Decreto PNRR2: Novità per le biomasse. Righini, FIPER: ”un primo passo per riconoscere il ruolo della filiera biomasse/biogas per far fronte all’emergenza energetica”

Pubblicato in GU n. 150 del 29 giugno il cosidetto decreto PNRR 2. Importante la novità introdotta per le biomasse. Si estende anche alle biomasse, ed in particolare per gli impianti di potenza fino a 1 MW la misura per incrementare la produzione di energia elettrica da biogas, già introdotta dal decreto Ucraina-bis (Dl 21 marzo 2022, n. 21).

Commenta Walter Righini, presidente FIPER: ”l’estensione agli impianti a biomassa richiesta da FIPER è stata finalmente recepita; un ringraziamento all’on. Squeri della X Commissione della Camera, che si è speso a tal fine. La misura rappresenta un primo passo nel riconoscere il ruolo che la filiera biogas/biomasse può, e a nostro avviso deve giocare, nel diversificare le fonti di approvvigionamento di energia elettrica da fonti rinnovabili”.

Aggiunge Righini:” è il momento di accelerare la pubblicazione delle procedure operative da parte del GSE affinché gli operatori possano fornire maggior energia FER sul mercato”.

Rammarico e preoccupazione per la mancata emanazione ad oggi del decreto sulla misura del PNRR finalizzata alla promozione di sistemi di teleriscaldamento efficienti. Dal confronto intercorso tra le associazioni di categoria (tra cui FIPER) e il MITE, il Decreto avrebbe dovuto essere emanato entro il 30 aprile 2022.

E che dire del prorogarsi del ritardo dell’emanazione del FER 2, atteso dagli operatori da oltre 2 anni?

Conclude Righini: ”al di là dei vari bonus e dei decreti aiuti, è prioritario riorientare gli investimenti e favorire fattivamente la produzione di energia rinnovabile a partire dalle risorse che disponiamo sul territorio, in particolare le biomasse e biogas agricolo, di cui l’Italia dispone in gran quantità, programmabili e a km zero; altrimenti il rischio è di far fronte al rincaro dell’energia esclusivamente con misure palliative, che non migliorano lo stato di salute del Sistema energetico del Bel Paese”.

Accordo dei tre comuni di Tovo, Mazzo e Lovero (SO) sul teleriscaldamento

Accordo unanime e grande consenso verso il progetto di dotare 3 comuni del famoso passo del Mortirolo di un sistema di teleriscaldamento a biomassa. Questo è il risultato emerso dal convegno organizzato da Fiper all’interno del progetto europeo BeCOOP, lo scorso sabato 11 giugno presso il Salone degli stemmi di Palazzo Lavizzari a Mazzo di Valtellina. Il convegno si è realizzato in concomitanza dell’assemblea di Valtellina onlus, associazione ambientale presente sul territorio valtellinese da più di 20 anni impegnata in interventi di gestione forestale e raccolta delle potature agricole (vigneti) sino a due anni fa conferiti alla centrale di teleriscaldamento di Tirano.

Al convegno hanno preso parte il sindaco di Tovo, Giambattista Pruneri, di Mazzo di Valtellina Franco Saligari e di Lovero, Annamaria Saligari, i quali si sono detti unanimemente favorevoli a dare avvio allo studio per la progettazione di un sistema di teleriscaldamento alimentato a biomassa legnosa, materia prima abbondante nei loro territori.

All’indomani del definitivo tramonto della metanizzazione dell’alta Valle, la volontà di approvvigionarsi localmente per la fornitura di energia elettrica e termica diventa sempre più concreta. A promuovere l’iniziativa, a fianco dei tre comuni, Fiper, Federazione Italiana Produttori Energia rinnovabile e il Politecnico di Milano, come partner tecnico-scientifico.

Se infatti, come afferma Franco Saligari “la metanizzazione era un’idea antistorica mentre le energie rinnovabili ci permettono di ridurre la nostra impronta ecologica” la sindaca di Lovero Saligari mette l’accento sul circolo virtuoso che si può creare tra la cura dei boschi – necessaria anche per prevenire disastri ambientali durante i sempre più frequenti eventi meteorologici violenti – e la gestione della filiera bosco-legno-energia, che potrebbe anche rappresentare una garanzia economica soprattutto in questa fase di instabilità dovuta alla crisi ucraina. Pruneri invece, apripista di questo progetto, punta sul tema dello sviluppo locale e della necessità di approvvigionamento energetico a supporto del comparto civile ma soprattutto di quello produttivo della valle, vero motore economico del territorio.

Grande soddisfazione esprime Walter Righini, presidente Fiper: “Siamo fiduciosi anche in vista delle Olimpiadi 2026 di dimostrare con progetti concreti che è possibile per i comuni montani essere autonomi dalle fonti fossili e promuovere fattivamente l’economia circolare, a partire dall’impiego sostenibile del legno e suoi residui”.

Di seguito il link al video esplicativo: https://youtu.be/tXe8193NN8I

Alta Valtellina: stop al progetto di metanizzazione!

Dopo la segnalazione dell’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, 2i Rete gas si ritira dall’iniziativa.

Righini, FIPER: “il passo indietro di 2i Rete gas ci fa ben sperare sullo sviluppo di nuove iniziative di teleriscaldamento alimentato a biomassa legnosa derivante dalla gestione dei boschi locali”.

Milano – Sarà un caso, chissà!

Certo è che la segnalazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e dei Mercati che aveva recepito integralmente la denuncia FIPER, riguardo l’introduzione da parte del legislatore di misure dannose per la concorrenza, inefficienti economicamente e oltretutto e contrarie al processo di decarbonizzazione, tra cui la metanizzazione dell’Alta Valtellina, non è passata inosservata da alcune Amministrazioni Comunali della Valle Lombarda e da 2i Reti gas, uno dei principali operatori italiano nella distribuzione di gas.

Da una lettera trasmessa in data 1° giugno 2022 ai Comuni dell’Alta Valtellina interessati al progetto di metanizzazione, si evince la volontà di 2i Reti gas di declinare l’interesse a portare avanti il progetto, a causa, secondo la missiva, di mancanza dell’approvazione dei tracciati interni da parte di alcuni Comuni.

Commenta Walter Righini, presidente FIPER:” il passo indietro di 2i Rete gas ci fa ben sperare sullo sviluppo di nuove iniziative di teleriscaldamento alimentato a biomassa legnosa derivante dalla gestione dei boschi locali, come pure le valutazioni di alcuni Comuni montani del Piemonte o della Bresciana di voler passare dal metano già esistente alle fonti rinnovabili”.

Continua Righini:” questa decisione e l’interesse espresso da alcune amministrazioni comunali di voler intraprendere fattivamente la via del teleriscaldamento efficiente consolida la convinzione che per le aree montane, da sempre dotate di importanti fonti rinnovabili locali, sia indispensabile attivarsi a livello locale e nazionale per avviare progetti che mirano all’autonomia dalle fonti fossili e creino reddito sul territorio.

Proprio in vista delle Olimpiadi 2026, che si fondano sulla sostenibilità ambientale, il tema energetico si lega in modo strategico al marketing territoriale e al settore turistico con utilizzo di fonti rinnovabili e non già di fonti fossili.

Conclude Righini:” mi auguro che anche altri Comuni non metanizzati, tra cui i 47 del Trentino oggetto di un altro progetto di metanizzazione, valutino le altre possibilità green che il territorio offre loro”.

Urgente l’emanazione del Bando PNRR sul teleriscaldamento efficiente – Righini: prioritario recuperare il ritardo, altrimenti il rischio è di non raggiungere l’obiettivo nei tempi previsti da Bruxelles

Roma – Fiper chiede al Governo l’emanazione urgente del Bando previsto dalla misura del Piano Nazionale Ripresa Resilienza- PNRR sulla promozione di sistemi di teleriscaldamento efficiente previsto per fine aprile. A seguito dell’interlocuzione avviata dal Ministero della Transizione Ecologica- Mite a fine novembre, diverse le riunioni di confronto svoltesi tra il Dicastero e le associazioni di categoria.

Il Bando sarebbe dovuto uscire entro la fine di aprile. Commenta Righini, presidente FIPER: ”risulta prioritario recuperare il ritardo sui tempi di emanazione, altrimenti il rischio è di non raggiungere l’obiettivo di avvio di ampliamento reti esistenti e realizzazione di nuovi impianti nei tempi previsti da Bruxelles, ovvero Giugno 2026.” Continua il presidente FIPER:” proprio in questo momento di emergenza Ucraina-Russia, accelerare la transizione verso sistemi di teleriscaldamento alimentati a fonti rinnovabili, in particolare le biomasse legnose, rappresenta un’opportunità strategica per emanciparsi dal gas metano e contenere i costi del riscaldamento per i clienti”.

Se non ora, quando?!

FIPER chiede al Governo una misura urgente per incrementare la produzione di energia elettrica da biomasse legnose

Milano – Dopo averlo proposto da molto tempo, Fiper plaude all’introduzione dell’art. 5-bis (Misure urgenti per incrementare la produzione di energia elettrica da biogas) introdotto nel DL 21/2022 dalla legge di conversione 51/2022 recante “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 117 del 20 maggio 2022, consente agli impianti di produzione di energia elettrica da biogas già in esercizio il pieno utilizzo della capacità tecnica installata mediante produzione aggiuntiva nei limiti del 20% rispetto alla potenza nominale di impianto.

In merito agli impianto cogenerativi alimentati a biomassa vergine, già nel 2004 FIPER aveva proposto al Governo “di offrire la possibilità di scelta, al produttore di energia elettrica con impianto cogenerativo, di trasformare gli otto anni di durata del periodo (allora) previsto per il riconoscimento dei Certificati Verdi in un “Monte kWh. elettrici corrispondenti. In questo modo, l’operatore avrebbe la facoltà di produrre maggior energia nelle fasce orarie più interessanti economicamente,  o nei periodi in cui è possibile utilizzare e cedere anche tutto o quasi il calore prodotto (efficienza energetica). Questa misura permetterebbe inoltre di ridurre la produzione (e quindi i costi e i relativi incentivi pubblici) nei mesi estivi, nelle fasce meno interessanti e non remunerative allungando in maniera significativa il periodo di erogazione degli incentivi (da 4 a 8 anni) senza aumentare i costi a carico dello Stato.

Commenta Righini: “esprimiamo apprezzamento per la misura introdotta che va nell’ottica dell’efficienza energetica e della flessibilità propria del comparto delle bioenergie. Chiediamo al Governo che questo provvedimento sia coerentemente esteso anche alla produzione elettrica da biomasse legnose, nella fattispecie agli impianti cogenerativi in tariffa omnicomprensiva in modo tale fa fornire un maggior incremento produttivo al sistema elettrico, proprio in questo momento di emergenza”; si tratta di una misura a costo zero per il Governo.

Piano REPowerEU: target ambientali a rischio senza il contributo di biomasse solide e bioenergie

Unendosi all’allarme lanciato da Bioenergy Europe, in Italia anche Aiel, Associazione EBS e Fiper richiamano l’attenzione sulle conseguenze dell’insufficiente apporto dell’energia da biomasse solide e bioenergie previsto nel piano energetico congiunto dei paesi europei, annunciato alcuni giorni fa.

È stato presentato da parte della Commissione Europea il tanto atteso piano REPower EU. Il programma ha l’obiettivo di ridurre la dipendenza dalle fonti fossili russe e guidare la transizione energetica nei prossimi anni attraverso una serie di azioni quali il risparmio e l’efficientamento energetico, la sostituzione delle fonti fossili russe e la diversificazione delle forniture, l’aumento dell’uso energia pulita e il finanziamento di nuove infrastrutture.

L’annuncio della strategia REPowerEU è avvenuto lo scorso mese di marzo, generando la reazione di oltre 500 imprese e realtà europee del settore delle biomasse solide e delle bioenergie tra cui Aiel, EBS e Fiper che, rappresentate da Bioenergy Europe, si sono rivolte con una lettera ai vertici UE per sottolineare la mancanza di visione e i rischi dell’aver trascurato il contributo di queste fonti rinnovabili quali soluzioni già disponibili, efficaci e sostenibili per ridurre la dipendenza energetica. Prima di tutto, questo renderebbe più difficile raggiungere i target di sostenibilità al 2030 e conservare la biodiversità.

Ora il piano operativo fa riferimento in modo limitato alle bioenergie e alle biomasse solide solo in un paragrafo dove viene riconosciuto il loro contributo nel mix energetico rinnovabile (pari a circa il 60%) e viene previsto un aumento moderato ma costante del settore al 2030. Aiel, EBS e Fiper sposano il punto di vista di Bioenergy Europe per cui “l’industria della bioenergia ha il vantaggio di essere molto diversificata, quindi sarebbe necessario un approccio maggiormente olistico verso il settore. Inoltre, sarebbe opportuna una maggiore trasparenza nella comparazione dei costi reali e del risparmio di CO2 tra le diverse opzioni per stimare l’impatto a breve e a lungo termine. Negli ultimi mesi il settore delle bioenergie è diventato sempre più competitivo e continuerà a crescere in Europa in tutti gli ambiti, dalla produzione elettrica all’industria, dai trasporti all’agricoltura, al riscaldamento. In particolare, le biomasse solide hanno un potenziale ancora poco sfruttato e fornirebbero un importante vantaggio, non solo in termini energetici ma anche economici e sociali, grazie alla logica di economia circolare con cui operano”.

Il presidente di EBS, Antonio Di Cosimo, aggiunge: “In questa fase delicata per il futuro energetico dell’Europa si sta perdendo l’occasione di tutelare e utilizzare i vantaggi di una forma di energia come quella delle biomasse solide per produrre la quale esiste già un parco di centrali in grado di garantire continuità della produzione elettrica nel rispetto della sostenibilità ambientale”.

“La bioenergia è una delle poche soluzioni già disponibili per andare verso la decarbonizzazione del comparto del riscaldamento – commenta Annalisa Paniz, Direttrice generale di AIEL – in quanto fonte rinnovabile e carbon neutral. L’economia forestale in Italia è ampiamente sottoutilizzata, lo dimostra il raddoppio della superficie forestale nazionale negli ultimi 50 anni e i livelli di prelievo dell’incremento legnoso annuo compresi tra il 18 e il 34%, molto bassi se confrontati con la media europea che si attesta sul 62%. C’è ampio spazio per la valorizzazione energetica della risorsa legnosa attraverso l’adozione di un sistema di gestione forestale sostenibile che coniughi la multifunzionalità del bosco e la creazione di filiere produttive del legno”.

Aggiunge Walter Righini, presidente FIPER: “Puntare sull’impiego delle biomasse legnose a fini energetici significa rivitalizzare l’intera filiera legno, presidiare il territorio, in un’ottica di economia circolare e di redistribuzione del reddito nelle aree interne e periferiche. Indipendenza e autonomia dalle fonti fossili possibili ed attuabili in tutti i Comuni che dispongono di un patrimonio boschivo non delocalizzabile; secondo un nostro studio condotto in collaborazione con il Politecnico di Milano sarebbero almeno 458 i Comuni teleriscaldabili”. Continua Righini: “Investire in reti di teleriscaldamento cogenerativo a biomassa legnosa anziché destinare le risorse derivanti dalla fiscalità generale a nuove reti di metano rappresenta una scelta di politica industriale, oltre che energetica di medio lungo-periodo, che favorirebbe il tessuto produttivo made in Italy; un’occasione straordinaria su cui sensibilizzare il Governo nazionale e la commissione europea per emanciparsi dalla dipendenza del gas russo.”

Promosso piano d’azione per il Biometano nella strategia REPowerEU della Commissione europea

Bruxelles – La Commissione europea ha pubblicato il piano RePowerEU  con l’obiettivo di eliminare la dipendenza europea dai combustibili fossili russi.

A seguito dell’eliminazione graduale delle importazioni di carbone russo, il piano REPowerEU si concentra principalmente su come eliminare gradualmente il gas russo entro il 2027 in modo ordinato e conveniente.

In particolare, la strategia comprende un piano d’azione per il biometano che illustra nel dettaglio gli strumenti e le misure per incrementare il settore e distribuire 35 miliardi di metri cubi di biometano entro il 2030, compresa una partnership industriale per il biometano. Il settore biogas/biometano è tra quelli considerati prioritari dalla Commissione europea per il raggiungimento di un sistema energetico più sostenibile e democratico.

In allegato si trasmette la guida al REPowerEU curata dal policy team di EBA di cui FIPER è associata, che riassume e valuta le misure proposte dalla Commissione Europea.

Il segretariato dell’EBA si sta impegnando attivamente con i responsabili politici e con la Commissione europea per assicurarsi che l’attuazione del piano sia rapida, inclusiva e avvii possibilità concrete per gli operatori di mercato.

Aperto un tavolo di confronto al Mise: obiettivo potenziare il comparto industriale del legno

Roma – Si è tenuto presso il Ministero dello Sviluppo Economico un incontro tra la task force MISE per far fronte all’impatto industriale del conflitto Russia-Ucraina, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e le associazioni di categoria rappresentanti la filiera legno: Federlegno, Assocarta, FIPER e Aiel.

E’ stata l’occasione per illustrare il potenziale di sviluppo delle biomasse legnose per far fronte all’emergenza energetica e favorire l’integrazione tra filiera produttiva ed energetica.

Il MISE ha introdotto brevemente le nuove misure previste per le imprese dal Decreto Legge n.50 “decreto aiuti” in particolare gli articoli n.15-18 e 29.

Inoltre, il Dicastero, a partire dall’attuale sua competenza, si è impegnato a identificare misure specifiche per incrementare gli approvvigionamenti legnosi sul territorio nazionale; in particolare stimolare il partenariato pubblico-privato per far fronte alla parcellizzazione fondiaria, allocare risorse specifiche per l’avvio di nuove segherie, identificare nuove misure per decarbonizzare l’industria manifatturiera.

A tal fine risulta prioritario coinvolgere il Ministero della Transizione Ecologica, il Ministero della Cultura e le Regioni. Si è ribadita la necessità di ragionare in un’ottica di sistema e trasformare questo momento di emergenza in un’opportunità per potenziare la bioeconomia del legno.

La Strategia forestale nazionale è il punto di partenza per avviare e consolidare questa filiera strategica per il Made in Italy.

Foto partecipanti: Pietro Oieni (MIPAAF), Massimo Medugno (Assocarta), Amedeo Teti (MISE, coordinatore del GdL sull’impatto industriale del conflitto Russia-Ucraina), Annalisa Paniz (AIEL), Walter Righini (FIPER), Filippo Benedetti e Giuseppe Fragnelli (Federlegno), Vanessa Gallo (FIPER).