Fiper nel board di Bioenergy Europe

Commenta Walter Righini: “un risultato importante per poter incidere maggiormente a livello europeo”

Si è tenuta in data odierna l’Assemblea di Bioenergy Europe, l’Associazione che rappresenta la voce delle bioenergie a livello europeo.

Fondata nel 1990, Bioenergy Europe riunisce 44 associazioni, 115 imprese, università e enti di ricerca con l’obiettivo di promuovere la filiera biomassa energia all’interno del processo di transizione dell’economia europea.

Nel corso dell’Assemblea si è tenuta la votazione per il rinnovo delle cariche di presidente e dei direttori del Board. Confermato Hannes Tuohiniitty dell’Associazione Bioenergia Finlandia alla guida dell’Associazione.

Nel Board sono stati eletti in qualità di direttori: Christoph Pfemeter di Aba- Austria, Didzis Palejs di Latbio- Lettonia, Gordon Murray di Associazione pellet- Canada, Gustav Melin di Svebio- Svezia, Herbert Ortner di ökoFEN Forschungs, Jan Habart di Cz- Biom- Repubblica Ceca, Marijan Kavran di Crobiom- Croazia, Matthias Held di BBE- Germania, Vanessa Gallo di Fiper – Italia, Vila Gaubyte di Litbioma- Lituania.

Obiettivo di FIPER all’interno del board: promuovere le bioenergie quale strumento di sviluppo locale attraverso il consolidamento della capacità esistente, la promozione di nuovi impianti (calore, elettricità, raffrescamento, idrogeno verde), la messa in atto di nuovi modelli di gestione dell’energia, quali comunità dell’energia rinnovabile, servizi di flessibilità.

Commenta Walter Righini, presidente FIPER: “l’elezione della dott.ssa Gallo Vanessa, quale rappresentante FIPER, all’interno di Bioenergy Europe è per noi un risultato importante, a testimonianza della rappresentatività che la Federazione ricopre a livello italiano e europeo. Si apre quindi una nuova fase per FIPER, direttamente impegnata nel promuovere fattivamente le bioenergie a livello europeo nella messa in atto del Green Deal”.

Conclude Righini:” Cogliamo l’occasione per ringraziare Elettricità Futura, EBS, Aiel, Turboden per il sostegno, a testimonianza della volontà di incidere in modo unitario alla promozione delle bioenergie. Invitiamo anche le altre associazioni, imprese, enti di ricerca del settore biomassa- energia a rafforzare la compagine europea”.

ENEA a FIPER: Ok al coeficiente di conversione da attribuire alle biomasse per le reti di teleriscaldamento

Walter Righini, FIPER: “la risposta fornita da ENEA – MiSE va nella direzione di favorire fattivamente il teleriscaldamento efficiente e la sostituzione dei combustibili fossili con le fonti rinnovabili presenti sul territorio”

Milano – FIPER ha inviato una richiesta di chiarimento a ENEA in data 22 ottobre 2020 in merito al valore del coefficiente di conversione da attribuire alla biomassa utilizzata per le reti di teleriscaldamento ai fini del riconoscimento del bonus 110% (in allegato).

In dettaglio, il chiarimento richiesto da FIPER a ENEA riguardava la possibilità da parte dell’operatore del teleriscaldamento a biomassa di applicare il fattore di conversione in base alle indicazioni previste alla Tabella 1 del Decreto Ministeriale 26 giugno 2015, ovvero fp=0,3 sino alla data di pubblicazione ed entrata in vigore della procedura di cui all’Allegato 1 paragrafo 3.2 punto 3 del Decreto Ministeriale 26 giugno 2015.

Chiarimento indispensabile per interpretare il punto 10.4 del decreto “Asseverazioni” pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 6 ottobre 2020.

ENEA ha prontamente risposto:

“Gentilissimi, in merito alla Vs. richiesta, sentito il MiSE, si conferma quanto da voi proposto.

In particolare, rispetto a quanto indicato sul fattore di conversione dell’energia termica utile in energia primaria, rimane valida la comunicazione del 2016 già trasmessa dal MiSE.

Rispetto a quanto indicato al punto 10.4 all’Allegato A del DM requisiti Ecobonus, al fine di favorire la sostituzione di energia fossile con FER e considerato il richiamo alla classificazione energetica nel DL Rilancio, il “consumo di energia primaria” è da intendersi come “energia primaria non rinnovabile”.

Commenta Walter Righini, presidente FIPER: ”la risposta fornita da ENEA in collaborazione con il MiSE va nella direzione di favorire fattivamente il teleriscaldamento efficiente e la sostituzione dei combustibili fossili con le fonti rinnovabili presenti sul territorio. Un ringraziamento per la tempestiva risposta che chiarisce ogni dubbio interpretativo per gli operatori di teleriscaldamento a biomassa, per i certificatori e gli asseveratori”.

FIPER: Analisi costi – benefici alla base della transizione energetica

Righini: ”condividiamo la segnalazione ARERA al Governo per rivedere il Dl rilancio che impone un’integrale copertura tariffaria degli investimenti in reti gas in comuni montani e nel Cilento”.

Milano – ARERA ha pubblicato la segnalazione al Governo in riferimento all’art.114 ter del Decreto Rilancio che riconosce l’integrale copertura tariffaria degli investimenti relativi al potenziamento o alla nuova costruzione di reti e impianti in comuni metanizzati o da metanizzare in specifiche località del Paese, tra cui comuni montani della zona F e comuni del Cilento.

Commenta Righini: ”condividiamo la segnalazione ARERA; già nel 2018 FIPER si era espressa favorevolmente per la sentenza del TAR che aveva respinto i ricorsi di Amalfitana gas, Cilento Reti gas e alcuni Comuni della provincia di Bolzano. I giudici avevano riconosciuto il principio secondo cui è opportuno che per le zone del Paese dove le reti (gas metano) potrebbero essere realizzate a costi spropositati, si valutino alternative ugualmente efficaci e meno costose.

Stupisce che in un momento di transizione verso un’economia a basse emissioni il Governo continui e perseveri sulla metanizzazione del Bel Paese, anche in quei contesti dove sussistono alternative più efficaci ed efficienti.

Continua Righini:” Nel caso dei Comuni del Cilento e dei Comuni montani in fascia F, si potrebbero avviare da uno studio condotto da FIPER nuove mini -reti di teleriscaldamento a biomassa per riscaldamento e acqua calda, mentre per la cucina si potrebbero installare piastre a induzione, creando un importante volano di sviluppo locale”.

FIPER auspica che in continuità con quanto definito del PNIEC, il Governo effettui una concreta, propedeutica e attenta analisi costi-benefici e quindi provveda a revisionare l’articolo 144 Ter del Decreto Rilancio, al fine di garantire la promozione della concorrenza e dell’efficienza, promuovendo la tutela degli interessi di tutti i cittadini.

FIPER aderisce all’appello per il clima dal mondo delle imprese italiane: gli investimenti europei siano più ambiziosi e adeguati alla sfida

Roma – Il clima non può attendere: è il momento del fare.

Cento esponenti di importanti imprese e associazioni di impresa italiane, tra cui FIPER, lanciano un appello per rendere gli investimenti europei più ambiziosi e adeguati alla sfida di una transizione ecologica, climatica che poggia su tre capisaldi: ambizione climatica per aumentare la quota di finanziamenti dedicati al clima del Recovery Fund, criteri climatici stringenti per indirizzare gli investimenti, una lista di esclusione delle attività anti-clima da non finanziare.

L’appello è rivolto ai parlamentari Italiani, ai rappresentanti italiani in Parlamento Europeo e ai membri del Governo italiano per sostenere che le proposte europee per il clima e l’ambiente siano rese più incisive, in vista della negoziazione relativa alla versione finale del pacchetto di ripresa europeo post Covid, prevista per il mese di novembre.

“La transizione verso un’economia ambientalmente sostenibile e climaticamente Neutrale – si legge nell’ appello – rappresenta una sfida epocale che cambierà il sistema energetico e i modelli di produzione e consumo in tutti i settori”.

Commenta Walter Righini:” proprio in questo momento di emergenza è necessario dare un segnale forte di cambiamento; il diritto alla salute va di pari passo con la lotta al cambiamento climatico”.

Le tre direttrici indicate nell’ appello prevedono in particolare:

1. Ambizione climatica: per portare dal 37% al 50% la quota di investimenti del Recovery and Resilience Facility – il più importante strumento di finanziamento del pacchetto Next Generation EU – destinati a progetti favorevoli al clima, sia per realizzare il taglio delle emissioni del 55% entro il 2030 e puntare sulla neutralità climatica al 2050 che per contribuire a mobilitare i 350 miliardi di euro all’anno di investimenti per il clima e l’energia a livello europeo, stimati dalla Commissione Europea;

2. Criteri climatici per gli investimenti: adottare una metodologia chiara per riconoscere gli investimenti favorevoli al clima, come quella definita dal Regolamento europeo per la “Tassonomia per la finanza sostenibile”;

3. Una “lista di esclusione”: introdurre una lista di attività economiche che non possono accedere ai finanziamenti del Recovery and Resilience Fund perché incompatibili con il taglio delle emissioni al 2030 e con l’obiettivo della neutralità carbonica entro il 2050.

Questo appello italiano si sposa con numerose iniziative simili, attualmente in corso in Europa, promosse dalla comunità civile e dal mondo economico, e segue il solco tracciato dal Manifesto per un green deal, firmato nello scorso giugno da 110 rappresentanti del mondo delle imprese.

#senonoraquando?

Consultazione GSE su penetrazione teleriscaldamento efficiente. FIPER, prioritario rimettere il teleriscaldamento efficiente al centro per transizione green

Roma – Si è conclusa ieri la consultazione denominata valutazione del potenziale nazionale di applicazione della cogenerazione ad alto rendimento nonché del teleriscaldamento efficiente, in cui il GSE ha invitato le Associazioni di categoria, tra cui FIPER, a identificare gli attuali ostacoli che limitano la diffusione del teleriscaldamento efficiente e della cogenerazione ad alto rendimento e di proporre azioni correttive a tal fine.

Fiper ha evidenziato che il teleriscaldamento efficiente, in particolare abbinato all’impiego della biomassa legnosa, costituisce un intervento strutturale di primario interesse generale per il territorio e quindi nella sua valutazione di fattibilità, oltre all’analisi energetica, viene promosso da parte del decisore pubblico per pianificare il rilancio delle zone rurali e montane, soprattutto in questo periodo per rinnovarne la vivibilità.

Secondo la Federazione, il potenziale di penetrazione del teleriscaldamento a biomassa riguarderebbe almeno 458 Comuni ubicati in aree alpine, appenniniche e rurali reti di teleriscaldamento a biomassa legnosa vergine con una potenza dell’ordine di 1000- 1500 MW termici e 300-400 MW elettrici, per un valore di investimenti dato dall’avvio delle reti di 2,5-4 miliardi di euro. In termini di filiera di approvvigionamento di biomassa locale verrebbero impiegati 3-6 milioni t/annuo, per un valore economico di 5-10 miliardi euro (sui 20 anni). In termini ambientali, si conseguirebbe un risparmio di CO2 intorno alle 600-700.000 t/annuo.

Forte l’appello da parte del presidente Righini a rimettere al centro della transizione green il teleriscaldamento efficiente: “Il principale ostacolo che limita la diffusione del teleriscaldamento efficiente è dato dalla mancanza di una visione nazionale di medio lungo periodo, così come avviene invece comunemente per il processo di metanizzazione. Il progetto “teleriscaldare o teleraffrescare” viene relegato a interessi locali, alle multiutility in ambito urbano, o a pmi/Comuni in ambito montano”.

Continua Righini: ”Ne è testimonianza il ruolo marginale che gli è stato riconosciuto anche all’interno del Piano Nazionale Energia e Clima (1,3% annuo) considerando che attualmente occupa il 5% del mercato del riscaldamento del settore civile; inoltre, la scelta di aver delegato ARERA a promuovere il teleriscaldamento, in quanto ente regolatore, risulta poco efficace e dimostra la scarsa attenzione politica sul settore”.

Per corollario, sono stati evidenziati dalla Federazione quali principali ostacoli: il mancato accesso al credito e inefficacia del fondo di garanzia, il blocco dei TEE da parte del GSE, il riconoscimento del bonus 110% per l’allaccio al teleriscaldamento efficiente solo per i Comuni montani e non sul territorio nazionale, la mancanza di una strategia condivisa per la promozione delle Comunità dell’energia rinnovabile- REC, ignorando totalmente le potenzialità di sinergie locali offerte dal settore termico ed in particolare di quello basato su fonti rinnovabili disponibili localmente.

Per quali ragioni varrebbe la pena investire tempo e risorse?

Il teleriscaldamento efficiente, rientra nelle azioni chiave promosse da Bruxelles all’interno della Energy System integration Strategy, nel Renovation Wave e contribuisce significativamente al miglioramento della qualità dell’aria soprattutto nelle aree cosiddette critiche e alla riduzione delle emissioni di CO2.

In allegato il documento in versione integrale.

Fiper è tra le 110 realtà italiane che hanno sottoscritto il Manifesto Uscire dalla pandemia con un nuovo Green Deal per l’Italia

Walter Righini, che ha firmato per la Federazione, commenta così l’adesione della Federazione al Manifesto:

“L’esperienza COVID 19, che stiamo tuttora vivendo, rappresenta uno spartiacque storico tra un prima e un dopo. Per questo ci induce a fare un bilancio personale e collettivo, a definire ciò che continua e cosa cambia tra il “prima” e il “dopo”. Cosa deve cambiare.

Oggi dobbiamo tutti domandarci qual’è la nuova Italia, la nuova Europa, il nuovo Mondo che vogliamo. Più che fase 2 della ripresa, la definirei fase della “ricostruzione”. Ricostruire su quali fondamenta? E verso quale modello di sviluppo?

Appare ormai evidente che cambiamento climatico, lotta all’inquinamento, sviluppo economico e salute pubblica necessitino di un’unica visione di medio lungo periodo.

Visione che è alla base del Manifesto lanciato dagli Stati generali della green economy, a cui FIPER ha aderito, confidando che sia uno strumento utile di supporto per i decisori a livello nazionale impegnati nel definire le priorità di intervento per l’allocazione delle risorse del recovery fund”

Il Manifesto è alla base del documento programmatico che sarà presentato nel corso di Ecomondo dagli Stati Generali della Green Economy al Governo e ai Parlamentari di maggioranza e di opposizione, nonché ad esponenti delle Istituzioni europee.
La raccolta di adesioni proseguirà sul sito www.greendealitalia.it

Ecobonus 110%: pubblicati i Decreti su requisiti tecnici e asseverazioni

Roma – Pubblicati in Gazzetta Ufficiale i decreti emanati dal Ministro Patuanelli riguardanti il Superbonus e il Sismabonus al 110%, introdotti dal decreto Rilancio.

Si tratta di misure che hanno l’obiettivo di favorire gli interventi di efficientamento energetico e antisismici, nonché l’installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. In allegato i decreti.

Incontro FINCO- Banca d’Italia e Ministero infrastrutture e trasporti

Walter Righini: “priorità mobilità sostenibile a partire dalle biomasse (biometano, idrogeno), infrastrutture polifunzionali (teleriscaldamento e banda ultra-larga)”; a tal fine favorire l’accesso al credito e agli investimenti per le piccole e medie imprese

Roma – Due giorni all’insegna di incontri istituzionali per la delegazione FINCO. Stamane si è tenuto l’incontro con il Direttore generale di Banca D’Italia, Dott. Daniele Franco, il dott. Giorgio Gobbi della Direzione Economia e Statistica e il dott. Roberto Torrini della Struttura economica. Ieri invece il confronto con l’ing. Pietro Baratono, Capo del Dipartimento per le Infrastrutture, i sistemi informativi e statistici accompagnato dal suo staff del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.

L’agenda dei sue incontri si è focalizzata sulla presentazione delle proposte/priorità avanzate da Finco in riferimento all’impiego dei fondi europei del Recovery Fund, il cui 35% delle risorse dovrà basarsi sulla transizione ambientale.

In particolare, Walter Righini, presidente FIPER, ha posto l’accento sull’opportunità di investire in un piano di sviluppo concertato con il MISE e le Regioni sullo sviluppo dell’idrogeno green a partire dall’esperienza già avviata in provincia di Bolzano sul corridoio Monaco – Modena, da estendere in Regione Lombardia, Veneto, Piemonte per far fronte alla riduzione delle emissioni veicolari del Bacino padano in vista delle Olimpiadi invernali del 2026. Idrogeno green dalle fonti rinnovabili disponibili in questi territori; in particolare idroelettrico, biomasse/biogas e fotovoltaico. Altro asse strategico la produzione e distribuzione del biometano a partire dalla valorizzazione degli impianti a biogas agricolo esistenti.

Sul fronte infrastrutture, Righini ha invitato il Ministero a attuare una maggiore sinergia negli investimenti in infrastrutture e sottoservizi e la Banca d’Italia a favorire fattivamente presso gli istituti di credito e le Agenzie specializzate l’accesso al credito e agli investimenti per le PMI in tempi certi.

A riguardo ha illustrato la possibilità di avviare in 458 Comuni non metanizzati[1] ubicati in aree alpine/appenniniche e nelle isole maggiori, nuove reti di teleriscaldamento co-generativo a biomassa legnosa vergine e simultaneamente dotarsi di infrastrutture digitali (banda larga e ultra-larga), nonché digitalizzare gli altri sottoservizi.

Il MIT è impegnato nel redigere un piano in cui vengano indicate le priorità alla Presidenza del Consiglio per utilizzare i fondi europei del recovery Fund. Il Paese ha già un piano strategico della mobilità sostenibile; in cui è previsto l’avvio di impianti a idrogeno e il biometano. Barotono ha sottolineato la necessità di una maggiore coordinamento con l’attività del Ministero dello Sviluppo Economico per accelerare nei tempi la realizzazione del medesimo integrando con le risorse aggiuntive previste a livello EU.

Teleriscaldamento cogenerativo a biomassa di Dobbiaco entra nel mercato di bilanciamento di rete

Dobbiaco – La centrale di teleriscaldamento di Dobbiaco-San Candido, cooperativa storica della Val Pusteria, associata a FIPER, è tra i primi impianti di piccole e medie dimensioni della Regione Trentino-Alto Adige a mettere a disposizione energia rinnovabile per il bilanciamento della rete elettrica.

La centrale di teleriscaldamento a biomassa legnosa, produce oltre il calore anche energia elettrica in co-generazione, che immette nella rete elettrica nazionale.

Il servizio di bilanciamento offerto dalla FTI di Dobbiaco permette di compensare le oscillazioni della rete, perché è una fonte programmabile e garantisce la produzione di energia in forma continua a differenza del fotovoltaico o dell’eolico.

In passato, in Italia, solo le grandi centrali elettriche potevano partecipare al mercato del bilanciamento, dove è possibile spuntare prezzi più elevati rispetto alla vendita di energia ai clienti finali.

Oggi, nell’ambito di un progetto pilota, il gestore Terna ha ammesso a questo importante sistema di garanzia anche impianti con una potenza di allacciamento inferiore a dieci megawatt. Nel caso della centrale di teleriscaldamento di Dobbiaco-San Candido, SEV ha curato un’intensa fase di test, condizione per l’accesso a questo particolare mercato.

“Quando SEV ci ha presentato questa nuova opportunità, ci siamo subito mossi, verificando se il nostro impianto fosse tecnicamente idoneo a soddisfare gli elevati requisiti di Terna, e fortunatamente eravamo in regola”, ha spiegato Hanspeter Fuchs, presidente della centrale di Dobbiaco-San Candido e vicepresidente FIPER. “Il mio auspicio è che altri impianti di teleriscaldamento a biomassa co-generativo in Alto Adige e più in generale in Italia seguano il nostro esempio”.