziative e attivare risorse per incrementare la viabilità agroforestale e investire su nuove progettualità di reti di teleriscaldamento a biomassa nelle aree montane, da condividere all’interno delle misure del bacino padano per migliorare la qualità dell’aria.

Le istituzioni presenti hanno convenuto sulla necessità di rimettere al centro il ruolo del settore primario nella promozione dell’economia circolare e nell’azione del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza e valorizzare le risorse rinnovabili presenti sul territorio anziché metanizzare i comuni montani.

La voce del territorio è stata chiara: UNCEM in rappresentanza dei comuni montani ha affermato la necessità di “fare più squadra” tra le diverse filiere afferenti al legno, dalla produzione di case sino alla filiera arredo. Diversi i sindaci intervenuti, tra cui Tirano, Menconico, Valvestino. Spada (Tirano) ha evidenziato i vantaggi apportati dalla presenza del teleriscaldamento per riattivare la filiera bosco locale e favorire l’avvio della comunità dell’energia rinnovabile, rimarcando che i comuni montani possono e devono essere autonomi dalle fonti fossili, per attivare nuovi investimenti e favorire lo sviluppo locale. Mentre Valvestino (BS) e Menconico (PV) a testimonianza di comuni non metanizzati che intendono avviare nuove reti di teleriscaldamento a biomassa.

Il presidente Fiper ha poi illustrato il potenziale di sviluppo del teleriscaldamento a biomassa nei comuni non metanizzati in Regione Lombardia (93)  e in Regione Piemonte (133). Un potenziale che permetterebbe a questi territori di emanciparsi dalle fonti fossili e creare reddito e occupazione.

Un grande viaggio, inizia sempre con un primo passo. Avanti tutta quindi per la transizione ecologica nelle aree interne con il petrolio verde dei ns boschi.

Link al video del webinar

Proroga per il 2021 per gli impianti a biogas: ok della Camera

FIPER: “grazie Plangger, avanti ora con l’emendamento reflui”

“Alla fine ce l’abbiamo fatta!” commenta Walter Righini, presidente FIPER, a seguito dell’approvazione dell’emendamento che prevede la proroga per il 2021 degli incentivi per gli impianti biogas agricolo fino a 300 kW all’interno del decreto Milleproroghe.

Un risultato importante per dare continuità al settore, nelle more dell’emanazione dell’atteso DM FER 2, ottenuto grazie all’impegno dell’on. Albrecht Plangger tra i firmatari, che ha sposato la causa del biogas agricolo a livello nazionale. Previsto il passaggio all’esame dell’Assemblea della Camera, successivamente al Senato per approvazione definitiva, che avverrà entro la fine della settimana prossima.

Ora l’attenzione si sposta sulla seconda proposta di emendamento presentata da Plangger che sarà oggetto di un’ennesima interrogazione parlamentare ovvero dare la possibilità di utilizzare i reflui delle aziende agricole limitrofe agli impianti, definendo eventualmente un raggio di azione (km) di prossimità.

È una proposta che FIPER in stretta sinergia con SEV e CMA ha presentato già a partire dal Decreto Rilancio, che va nell’ottica di favorire fattivamente l’economia circolare e impiegare maggiormente i reflui di prossimità, con gli evidenti benefici ambientali a esso correlati.

Conclude Federica Galleano, vicepresidente FIPER- biogas: “confidiamo nella sensibilità e pragmatismo dell’on. Plangger affinché venga recepito anche l’emendamento “reflui”, importante per ottimizzare la logistica e l’approvvigionamento dei sottoprodotti di origine zootecnica locali”.