Dalle biomasse legnose anche la produzione di neve rinnovabile. A Cavalese il primo impianto!

Presso Bioenergia Fiemme spa di Cavalese, impianto di teleriscaldamento a biomassa associato FIPER, si terrà oggi la presentazione dell’impianto trigenerativo, capace di produrre simultaneamente energia termica, elettrica e frigorifera sotto forma di neve.

La collaborazione tra BioEnergia Fiemme e le società Nevexn e Demaclenko rappresenta una frontiera per l’innovazione tecnologica che, partendo dalle biomasse e dai cascami termici di scarto della centrale di Cavalese, riesce a programmare la produzione di neve di qualità anche con condizioni meteorologiche sfavorevoli e temperature positive.

Questo progetto è la testimonianza di come i gestori di teleriscaldamento a biomassa siano sempre alla ricerca di nuovi modelli di business per diversificare i servizi, farsi parte attiva del territorio e valorizzare la filiera bosco-legno locale in progetti d’avanguardia internazionale.

In allegato invito e sintesi dell’iniziativa. Per maggiori info: www.bioenergiafiemme.it

Pubblicato il Dossier RSE: Energia dalle biomasse legnose

Walter Righini – Fiper: “la posizione di RSE rappresenta un segnale importante affinché il Governo possa cogliere il valore economico, ambientale ma anche sociale dell’impiego delle biomasse legnose a fini energetici”.

Milano – Grande apprezzamento da parte di FIPER per il dossier pubblicato da Ricerca Sistemi Energetici- RSE su “energia dalle biomasse legnose“.

RSE evidenzia che la produzione di energia elettrica e termica da biomassa legnosa in Italia è ancora poco sfruttata, nonostante boschi e foreste italiane coprano oltre un terzo del territorio e siano in continua crescita. Un prelievo di biomassa legnosa, tenendo conto che l’attuale è inferiore alla crescita media annua, fatto con criteri di corretta gestione del bosco, non ridurrebbe la capacità di assorbimento di anidride carbonica di questo “polmone verde”, anzi la aumenterebbe.
La quantità di biomassa utilizzata a fini energetici potrebbe aumentare di oltre 3 volte, consentendo ugualmente un rilevante aumento della massa vegetale presente nei boschi italiani.

E ancora che l’energia elettrica da biomasse è rinnovabile quanto quella ottenuta dal sole e dal vento (emissioni di CO2 sul ciclo di vita paragonabili a quelle del fotovoltaico su edificio), ma rispetto alle fonti solare ed eolica ha una produttività molto più elevata (4700 ore/anno come dato medio attuale, rispetto a 1200 per il sole e 1800 per il vento) e soprattutto è programmabile e flessibile, e può quindi sostituire gli impianti termoelettrici a gas e a carbone non solo per la produzione, ma anche per il bilanciamento del sistema. L’impiego in cogenerazione (produzione elettrica e termica combinate), con distribuzione del calore in reti di teleriscaldamento, assicura un’efficienza complessiva oltre l’80% e riduce le emissioni di CO2 di oltre 10 volte rispetto alla produzione da gas naturale, separatamente di energia elettrica (cicli combinati) e termica (caldaie domestiche o condominiali).

Commenta Walter Righini: “la posizione di RSE rappresenta un segnale importante affinché il Governo possa cogliere il valore economico, ambientale ma anche sociale dell’impiego delle biomasse legnose a fini energetici e ne tenga opportunamente conto per l’integrazione e il completamento al PNIEC in fase di attuale redazione da inviare a Bruxelles.”

Delegazione FIPER in visita al Centro Idrogeno Bolzano

Una delegazione FIPER ha visitato il centro Idrogeno Alto Adige per valutare la fattibilità in quanto produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili di investire sulla produzione di idrogeno per la mobilità collettiva nelle aree montane. In provincia di Bolzano, si sta lavorando alla messa a punto del corridoio verde che collegherà Monaco di Baviera a Modena garantendo entro il 2025 il rifornimento di idrogeno ogni 100 km.

Fiper al Parlamento EU per rimarcare ruolo delle bioenergie nel PNIEC

Bruxelles – Si è tenuto a Bruxelles l’incontro tra la delegazione FIPER composta dal presidente Walter Righini e dalla segretaria generale Vanessa Gallo con l’onorevole Patrizia Toia, vicepresidente della Commissione industria, innovazione ed energia del Parlamento europeo

L’incontro si è focalizzato sul condividere l’importanza che riveste la filiera biomassa-energia nel Piano Nazionale per l’Energia e il Clima in cui l’Italia è impegnata a redigere i chiarimenti richiesti dalla Commissione EU sugli strumenti da mettere in atto per conseguire gli obiettivi del 30% di energia da FER al 2030. Nel corso del confronto si è posta l’attenzione sulla necessità di consolidare gli impianti esistenti di teleriscaldamento a biomassa e di biogas agricolo nell’ottica di offrire oltre all’energia termica ed elettrica, servizi “ecosistemici” e di bilanciamento nel mercato elettrico. In particolare FIPER ha evidenziato la funzione che la filiera del teleriscaldamento a biomassa e del biogas agricolo svolgono nel presidio, gestione del territorio e nella prevenzione dei rischi idrogeologici. Produzione di energia rinnovabile e soprattutto azioni di mitigazione del cambiamento climatico quali effetti principali della promozione e consolidamento di queste due filiere.

Toia ha dato la propria disponibilità ad aprire un confronto e rimanere aggiornata sull’evolversi della dinamica, tenendo conto che la commissione industria EU riconosce un ruolo di primo piano alla messa in atto della “generazione distribuita” nei 28 Paesi Membri.
Toia ha ribadito l’importanza per la commissione industria, innovazione ed energia europea di promuovere il “clean package” ovvero il consolidamento di modelli di business basati sull’innovazione e sulla promozione della bioeconomia. A riguardo ha invitato la Federazione a valutare le possibilità di finanziamento all’innovazione per le imprese messe in atto dall’Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea-APRE e le prossime call previste dal programma Horizon sulla linea “Circular bio-based Europe: Sustainable, inclusive and circular bio-based solutions”.

Commenta Walter Righini: “siamo soddisfatti dell’incontro di oggi con l’on. Toia, che ci ha permesso di approfondire l’orientamento europeo sulle prospettive delle bioenergie, in particolare sulla necessità di creare maggiori sinergie tra politica agricola/forestale, energia e industria. E’ stata anche l’occasione per incontrare Jean-Marc Jossart e il suo staff di AEBIOM, l’Associazione europea che rappresenta la filiera biomassa, a cui FIPER ha aderito, con l’obiettivo di consolidare la collaborazione su alcuni temi di estremo interesse per la Federazione, tra cui: criteri di sostenibilità delle biomasse, impiego sottoprodotti, ect.”
Conclude Righini:” Qui si sente un gran fermento; la transizione è ormai in atto”.

Bioenergy Europe Report 2019: appello a rimettere al centro nel PNIEC degli Stati EU il riscaldamento e raffreddamento da fonti rinnovabili

Righini, FIPER: ”La revisione della Renewable Energy Directive promuove l’uso efficiente delle rinnovabili nel teleriscaldamento, urge una politica chiara di sviluppo in Italia”

Bruxelles – Pubblicato nei giorni scorsi l’ultimo studio Bioenergy Europe Statistical Report 2019 che fornisce un’analisi puntuale sulla domanda di energia per riscaldamento e raffrescamento nei consumi finali.  Grandi variazioni tra i Paesi Membri in riferimento alla quota di mercato delle FER termiche, il cui comun denominatore è l’impiego della biomassa legnosa ovvero “biomass for heat”.

In Italia riscaldamento e raffrescamento rappresentano il 49,1% della domanda di energia sui consumi finali. Dato in linea con la media europea che si attesta intorno al 49,5%; Paesi al di sopra della media rispettivamente Olanda al 61% e Ungheria che si attesta al 60%.

Nel settore residenziale tuttavia solo il 23% dei consumi proviene da fonti rinnovabili, a testimonianza di un settore con forti margini di sviluppo. Limitatamente all’uso delle biomasse, si registra una leadership dei Paesi del Nord Europa (69,1% Svezia, 54,8% Finlandia). Nonostante la Direttiva sull’efficienza energetica preveda la promozione del teleriscaldamento efficiente, e quindi abbinato alle fonti rinnovabili, solo il 26% dell’energia prodotta e distribuita dalle reti di teleriscaldamento europee è proveniente da FER.

Interessante evidenziare che il 96% dell’energia rinnovabile distribuita proviene dall’impiego della biomassa solida, il cui valore di impiego è triplicato dal 2000 a oggi. Un chiaro monito giunge dal Report commenta Walter Righini, presidente FIPER: “La revisione della Renewable Energy Directive promuove l’uso efficiente delle rinnovabili nel teleriscaldamento, strumento indispensabile e fondamentale soprattutto in Italia per la gestione e presidio del territorio delle aree marginali. Quest’aspetto riteniamo sia da tener in conto nella risposta che il Governo italiano sta finalizzando alle osservazioni pervenute da Bruxelles sul Piano Clima Energia Nazionale”.

Conclude Righini: ”dalle indicazioni del report emerge chiaramente il valore strategico dello sviluppo del comparto riscaldamento/raffrescamento da FER per conseguire gli obiettivi sfidanti al 2030 in termini economici e ambientali.

Ci auguriamo che il nuovo Governo italiano provveda in tal senso attraverso una politica chiara di sviluppo delle Fer termiche abbinate all’uso delle bioenergie.  A riguardo siamo fiduciosi rispetto alle recenti dichiarazioni della Ministra Bellanova sul riportare la centro dell’agenda politica il ruolo delle bioenergie, in particolare quello delle biomasse legnose per raggiungere tali traguardi.”

Fiper risponde al GSE

Milano – “I dati delle verifiche e degli abusi pubblicati dal GSE in merito alla revoca degli incentivi non riguardano il comparto del teleriscaldamento a biomassa”. Esordisce Walter Righini, presidente FIPER a seguito del comunicato stampa pubblicato dal Gestore del 25 settembre.Infatti, le schede standard 36E, 40E e 47E oggetto delle principali verifiche, in cui è stata coinvolta anche la Guardia di Finanza, non riguardano il risparmio di energia fossile sui clienti finali dato dall’allacciamento alla rete di teleriscaldamento a biomassa.

“Non è in discussione l’attività di verifica del Gestore, funzione attribuitale dal Ministero dello Sviluppo Economico; la nostra preoccupazione risiede nel constatare che al GSE, oltre alla collaborazione con il MISE nell’emanazione delle norme e dei regolamenti vari, è stata demandata anche l’interpretazione delle norme stesse e la determinazione delle linee guida per l’accesso ai titoli di efficienza energetica.

“Di fatto il GSE ha assunto nel tempo un ruolo legislativo e di controllo”, specifica Righini “senza alcuna possibilità per la controparte se non i sempre più numerosi ricorsi al TAR o la rinuncia a sviluppare nuovi progetti”.
Basti pensare all’approvazione del Decreto Crescita che permette di richiedere i certificati bianchi con il riconoscimento TEE al risparmio di energia fossile ottenuto presso il cliente finale, una modifica all’art. 6 comma 4 del DM 11 gennaio 2017, attuata su spinta delle Regioni per chiarire l’ambito di applicazione dell’articolo medesimo.
Rimangono da verificare le condizioni di accesso definite “In base all’energia non rinnovabile sostituita rispetto alla baseline…”

Quindi, pur riconoscendo i TEE sull’effetto di sostituzione fossile/rinnovabile, l’incognita dell’efficacia della misura è data dalla definizione della baseline che il GSE intenderà applicare rispetto all’ammissibilità dell’intervento.È il grave limite della modifica, che demanda a un organo terzo la definizione “arbitraria” della baseline per il riconoscimento dei TEE, anziché essere definita dal legislatore medesimo.
Nel frattempo, sono trascorsi quasi 3 anni dall’emanazione del DM 11 gennaio 2017. Per le imprese, attendere 3 anni significa bloccare i piani di investimento e fermarsi. Rispetto alla collaborazione sinergica ed etica auspicata dal Gestore con le associazioni, chiediamo sia reciproca!

FIPER ha siglato nel 2015 il protocollo di intesa che prevedeva un confronto continuo attraverso un tavolo di lavoro per analizzare le problematiche in essere opportunamente clusterizzate. Nonostante le innumerevoli richieste da parte della Federazione, il tavolo non viene convocato dal 16 maggio 2016. E le problematiche in essere, pur continuando ad aumentare, sono rimaste senza risposta.

Conclude Righini:” L’invito quindi a operare nell’interesse del Sistema Paese nel raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica. Per le ragioni sopra evidenziate abbiamo avanzato la proposta che la competenza sui TEE per il teleriscaldamento a biomassa venga attribuita ad un arbitro terzo quale ARERA. O forse è in atto una politica sotterranea volta a ridurre se non eliminare la disponibilità e quindi l’acquisto dei TEE da parte dei soggetti obbligati? Ma questa è un’altra storia…o forse no!”

Incontro FIPER/FINCO – Ministero Economia e Finanze: teleriscaldamento a biomassa per prevenire il rischio idrogeologico

Milano – Si è svolto ieri presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze-MEF un importante incontro tra il consigliere economico prof. Lucio Scandizzo, l’ufficio di Gabinetto del Ministro Tria e la delegazione Finco composta dal dott. Angelo Artale ( direttore Finco), Vanessa Gallo (segretario generale FIPER) dal dott. Loris di Francesco (Assistes), dalla dott.ssa Laura Michelini (presidente Anfit) e dal dott. Simone Terzulli (segretario regionale Lazio/Umbria AICAP).

FIPER ha portato all’attenzione del prof. Scandizzo la proposta di applicare l’IVA agevolata al 5% ai clienti allacciati alle reti di teleriscaldamento a biomassa per favorire lo sviluppo e consolidamento della filiera legno e promuovere l’estensione e l’avvio di nuove reti di Teleriscaldamento efficiente alimentato a fonti rinnovabili in aree marginali, come previsto dal decreto legislativo n.102/2014 sulla promozione dell’efficienza energetica.

Il MEF ha segnalato che nel Piano Nazionale per il Dissesto Idrogeologico sono stati allocati 10 miliardi di Euro per interventi legati alla prevenzione di rischi idrogeologici, alluvioni e incendi.

In quest’ambito, lo sviluppo di reti di teleriscaldamento a biomassa sarebbe oltretutto funzionale a garantire la manutenzione ordinaria del patrimonio boschivo e quindi prevenire il rischio di frane, incendi e dissesti idrogeologici con impiego dei residui legnosi di scarto non altrimenti utilizzabili. La policy della gestione del Piano è attribuita congiuntamente al Ministero delle Politiche Agricole Forestali Alimentari e del Turismo e al Ministero della Tutela dell’Ambiente, del Territorio e del Mare.

Fiper ha sottolineato nel corso dell’incontro che il teleriscaldamento a biomassa rappresenta un importante driver di sviluppo economico in aree sì marginali, ove tuttavia hanno inizio generalmente i gravi eventi catastrofici le cui ricadute coinvolgono l’intero territorio nazionale.

La Federazione ha ribadito l’urgenza di intervenire per trasformare, ad esempio, la tempesta Vaia, verificatesi lo scorso ottobre, in un’importante opportunità per riavviare la filiera bosco-legno-energia in Regione Veneto, invece di esportare la biomassa in Cina o in Austria.

Il prof. Scandizzo ha sottolineato a riguardo che il Dicastero è impegnato congiuntamente con il Ministero dell’Ambiente a razionalizzare i sussidi/incentivi attribuiti attualmente alle fonti fossili e favorire lo sviluppo delle fonti rinnovabili.

Appuntamento quindi a settembre con il Ministero dell’Ambiente e il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo per presentare la propo

Audizione FIPER presso la X Commissione della Camera dei Deputati

Alle 15.10 si è tenuta l’Audizione FIPER presso la X Commissione della Camera dei Deputati in relazione all’ Indagine conoscitiva sulle prospettive di attuazione e di adeguamento della Strategia Energetica Nazionale al Piano Nazionale Energia e Clima per il 2030.

Link Audizione: https://webtv.camera.it/evento/14769

In allegato i documenti presentati nel corso dell’incontro

Raccomandazioni Commissione EU – PNIEC: un’opportunità per l’Italia di rimettere al centro dell’agenda politica le biomasse e il biogas

Roma – Fiper esprime apprezzamento per le 9 raccomandazioni rivolte da Bruxelles all’Italia in riferimento al Piano Nazionale per il Clima e l’Energia.

La Commissione invita il Governo italiano a innalzare il livello di ambizione per le fonti rinnovabili nel settore del riscaldamento e del raffrescamento (R1); indicazione che FIPER già dal 2008 ha sottoposto all’attenzione del Legislatore, a partire dai dati pubblicati dall’allora AEEGSI in cui il Regolatore evidenziava il costo inferiore per il sistema Paese di promuovere le FER termiche rispetto alle elettriche.
In particolare, il teleriscaldamento-TLR a biomassa legnosa, definito tra i TLR efficienti ai sensi del d.lgs. 102/2014, già indicato nella direttiva sull’efficienza energetica, quale tecnologia performante in termini di energetici e ambientali, rappresenta sicuramente uno strumento utile a soddisfare gli obiettivi occupazionali e di distribuzione del reddito soprattutto per il presidio e sviluppo delle aree interne.

Bruxelles invita Roma a precisare le misure per la diversificazione e la riduzione della dipendenza energetica previste a sostegno degli obiettivi di sicurezza energetica comprese le misure che consentono la flessibilità (R3).
Come già indicato nelle osservazioni trasmesse al MISE nell’ambito della consultazione pubblica sul PNIEC, l’impiego delle biomasse garantisce la sicurezza energetica; in quanto fonti programmabili, l’impiego delle biomasse in cogenerazione e il biogas sono in grado di garantire una produzione costante di energia (8000 ore/annuo di funzionamento) indipendentemente dalla condizioni atmosferiche e soprattutto in completa autonomia rispetto alle dinamiche internazionali dell’approvvigionamento dei combustibili fossili.

Riguardo la flessibilità dell’offerta: in quanto fonti programmabili, sono in grado di colmare gli sbilanciamenti di rete derivanti dal fotovoltaico ed eolico; significa poter contare sul loro apporto nei momenti di calo di produzione delle altre fonti e garantire la sicurezza nella produzione di energia da FER.

Walter Righini, presidente FIPER commenta:” le raccomandazioni EU sono la conferma che le indicazioni da noi già segnalate in precedenza vanno nella giusta direzione del phase out dal carbone e ci spingono a ribadire che senza un significativo apporto delle biomasse gli obiettivi del PNIEC non si potranno raggiungere”.

Conclude: “invito quindi il Governo a cogliere questa opportunità data dalle raccomandazioni a cui l’Italia dovrà rispondere, per rimettere al centro il comparto biomasse/biogas, e quindi per coinvolgere il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, visto che le filiere agricole/forestali di approvvigionamento sono locali e garantiscono il presidio e lo sviluppo economico del territorio”.