Superbonus 110%: approvate le modifiche alla Legge di Bilancio 2022

Concluso l’iter di approvazione della Legge di Bilancio 2022 che, con gli ultimi emendamenti apporta le seguenti modifiche agli art. 119-121 del D.L 34/2020 ed agli art. 14-16 del DL 63/2013.

ECO E SISMABONUS ORDINARI: PROROGATI FINO AL 2024
PROROGHE SUPERBONUS 110% ECO E SISMA:
Per i condomini proroga del 110% fino al 2023 (nel caso di IACP subordinata al raggiungimento di un SAL del 60 % al 30.6.2023) con riduzione al 70% nel 2024 e 65% al 2025
per gli edifici unifamiliari proroga al 31.12.2022 subordinata al raggiungimento di un SAL del 30% al 30.6.2022
proroga del 110% fino al 31.12.2025 nei comuni dei territori colpiti da eventi sismici verificatisi a far data dal 1° aprile 2009 dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza

INTERVENTI TRAINATI
Sia per gli altri interventi di efficienza energetica previsti dal DL 63/2013 che per gli impianti Fotovoltaici e le colonnine di ricarica le proroghe vengono allineate a quelle del Superbonus;

PREZZIARI ED ASSEVERAZIONI
Per tutti i tipi di Bonus sono utilizzabili per le asseverazioni i prezziari individuati dal decreto Mise del 6.8.2020 (Prezziario DEI Ristrutturazioni e prezziari ufficiali ), unitamente ai valori massimi per alcune categorie di beni che il MITE individuerà con apposito decreto entro il 9.2.2022.

VISTO DI CONFORMITA’
Detraibilità (con la medesima aliquota del bonus a cui è riferito) del costo del visto di conformità, obbligatorio, con l’entrata in vigore del D.L. Antifrodi anche per i bonus ordinari nel caso in cui siano di importo superiore a 10.000 Euro e si intenda usufruire della cessione del credito o sconto in fattura;

SCONTO IN FATTURA E CESSIONE DEL CREDITO
Prorogati al 2025 per il Superbonus ed al 2024 per i bonus ordinari.

BARRIERE ARCHITETTONICHE
Solo per il 2022 Bonus del 75% delle spese sostenute per l’abbattimento delle barriere architettoniche con massimali per i condomini di 30.000 Euro ad unità immobiliare, 40.000 nel caso di condomini composti da 2 ad 8 u.i. e 50.000 per gli edifici unifamiliari.

Fonte: https://www.sisma-bonus.com/superbonus-110-approvate-le-modifiche-alla-legge-di-bilancio-2022/

Italia, avanti con le Fonti Rinnovabili: in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo di recepimento della direttiva RED 2.

Entrato in Gazzetta Ufficiale del 30 novembre 2021 il decreto legislativo di recepimento della Direttiva RED 2 sulla promozione delle fonti rinnovabili. Il decreto da tempo atteso dagli operatori definisce l’orientamento per lo sviluppo delle rinnovabili in Italia a partire dagli obiettivi definiti a livello comunitario.

“Il vero banco di prova saranno i prossimi decreti attuativi, la cui emanazione è prevista entro 180 giorni dall’entrata in vigore del d.lgs. (vedasi biogas/biometano art. 11), che dovranno colmare il ritardo accumulato e dare un forte segnale al mercato” afferma Righini.

Il recepimento della Direttiva avviene in un momento storico straordinario di prezzi al rialzo del gas, in cui è sempre più evidente, soprattutto per l’economia del Bel Paese puntare ad aumentare la produzione di energia rinnovabile, che garantisce una maggiore sicurezza energetica e la redistribuzione del reddito sul territorio.

Nel frattempo, a Bruxelles è in atto la revisione della RED 2 da parte della Commissione. L’auspicio che i prossimi decreti attuativi tengano conto dell’evoluzione comunitaria!

Decreto Biometano: a rischio il raggiungimento degli obiettivi del PNRR

Nei giorni scorsi è stato predisposto dal MiTE il nuovo decreto Biometano che sostituirà il precedente. Il Decreto coordinerà i sistemi di incentivazione del biometano con i contributi del PNRR per la realizzazione di nuovi impianti e la riconversione degli impianti agricoli di biogas a cui si aggiungono risorse per la realizzazione di interventi di agricoltura circolare. Il Decreto, divulgato in bozza da Staffetta Quotidiana, appare come un potenziale miglioramento rispetto al sistema precedente ma quando se ne simula l’applicazione nelle imprese agricole ci si trova di fronte a problematiche significative. 

La proposta del biometano si rivolge ovviamente ad una parte del parco impianti installato di biogas elettrico in quanto un numero significativo di impianti presentano criticità strutturali (distanza dalla rete connessione, matrici di tipologie e/o quantità inadeguata, ecc.) che non consentiranno in ogni caso la loro riconversione. Occorre quindi che il Decreto sia strutturato in modo tale da incentivare gli investimenti almeno nelle aziende che avranno i requisiti per poter realizzare la riconversione. 

Da una prima analisi effettuata emerge, però, che poche aziende agricole saranno nelle condizioni di poter riconvertire a biometano, con buona pace degli sforzi compiuti e delle risorse pubbliche che rischiano di andare inutilizzate. 

Permangono infatti nel Decreto importanti criticità da risolvere, che si possono individuare in: 

  • Mancata applicazione della deroga prevista dalle norme UE relativa ai vincoli sulla sostenibilità ed ai criteri di riduzione delle emissioni di gas serra per gli impianti di piccola taglia che compromette gli obiettivi di riconversione degli impianti previsti del Decreto. 
  • Necessità di basare l’alimentazione degli impianti in via prioritaria sui reflui zootecnici, pratica corretta per molte aziende che operano in areali a densità zootecnica più elevata ma impossibile in altri areali con limitata presenza di allevamenti. 
  • Gravi incertezze legate al valore definitivo delle tariffe incentivanti ed alle modalità di detrazione degli ausiliari in quanto il decreto prevede l’incentivazione del biometano immesso in rete al netto degli ausiliari di impianto. Una detrazione forfettaria elevata renderebbe la riconversione insostenibile. 
  • In caso di riconversione con potenziamento l’importo del costo unitario di investimento ammesso copre a malapena gli investimenti per l’upgrading e le opere accessorie ma non quelle relative a nuove strutture. 
  • Assegnazione di fondi per gli interventi di efficientamento degli impianti biogas elettrici assolutamente insufficiente dato che rappresentano uno degli elementi di forza della filiera. 

Diventa quindi essenziale rivedere il Decreto per superare le criticità sopra esposte. 

Per tutti gli impianti che non potranno essere riconvertiti è inoltre improrogabile quanto richiesto dal CMA ormai da troppo tempo ossia che emerga una proposta di rinnovo dell’incentivo elettrico con criteri di efficienza energetica che possa garantire al settore un futuro di integrazione sempre maggiore fra la filiera energetica e quella agroalimentare. 

Se non saranno fornite risposte ai temi evidenziati, si correrà il rischio di vedere disperso il patrimonio che con grande fatica è stato costruito negli ultimi anni nel settore delle agroenergie. 

Decreto Biometano 3 notificato a Bruxelles

Il nuovo decreto Biometano che sostituirà il DM 2 marzo 2018 è stato messo a punto dal MITE e notificato alla Commissione Europea il 17 novembre. Il DM coordinerà i nuovi sistemi di incentivazione del biometano con i contributi del PNRR per la realizzazione di nuovi impianti e la riconversione degli impianti agricoli di biogas con i contributi per la realizzazione di interventi di agricoltura circolare.

Il Decreto, divulgato in bozza da alcune testate, rappresenta un potenziale miglioramento rispetto al previgente sistema specialmente per il contesto agricolo e per gli impianti di taglia fino a 250 Smc/h e prevede incentivi per la durata di 15 anni con tariffe omnicomprensive o tariffe premio variabili per taglia e matrice.

Il DM prevede l’incentivazione di due tipologie di biometano:

  • per i trasporti (riduzione emissione gas serra del 65% e uso esclusivo di matrici avanzate di cui all’allegato VIII del DLgs di recepimento RED2)
  • per altri usi (matrici libere ma riduzione di emissione dei gas serra dell’80%).

Il raggiungimento delle riduzioni proposte non è banale e viene misurato utilizzando i criteri di calcolo della RED2 e della norma UNI TS 11567 (in via di aggiornamento). Per raggiungere le riduzioni richieste occorre in genere l’impiego di elevate quote di effluenti zootecnici nella dieta. Il recupero della CO2, ove possibile, consentirebbe di migliorare la situazione.

Alcune incertezze sono legate al valore definitivo delle tariffe incentivanti ed alle modalità di detrazione degli ausiliari in quanto il decreto prevede l’incentivazione del biometano netto immesso in rete, detratti gli ausiliari di impianto. Una detrazione forfettaria elevata potrebbe mettere in discussione il business plan degli impianti calcolato sulla base delle tariffe massime proposte.

Rammarico da parte del mondo agricolo è stato espresso dal Presidente del CMA Sebastiano Villosio per la mancata applicazione della deroga prevista dalle norme UE (Art. 29 RED2) relativa ai vincoli sulla sostenibilità ed ai criteri di riduzione delle emissioni di gas serra per gli impianti di piccola taglia, al di sotto dei 2 MWt (circa 200 Smc/h o 800 kWe), tipicamente impianti gestiti da aziende agricole. Sarà quindi necessario basare l’alimentazione degli impianti in via prioritaria sui reflui zootecnici, cosa difficoltosa in alcuni contesti italiani con limitata presenza di allevamenti.

D’altro canto occorre riconoscere, sempre per la filiera agricola, lo sforzo compiuto dal MITE per sostenere con tariffe più incoraggianti le taglie agricole di impianto (< 250 Smc/h).

Penalizzante risulta, al contrario, il costo specifico di investimento per impianti maggiori di 500 Smc/h, decisamente più basso rispetto alle reali economie di scala ottenibili nei grandi impianti.

La filiera del trattamento FORSU lamenta, invece, una forte penalizzazione legata alla tariffa proposta particolarmente bassa rispetto al precedente regime del DM 2 marzo 2018. Gli operatori di settore auspicano, quindi, uno slittamento del termine finale di operatività del DM biometano vigente dal 31/12/2022 al 31/12/2023 per consentire la conclusione dei progetti avviati senza penalizzazione.

La bozza di DM non include alcun meccanismo di passaggio al nuovo sistema di incentivazione da parte degli impianti biometano già entrati in esercizio con il DM 2 marzo 2018.

Si tratta, a giudizio del CMA, di un passo in avanti per il mondo agricolo rispetto al DM 2 marzo 2018, ma occorrerà attendere per le valutazioni finali, la definizione delle tariffe nella stesura finale del Decreto e l’identificazione dei criteri tecnici per il calcolo dei servizi ausiliari nelle procedure applicative GSE.

Ultimo saluto a Renzo Capra, artefice del teleriscaldamento in Italia

Cari soci, cari membro del comitato tecnico scientifico,
un ultimo affettuoso saluto a Renzo Capra, fautore dell’avvio del teleriscaldamento in Italia negli anni ’70 con ASM Brescia.

Della scuola di Enrico Mattei, ha sempre creduto nel valore strategico del comparto energia, quale driver di sviluppo locale e coesione sociale.

Lo ricordiamo con stima, ammirazione e simpatia. Un ringraziamento sincero per aver condiviso con FIPER esperienza e competenza nell’ambito del comitato tecnico scientifico.

I funerali si terranno a Brescia il 5 novembre alle ore 9.00.

Ciao Renzo, con amicizia e riconoscenza!

FIPER
Il presidente
Walter O. Righini

Il Manifesto delle Bioenergie

E’ stato firmato da Fiper e tutte le Associazioni del settore a Key Energy- Rimini Fiera.

Fiper, Elettricità Futura, AIEL, ANPEB, Assitol, Assoebios, Assograssi, Confagricoltura, CIB, Distretto produttivo La nuova Energia, EBS e ITABIA hanno siglato il Manifesto delle Bioenergie.

Il documento contiene proposte concrete per dare una prospettiva di crescita a un comparto delle rinnovabili capace di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione creando vantaggi per l’economia circolare e l’occupazione.

Raffaele Tiscar: ultimo saluto FIPER

Il presidente, il Consiglio Direttivo e gli associati FIPER si uniscono alla famiglia Tiscar per l’improvvisa perdita di Raffaele.

Un amico, un manager di un’onesta intellettuale di altri tempi, che ha messo a disposizione la sua competenza e esperienza all’interno del comitato tecnico scientifico FIPER.

Il presidente
Walter Righini

Board Bioenergy EU: pacchetto Fit For55 – Una grande opportunità per la filiera delle biomasse!

Lo scorso 11-12 ottobre si è tenuto ad Atene l’incontro del Consiglio Direttivo di Bioenergy Europe a cui Fiper ha partecipato. 
È stata l’occasione per fare il punto sull’evoluzione della normativa europea in riferimento alla messa in atto del GreenDeal e definire la relativa linea di Bioenergy EU.
 In particolare, il board ha deliberato di dare priorità a monitorare, avviare il dialogo e presentare proposte di emendamento alla Commissione sulle seguenti Direttive in corso di revisione all’interno del pacchetto FITFor55
 
-Emission Trading Scheme EU
-Effort Sharing regulation – ESR (Carbon neutrality)
-Energy Efficiency Directive- EED
-Renewable Energy Directive III (Criteri di sostenibilità)
-Air quality standard

Sono state poi presentate le principali proposte di revisione che toccano il ns. settore, in particolare: la revisione die criteri di sostenibilità per le biomasse (RED 3), la revisione della definizione di teleriscaldamento efficiente (EED), l’innalzamento degli standard sulla qualità dell’aria.
A seguito di un ampio dibattito promosso da FIPER sul tema metanizzazione la linea definita dal board è di mantenere una posizione chiara: non appoggiare alcuna istanza che promuova l’impiego del gas a livello EU. Anzi, a partire dalla contingente aumento del prezzo del gas e relativa bolletta, spingere maggiormente sulle alternative termiche disponibili sul mercato, a partire dall’impiego delle bioenergie.

Ritorno al futuro con il legno! L’alternativa al gas, contro il caro bollette c’è, almeno in montagna.

Walter Righini, FIPER: “l’alternativa al gas, contro il caro bollette c’è, almeno in montagna. I boschi sotto i nostri occhi da decenni abbandonati, fonte rinnovabile a kilometro zero”.

Milano – Dal 1° ottobre, milioni di italiani si ritroveranno la bolletta del gas e dell’energia elettrica in aumento rispettivamente del 14,4% e del 29,8%.

Una beffa al Green Deal con un regalo di oltre 5 miliardi di euro, tanto per iniziare, e con la riduzione dell’aliquota IVA al 5% a favore dei soli e soliti rivenditori di fonti fossili.

Ma non doveva iniziare l’era della transizione energetica verso le fonti rinnovabili?
Come FIPER, Federazione Italiana Produttori di Energia da fonti Rinnovabili, da rilevazioni fatte in questi ultimi giorni presso i nostri Associati, gestori di impianti di teleriscaldamento alimentati a biomassa vergine, abbiamo riscontrato che ai clienti allacciati alle reti stesse il prezzo del calore per il prossimo inverno rimarrà pressoché stabile o, in alcuni limitati casi, con un leggero aumento non superiore al 3%.

Perché quindi ostinarsi a tutti i costi all’impiego del gas quando, almeno nelle zone montane (ancora oltre 450 Comuni non metanizzati), vi sono alternative rinnovabili più economiche e volte veramente alla transizione energetica?

Perché prevedere nuovi piani di metanizzazione senza analisi costi-benefici come previsto dal Decreto Rilancio, anziché promuovere le fonti rinnovabili presenti sul nostro territorio, quali le biomasse legnose derivanti dalla gestione sostenibile dei nostri boschi con notevoli ricadute ambientali, occupazionali, economiche e sociali sui territori stessi?

Al Governo Draghi, propulsore e responsabile della transizione ecologica, ribadiamo l’urgenza di investire concretamente sul potenziale delle rinnovabili termiche disponibili sul territorio e sugli interventi di efficienza energetica in misura congrua. In particolare, riteniamo prioritaria la messa a punto di una strategia di medio-lungo periodo, che promuova fattivamente nuovi impianti di teleriscaldamento alimentati a biomassa legnosa, efficienti per definizione. Al momento nel PNRR sono stati allocati esclusivamente 200 milioni di euro nel 2022 per il teleriscaldamento efficiente, che comprende anche la cogenerazione ad alto rendimento alimentata a gas metano. Mentre Bruxelles propone di incrementare la quota di rinnovabile nella definizione di teleriscaldamento efficiente dal 50 all’80%, l’Italia temporeggia e continua sulla strada del gas.

Commenta infine Righini: ”una alternativa al gas, contro il caro bollette c’è, almeno in montagna. I boschi sotto i nostri occhi da decenni abbandonati, fonte rinnovabile a kilometro zero.”

I 96 impianti di teleriscaldamento associati a FIPER (alcuni da oltre 20 anni) sono la dimostrazione della validità dell’iniziativa e della messa in atto di filiere di approvvigionamento di biomassa legnosa locale di medio-lungo periodo. FIPER è sin da ora disponibile a condividere case history e il proprio expertise per avviare nuove iniziative.

In questi giorni in cui da una parte, a Milano nel corso del Youth4Climate si ribadisce l’urgenza di accelerare la transizione ecologica e ridurre la dipendenza dei combustibili fossili, dall’altra assistiamo all’aumento delle bollette energetiche, chiediamo al Governo di cambiare veramente passo, di dimostrare agli operatori, agli investitori e soprattutto ai cittadini di voler fattivamente favorire il passaggio dal giogo del gas importato alle fonti rinnovabili localmente disponibili.

Dagli accendini a gas torniamo ai fiammiferi di legno!

FIPER al Governo: Recepimento RED 2 tenga conto della revisione in atto a Bruxelles. Altrimenti il forte rischio è l’emanazione di un decreto legislativo già “obsoleto”!

Milano Fiper ha inviato il documento di osservazioni alla bozza del d.lgs. in recepimento della Direttiva RED 2 alle Commissioni Attività produttive e Ambiente, rispettivamente di Camera e Senato.

Questo provvedimento si contestualizza in uno scenario in continua evoluzione a seguito dell’ambizioso programma Green Deal promosso dalla Commissione europea e votato dagli Stati Membri.

Il recepimento della RED 2, già in corso di revisione a Bruxelles, deve quindi necessariamente tener conto dei nuovi indirizzi nella proposta di revisione della Direttiva (cosiddetta RED 3) presentata il 14 luglio 2021 e orientarsi verso gli obiettivi di neutralità climatica previsti al 2050. Altrimenti il forte rischio è l’emanazione di un decreto legislativo già “obsoleto”!

Obiettivi sfidanti, che necessitano di una visione politica di medio lungo-periodo.

Una visione che quindi presuppone di un approccio omnicomprensivo e intersettoriale, che permetta di valorizzare in primis le risorse rinnovabili presenti sul territorio a partire dal riconoscimento del ruolo centrale del settore primario, il potenziamento e revamping del parco impianti FER già esistenti e l’evoluzione verso modelli di produzione e consumo afferenti all’economia circolare.

A partire dalle indicazioni del documento della Commissione, che definisce lo scenario dell’economia europea al 2030 presentato al Parlamento europeo lo scorso 17 settembre 2020, emerge chiaramente un incremento significato delle bioenergie; al 2050 è programmato un raddoppio della potenza installata.

La transizione ecologica indicata da Bruxelles prevede un aumento della domanda di biomassa, sia per usi produttivi che per l’energia e trasporti, preservando la funzione del suolo di “carbon sink” e la tutela della biodiversità. L’inclusione delle attività correlate alla gestione sostenibile forestale nella valutazione della riduzione delle emissioni di gas serra, è stata definita una priorità per valutare i progressi per conseguire l’obiettivo “zero emissioni”.

Se la narrativa della politica nazionale racconta di una riduzione dell’utilizzo delle bioenergie nel prossimo futuro, gli scenari identificati dalla Commissione europea vanno in un’altra direzione.

La Federazione invita quindi il Governo a valutare l’effettivo costo-opportunità di investire nelle bioenergie, quale volano di sviluppo locale delle aree interne.

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